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SBK, Ducati e Aprilia, unite contro Kawasaki

Davies: "Sempre difficile batterle". Haslam: "Impossibile fare di più". Giugliano: "Problemi di grip"

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La seconda doppietta consecutiva di Kawasaki, anche se a posizioni invertite rispetto ad Imola, ha allargato ulteriormente lo “squarcio” in campionato, dove Rea comanda con 101 punti di vantaggio su Haslam. In altre parole, il nordirlandese potrebbe tranquillamente saltare le prossime due gare e trovarsi comunque in testa alla classifica a Laguna Seca. Il dominio della Casa di Akashi si riflette ovviamente anche sulla classifica Costruttori, dove la “verdona” svetta a quota 290 punti, con Ducati e Aprilia praticamente appaiate, a 196 e 195 lunghezze rispettivamente. A Donington, Chaz Davies e Leon Haslam hanno stretto i denti portando a casa due terzi e quarti posti ciascuno, ma è chiaro che sia la Panigale che la RSV4 debbano cambiare passo per tenere aperti i giochi il più a lungo possibile.

“Ho avuto un problema con il launch control, che ha funzionato in modo anomalo – ha commentato Davies dopo Gara Due, chiusa a 12 secondi dal vincitore – Era inserito, ma subito prima dello spegnimento del semaforo si è disinserito e poi riattivato nuovamente. Ho fatto una partenza pessima ed ho perso il posteriore due volte nel primo giro, pensavo che l’elettronica fosse andata in tilt ma dopo un paio di giri tutto è tornato nella norma. Solo che ho perso tempo per recuperare terreno”.

Il britannico è ora quarto in campionato, a 125 lunghezze dal connazionale Rea. A Portimão, dove la SBK si fermerà per un giorno di test post-gara, potrebbero arrivare novità tecniche, ma è più probabile che sia necessario lavorare sul pacchetto attuale fino a Misano.

“Tutto sommato sono contento – ha aggiunto Davies – Due terzi posti sono un buon risultato, anche se ho chiuso troppo lontano dai primi, specialmente Sykes, che però qui fa cose davvero speciali. Dobbiamo recuperare il gap dalle Kawasaki. È difficile batterle in qualsiasi gara. Su alcune piste stiamo con loro, su altre sono di un altro pianeta. Da parte mia, posso solo vendere cara la pelle. Staremo a vedere”.

Situazione simile per Leon Haslam, che nella gara di casa ha dato tutto nelle prime fasi di entrambe le manche, inserendosi temporaneamente tra le Kawasaki, per poi perdere progressivamente terreno anche a causa del dolore causato dalle costole incrinate.

“Sono abbastanza soddisfatto dei risultati di oggi, considerando le mie condizioni fisiche – ha detto il pilota Aprilia – Ovviamente davanti al mio pubblico mi sarebbe piaciuto salire sul podio. Però penso che, a conti fatti, due quarti posti siano il massimo al quale potevamo puntare. Sono partito bene in entrambe le gare, poi la fatica si è fatta sentire. Nonostante tutto, anche qui abbiamo dimostrato di esserci. Aspettiamo tracciati a noi più favorevoli, come Portimão, per lottare al vertice”.

Terzo in qualifica, Davide Giugliano sperava di poter stare nel gruppo dei primi. Il romano ha però lamentato problemi di grip in entrambe le gare, chiudendo fuori dalla zona punti nella prima manche (dopo un pit-stop per cambiare la gomma posteriore) e quinto nella seconda.

“Ovviamente sono molto dispiaciuto per il risultato – ha detto laconico il 34 – Nella seconda manche contavo di fare di più, ma da metà gara il grip è calato di nuovo e non riuscivo più a guidare come mi piace. Peccato, perché pensavamo di avere tutte le carte in regola per poter fare due belle gare”.

E, invece, Ducati e Aprilia sono state relegate a cast di supporto. Oggi, come ad Imola, il centro del palcoscenico era occupato soltanto dalle Kawasaki.

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