Qualora il prossimo anno voleste andare a seguire la Superbike a Donington Park, è molto probabile che, all'ingresso della città troverete una effigie di Tom Sykes, quale nuovo sindaco.
Major of Donington viene appellato in parco chiuso, ed in effetti l'inglese è stato in grado di conquistare sei successi nelle ultime tre edizioni. Sykes sbanca Donington e questa volta, in gara due, lo fa dominando alla sua maniera.
L'inglese ha tenuto un ritmo assolutamente impensabile per tutti i suoi contendenti, primo fra tutti un Rea, bravo e fortunato a salvarsi alla Coppice, e in preda a problemi di grip al posteriore. Anche fosse rimasto insieme al suo compagno di squadra però, contro il Sykes di oggi sarebbe stata estremamente dura.
Il vice campione del mondo in carica ha impostato la gara su un ritmo insostenibile, con un 1'27.640 stampato al terzo giro a sugello.
Qualcosa è cambiato nella testa di Sykes, fin da Imola, dove evidentemente era riuscito a trovare una strada per il setting che evidentemente gli sta cominciando a dare fiducia. "E' fantastico, abbiamo cambiato a Imola e qui abbiamo fatto un lavoro fantastico. E' meraviglioso essere - diciamo - nella storia avendo vinto per tre anni di seguito sia gara uno che gara due. Kawasaki ha fatto una moto magnifica e un lavoro magnifico. Rea è sempre velocissimo. Speriamo di andar forte anche a Portimao".
Anche nelle giornate più storte, Johnny Rea riesce a chiudere in seconda posizione. Segno inequivocabile dello stato di forma del pilota nordirlandese in questo 2015. Un Rea che anche in parco chiuso è padrone della situazione, manetnenedo sempre la calma: "Questa gomma posteriore era completametne differente come feeling. Era la stessa gomma di gara uno, ma come aprivo il gas mi sembrava di stare come sul ghiaccio. In seguito è andata sempre meglio e sono riuscito a recuperare".
Terza posizione per Chaz Davies, terzo in un Poker di piloti inglesi in quel di Donington. Il Gallese è stato grande protagonista, cercando di braccare Rea ma senza successo: "Il momento più duro è stato la partenza. Pessima. C'è stato qualcosa che non è andato per il verso giusto a livello di elettronica. Poi ho recuperato su Lowes, Davide e Leon, ma di più non potevo fare. Grazie a Ducati e alla squadra".
Quarta piazza per uno stoico Leon Haslam ,alle prese ancora con le costole infortunate sulla curva del Tamburello di Imola. L'inglese ha ingaggiato nel finale un duello con Davide Giugliano, molto scuro in volto a fine gara: "Cosa ci manca? Ci manca grip. Abbiamo il potenziale per vincere, ma se non riusciamo a trovare grip soffriamo". Sesto Alex Lowes che precede Jordi Torres, Guintoli, Badovini e Baiocco a chiudere la top ten.
CRONACA DI GARA
Parte forte immediatamente Tom Sykes che cerca di ripetere la prima frazione di gara. 1'27.640 al terzo giro il riferimento cronometrico dell'inglese che stacca subito Leon Haslam. Terza posizione per Davide Giugliano che vede la sua posizione braccata da Alex Lowes, poi Davies e Rea solamente sesto, dopo un pauroso High side alla Coppice. Rea è oltretutto costretto ad evitare Leon Camier, scivolato alla esse che porta al Melbourne Hairpin.
Fine settimana sfortunato anche per Michael Van der Mark che entra ai box immediatamente per poter cambiare la leva freno. Al quarto passaggio Lowes rompe gli indugi e attacca Giugliano proprio alla esse. L'italiano ha provato a incrociare le traiettorie, ma Alex Lowes qui gioca in casa e sta sfruttando tutto il potenziale della propria Suzuki.
Sykes al contempo continua a girare in 1'27.7 al quinto passaggio: nessuno riesce a tenere tale ritmo, nemmeno Johnatan Rea che è solo sesto. Davies arriva alla Coppice velocissimo e si mette dietro il suo compagno di squadra. Non contento, il gallese al Melbourne Hairpin si prende la terza piazza di Lowes. Giugliano però non è da meno, e proprio all'inizio del sesto passaggio, approfitta del momento di frastuono di Alex Lowes e si porta in quarta posizione. Rea al contempo ne approfitta e si prende la quinta piazza. In tutto questo, Lowes nel giro di tre curve ha perso praticamente tre posizioni.
La gara vive in questa prima fase su gruppi distinti. Sykes è oramai lontano da Haslam. Ci sono tre secondi tra i due. Poi Davies, Rea e Giugliano, con Lowes leggermente staccato, in lotta piena per l'ultimo gradino del podio. Rea però non ci sta e al sesto passaggio passa alla esse proprio Giugliano, prendendosi la quarta posizione. Alla Coppice finisce la corsa di Nico Terol che fa un brutto high side. Ottavo passaggio e Tom Sykes inizia a girare sul passo dell'1'28. All'ultimo giro l'inglese infatti ha chiuso in 1'28.259, comunque ben sette decimi meglio di Leon Haslam che sta perdendo terreno - quattro decimi - da Chaz Davies. A seguire anche Rea e Giugliano. Sono passati nove giri su ventitre e all'ultima staccata Ponsson è autore di una brutta caduta, fortunatamente senza brutte conseguenze per il pilota.
Proprio al nono passaggio è Rea il più veloce che gira in 1'28.0. Il leader in classifica ha oramai ripreso bene Chaz Davies e, lo passa alla esse prima del Melbourne Hairpin. La Kawasaki comunque ha messo in mostra finora una moto estremamente stabile e precisa in questo fine settimana di Donington. Sykes stesso è assolutamente padrone della situazione.
La classifica dopo undici passaggi su ventitre vede Sykes in testa con ben 5.8 secondi di vantaggio su Haslam, poi Rea, Davies, Giugliano, Lowes, Guintoli, Torres, Baiocco e Badovini nella top ten.
Praticamente a metà gara, Haslam comincia ad essere braccato da Rea e Davies. C'è da ricordare però che Leon è reduce dall'infortunio alle costole di Imola e sta letteralmente stringendo i denti.
Haslam però oramai ha perso il suo vantaggio. A tredici passaggi dal termine il portacolori Aprilia ha sette decimi di vantaggio su Rea, con Davies incollato e Giugliano che comincia ad accusare anch'egli evidenemente un pò di fatica. Donington è una pista corta ma comunque fisica per i cambi di direzione a velocità elevate.
Giro quindici e Rea rompe gli indugi su Leon Haslam. Alla prima staccata si inserisce interno, ma Haslam incrocia la traiettoria e risponde. Cuor di Leone Haslam che resiste sul pilota Kawasaki. Rea però ne ha veramente di più, oltretutto con una moto stabile e fortissima in stacccata. Rea e Davies ne hanno di più e anche il gallese all'ultima curva passa il pilota di Noale. Davies sembra il pilota più in forma, letteralmente scatenato con un solo obiettivo: prendere Rea. Mancano sette giri al termine ed i presupposti ci sono tutti. Davanti, dopo diciassette passaggi, Sykes continua la sua passerella. 9.1 secondi su Rea che deve guardarsi le spalle da Davies.
Giugliano riesce a passare Haslam all'ultima curva e si prende la quarta piazza. Rea e Davies però sono oramai lontani un paio di secondi. E' da sottolineare come, in una gara in cui Rea si trova in difficoltà rispetto al suo compagno di squadra, e comunque non mostra tutta la sua forza di quest'anno, riesce comunque ad agguantare una seconda posizione.
Già perchè tra Rea e Davies il distacco è di circa un secondo a tre passaggi dalla conclusione.
La corsa però non è finita: Haslam alla esse ripassa Giugliano. Una lotta per la medaglia di legno, ma tra due piloti di valore entrambi non al meglio fisicamente. Ultimo giro e Sykes continua con la sua passerella e, sopratutto, con 9.6 secondi di vantaggio su Rea. Davies è terzo e oramai non ha più velleità di attaccare Rea, avendo 1.8 secondi di svantaggio. E' lotta aperta invece per la quarta piazza tra Haslam e Giugliano.
Bandiera a scacchi: Tom Sykes fa doppietta