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Ducati: dopo la GP, rivoluzione in SBK?

Sviluppo radicale per far crescere la Panigale, mentre si parla di una nuova supersportiva

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Ogni guerra si combatte su più fronti e, nel caso del motociclismo, non solo geograficamente ma anche dal punto di vista temporale, tra presente e futuro. In altre parole, le prestazioni non sono mai un punto di arrivo, quanto un concetto costantemente ridefinito dallo sviluppo tecnologico. Non fa eccezione Ducati, che la scorsa settimana ha svolto tre giorni di test a porte chiuse al Mugello. Oltre ai piloti ufficiali e collaudatori del progetto MotoGP, era in pista anche il test team SBK, con Luca Scassa a provare per la prima volta la Panigale nella configurazione con cui corre nel mondiale delle derivate di serie.

SBK, SVILUPPO A 360º – Le prove, ovviamente, erano coperte dal più rigoroso riserbo. Eppure, nonostante il rombo dei motori, si può spesso captare qualche voce interessante. A questo proposito, pare sia stata provata una versione embrionale dell’elettronica 2016, con risultati incoraggianti.

“Ho male al collo, braccia, spalle, e gambe – ha commentato il collaudatore Scassa dopo le prove – I test sono andati bene, abbiamo provato molte modifiche che non avevo mai sperimentato. Era tutto nuovo per me, ma mi sono trovato molto bene con la squadra, sono in gamba ed è stato facile lavorare con loro. I tempi non erano il nostro obiettivo, ma ho comunque abbassato il mio record personale di sette anni fa (1’52.7, nda), anche perché altrimenti era meglio che smettessi (ride)”.

Continua anche il lavoro di affinamento di ciclistica. Secondo fonti interne alla squadra, ad inizio stagione la moto è stata alzata ed allungata considerevolmente – si vocifera di un forcellone da 20 a 25mm più lungo di quello precedente, una mezza rivoluzione a questi livelli –  ed aperta come angolo di sterzo per agevolare il trasferimento di carico. Ricordiamo, a questo proposito, che l’elettronica nuova sviluppata secondo il regolamento 2015 (price-cap da ottomila euro) è posizionata sotto al copri-serbatoio, e come conseguenza una parte del carburante è stato spostata all’indietro, creando inizialmente qualche problema di maneggevolezza.

I DUE VOLTI DELLA 1199 – La Panigale SBK, dopo due anni in salita, è in netta crescita. Ma se il regolamento della classe regina, per quanto sempre più restrittivo, lascia ancora buoni margini di intervento sulle varie moto, lo stesso non si può dire per la Stk1000, dove è Aprilia la dominatrice incontrastata fin qui (con Savadori) mentre la Panigale se la sta giocando ad armi pari con BMW e Yamaha. Il recupero da parte della concorrenza di sta facendo sentire anche nei vari campionati nazionali, dove i regolamenti sono più simili alla stock. Nel CIV, il team Barni è comunque aiutato dal filo diretto con Michelin ma, per fare un esempio, in IDM (dove Forés è campione in carica) il team 3C ha sofferto la crescita di BMW e Yamaha nei primi due round.

A questo proposito, si parla di un progetto completamente nuovo in cantiere per il 2017 che manderebbe in pensione la Panigale. Per certi versi, normale amministrazione nel mondo delle corse, dove il turnover è dettato sia da esigenze agonistiche che commerciali, anche se vale la pena di ricordare che la 1098 (nelle sue varie iterazioni) ha corso ben più a lungo (sei anni). Nel caso della Panigale, tuttavia, il successo commerciale non ha coinciso con quello sportivo (una vittoria in due anni e mezzo). Il progetto sta finalmente dando i suoi frutti, ma i costi di sviluppo sono stati più alti del previsto e, a meno che non vengano fatte altre concessioni ai bi-cilindrici – pensiamo ad esempio ad un aumento di cilindrata – sarà sempre più difficile “spremere” la 1199. Di conseguenza, alla "rivoluzione" che ha investito (con risultati indubbiamente positivi) il progetto MotoGP, potrebbe fare seguito un secondo movimento in SBK. Ad una domanda sul tema, lo scorso fine settimana, “Gigi” Dall’Igna aveva risposto: “Ducati storicamente fa moto bi-cilindriche. In futuro, chi lo sa”, chiudendo la frase con una risata. A volte, scherzando, si dice la verità…

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