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SBK, Sykes: il 1º posto? I conti si fanno domenica

"Puntare su di me? Non saprei, sono tirchio", scherza Tom. Gran passo di Rea, terzo


L’aver sfiorato il record (appartenente a lui) con gomme da gara al termine della prima giornata di prove della Superbike a Donington non ha tolto ogni dubbio a Tom Sykes, vincitore delle ultime quattro manche sulla pista di East Midlands. Il britannico vice-campione della classe regina è ancora a secco di successi nel 2015, mentre il suo compagno di squadra Rea ne ha già collezionati otto. Quanto basta per contenere l’entusiasmo di Sykes, nonostante un paio di giri al fulmicotone, marchio di fabbrica della casa.

Per questo, il pilota Kawasaki ha definito la sua giornata “nella media. Potrei migliorare le sensazioni in sella. Ci restano dei limiti, ma la pista mi piace molto. È stato un bel duello quello di oggi pomeriggio, e sono in testa alla classifica, ma non mi monto la testa. Ho fatto un paio di giri veloci, ma dobbiamo ancora lavorare per la gara”.

Però hai sfiorato un tempo fatto nel tuo anno migliore…

“Essere così vicini al mio record mi rende felice. Ad Imola, due settimane fa, l’avevo battuto nonostante la moto in configurazione 2015 non sia molto adatta al mio stile. Stiamo adattando il mio modo di guidare e la ZX-10R, e nelle ultime due gare ci siamo avvicinati. Essere ad un decimo da un record fatto due anni or sono non mi è passato inosservato (sorride)”.

Cosa ti manca a questo punto?

“È una lotta contro il tempo. Non possiamo rischiare troppo con gli esperimenti. L’obiettivo è quello di migliorare la costanza sulla distanza di gara. La Superpole sarà importante perché la prima curva è subito dopo la partenza, ma lo scorso anno partivo primo ed ho vissuto un incubo nei primi due giri, pur vincendo. Questione di prospettive (ride)”.

Pensi di poter ritoccare anche il best lap del 2013 (1’27.378 in qualifica)?

“Quest’anno abbiamo meno margine, dobbiamo trarre vantaggio in ogni occasione possibile. Sì, a conti fatti potrei migliorare il mio best lap con la gomma da qualifica”.

Consiglieresti di puntare su di te domenica?

“Non lo so, sono tirchio (ride). Mi piacerebbe dire di sì ma è ancora troppo presto, e comunque non mi piace lodarmi da solo”.

Tre decimi più lento del compagno di squadra, il leader in classifica Rea è stato però l’unico ad effettuare un long-run nel turno conclusivo, compiendo 23 giri (la distanza di gara), 20 dei quali consecutivi, con un ritmo di 1’28 alto senza mai cambiare pneumatici.

“È stata una giornata molto intensa – ha detto il nordirlandese – Non ho trovato un gran feeling con la moto. Spero che le condizioni meteo non cambino, ma stiamo facendo passi avanti, intervenendo sulle sospensioni, freno motore, e angolo di sterzo. Dobbiamo solo continuare a lavorare”.

Eppure, al termine della simulazione, hai sorriso ai meccanici battendoti sul petto. Sembravi soddisfatto…

“Il long run è andato abbastanza bene. Non ho fatto un gran giro lanciato, ma continuare in 1’28 con venti giri sulla gomma è incoraggiante. Donington è una pista molto fisica, ma con questa moto non ho faticato troppo”.

Dove ti resta da migliorare?

“Nel primo e nell’ultimo settore siamo molto competitivi, mentre nella parte centrale facciamo ancora fatica. Però sappiamo dove intervenire, senza allontanarci troppo dalla nostra base”.

Siete in 13 piloti in nove decimi. Pensi che in gara possa esserci un equilibrio simile?

“Siamo tutti vicini, è il bello della SBK. Ci sono molte Case in grado di lottare per la vittoria, soprattutto su questa pista. La nostra elettronica però rende la moto più facile da guidare, potrebbe darci qualche vantaggio sulla lunga distanza”.

Su chi punteresti per le qualifiche di domani?

“Non su di me. Sul giro secco, ci sono tanti piloti temibili. Sykes, Giugliano… Mi ha fatto piacere anche ritrovare Camier insieme a noi, se lo merita dopo tutto il lavoro svolto. A me interessa la prima fila, lavoriamo sulla costanza sulla distanza di gara come abbiamo fatto fin dall’inizio dell’anno”.

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