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MotoGP, Le Mans: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Il sole splende su Lorenzo e l'Italia. Rossi risorge la domenica, in Moto3 i nostri incantano

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A Le Mans c’era il sole. Quello che ha illuminato i tre piccoli italiani in Moto3, Rossi – ma solo in gara -, Iannone che ha trovato in Marquez il più potente anestetico, e naturalmente Lorenzo. Jorge e la M1 sono tornati una coppia affiatata, stanno vivendo una nuova luna di miele e gli altri per ora devono fare da paggetti.

Valentino e Dovizioso se ne sono accorti in prima persona, a Marc hanno dovuto raccontarglielo considerata la distanza che lo separava dal maiorchino. La doppietta per il Martillo è servita ma al Mugello si stanno preparando i rinforzi.

Il GP d’Italia è alle porte e ci siamo preparati al meglio, non è solo più la MotoGP terreno di conquista per i nostri colori.

Romano Fenati, Enea Bastianini e Francesco BagnaiaIL BELLO –  I tre moschettieri non sono più al servizio del re di Francia ma del tricolore italiano.  Fenati, Bastiani e Bagnaia – mantra da ripetere a futura memoria – giocano bene di fioretto e sanno usare le maniere forti quando serve. Possiamo smettere di vergognarci quando andiamo in vacanza in Spagna e tornare a camminare a testa alta. Romano, Enea e Pecco sono diversi per carattere, stile e moto, ma identici quando c’è da aprire il gas. Applausi anche ad Antonelli e Migno, ci serve anche un D’Artagnan.

IL BRUTTO –  E’ una disdetta che un campionato come questo debba avere fatto a meno di Dani Pedrosa fino a ora. La bella notizia è che lo spagnolo è tornato per restare. Dopo la scivolata ha rialzato la moto ed è arrivato fino al traguardo nonostante manubrio e acceleratore non nelle migliori condizioni. La miglior dimostrazione della voglia di correre di Dani.

IL CATTIVO – Lo chiamano Mondiale Junior, ma la gestione della gara del CEV è stata peggiore di quella di una gimkana di quartiere. I piloti non hanno tv sul cruscotto e non serve a niente mettere la bandiera rossa sugli schermi se nessun commissario la sventola in pista. Tutti bravi e fortunati ad evitare la Safety Car parcheggiata in mezzo alla pista, ma in certi momenti non ci si può affidare alla dea bendata.

Valentino RossiLA SORPRESA – Inutile continuare a chiederglielo, non lo confesserà mai. Ma come c***o fa Rossi a trasformarsi da brutto anatroccolo a cigno dal warm up alla gara? Esclusi interventi degli Illuminati, degli alieni, della massoneria borbonica e di ingegneri NASA, si può solo fare i complimenti a lui e alla sua squadra. Non c’è che dire, Valentino ha il gusto per i colpi di scena.

LA DELUSIONE – Marc Marquez ha sempre guidato come fosse a un rodeo ma a Le Mans il cavallo non è stato domato. La Honda fa le bizze, il piccolo diavolo cerca di metterci una pezza, anche due, compresa una staccata alla prima curva dopo il via che ha fatto pregare i piloti vicini. Quando è spuntato il sole in pista  le nuvole si sono addensate sul box HRC. Rimane un quarto posto da non buttare via, se stessimo parlando di un altro pilota.

LA CONFERMA – Jorge Lorenzo se non fosse stato un pilota avrebbe potuto fare il metronomo umano, tanta la regolarità nel suo passo. Quando si lascia strada libera al maiorchino, solo con la contraerea si può sperare di fermarlo. Tre gare fa sembrava fuori dalla corsa per il titolo, ora è il favorito.

Andrea Iannone e Marc MarquezIL SORPASSO – Vi state annoiando guardando la gara della MotoGP? State pensando di spegnere la tv e portare a spasso il cane? La soluzione è semplice: mettete Iannone vicino a Marquez e qualcosa succederà. A Le Mans tanti sorpassi e il vincitore morale è stato Andrea. Non ce ne voglia Marc, ma il ducatista aveva una spalla sublussata ed ha comunque infiammato le tribune. Chissà cosa succederebbe se si giocassero una vittoria…

L’ERRORE – Crutchlow e Miller sono due dei pilota più matti di tutto il paddock. Le similitudini non si fermano alla lingua sciolta e al colore della moto, anche il finale della gara a Le Mans è stato identico: nella ghiaia. Peccato, fino a quel momento avevano convinto.

Il portafortuna di HondaLA CURIOSITA’ – Le Mans piace mediamente agli addetti ai lavori quanto una grandinata a Ferragosto cinque minuti prima che la cottura delle braciole sia ultimata. I francesi però la pensano diversamente e il GP di Francia è un successo di pubblico: 100.000 presenze il record di quest’anno.

Altra curiosità: il pupazzotto qui a fianco è il nuovo portafortuna di Honda. Visti i risultati, serve un rimpiazzo.

IO L’AVEVO DETTO –Sono fuori dal podio, sulla carta”. Per fortuna Valentino Rossi ne aveva un’altra nascosta nella manica.

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