Non cambiano le mie tre posizioni al termine dell’ultimo turno di prove cornometrare a Donington, ma si accorciano ulteriormente le distanze in classifica. I primi tredici piloti sono infatti racchiusi in meno di un secondo, garanzia per una lotta all’ultimo sangue domani, quando si giocheranno le posizioni sullo schieramanento.
Sulla pista inglese, i piloti di casa l’hanno fatta da padroni e sono ben cinque le Union Jack nelle prime sei posizioni. Al comando, come anticipato, è rimasto Tom Sykes. Il pilota della Kawasaki ha resistito agli attacchi e il crono di 1’28”172 gli è valso la prima posizione.
Il suo principale avversario è stato ancora una volta Davide Giugliano, desideroso di tentare il colpaccio a Donington dopo le ‘prove generali’ di Imola. La Ducati dell’italiano è dietro di solo 0”111 e la scivolata alla prima curva dopo l’ultimo giro lanciato non ha lasciato strascichi sul pilota.
Alle spalle della coppia di testa, si è confermato Jonathan Rea. Il ritardo dal compagno di squadra supera di poco i tre decimi, ma il leader del campionato è stato l’unico a non montare una gomma nuova sul finale.
E’ risalito in classifica Leon Haslam, fermo a lungo nelle FP2 per qualche guaio alla sua Aprilia, che ha ridotto il gap a 0”344. Il pilota della Casa di Noale corre con le costole incrinate, ma questo non lo ha fermato nel giro secco. Male invece il suo compagno di box Jordi Torres, solo 11°.
Sesta piazza per la Suzuki con Alex Lowes, mentre De Puniet, sempre con la GSX-R, non è andato oltre il 14° posto. La BMW si affida a Badovini (anche perché Toth e Rizmayer chiudono la classifica con distacchi imbarazzanti) e Ayrton non delude con il 7° tempo, davanti a Michael Van der Mark che fa quello che può con una Honda un gradino sotto la concorrenza. Il campione del mondo in carica Guintoli con la stessa moto è 12°.
Chiudono la top ten Leon Camier con la MV Agusta e Matteo Baiocco con la Ducati, mentre Niccolò Canepa sulla Kawasaki è 19°.
I TEMPI