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SBK, Ducati, quando lo sponsor va...aruba

Il 'miracolo' di Giugliano nel box Ducati sovraffollato e preso d'assedio da curiosi

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Chi ha detto che gli sponsor siano solo e sempre una manna per le squadre corse? Quando si parla di sport, raramente una sovvenzione nasce da finalità filantropiche.

Ad ogni cent versato nelle casse dei team, corrisponde una contropartita utile al marketing e/o alle pubbliche relazioni. Un esempio? L’opportunità di invitare ospiti selezionati, facendogli vivere un’esperienza fuori dal comune e, magari dopo un buona bottiglia di Sangiovese, siglare nuovi accordi commerciali. La cosa, però, può assumere proporzioni ciclopiche.

Basta fare due passi nel paddock di Imola, da sempre tra i più affollati della Superbike, per sentirsi catapultati in un baccanale d’altri tempi. Appassionati provenienti da ogni angolo del Bel Paese, come da tradizione, si scatenano nella caccia ai pass. I più fortunati – o munifici, o entrambe le cose – una volta ricevuto il magico rettangolo di plastica, procedono a ruota libera, approfittando delle variegate opportunità ricreative. Si va dalla più classica foto con seducenti ombrelline, un “evergreen” soprattutto tra il pubblico maschile, alla caccia agli autografi e gadget promozionali, passando per abbondanti abbuffate nelle hospitality.

A questo proposito, non mancano gli aneddoti divertenti. Volete un esempio? Pare che, in Ducati, il nuovo title sponsor abbia di fatto preso possesso dell’hospitality, tanto che la squadra ha preferito allestire una struttura esterna dove far mangiare piloti, ingegneri e meccanici. Ma non finisce qui: durante le prove e qualifiche, nei box in rosso c’erano talmente tanti ospiti che i consueti cordoni usati per ritagliare lo spazio necessario allo staff tecnico per intervenire sulle moto non siano bastati a contenere l’entusiasmo, con tanto di bambini curiosi che scorrazzavano qua e là. Non che tutto questo abbia impedito alla squadra di centrare una meravigliosa pole position con Davide Giugliano… Forse, solamente un po’ più concitata del solito. D’altronde, come si suol dire, onori ed oneri. Anche se non si può far a meno di sottolineare come in MotoGP con un finanziatore dello stesso settore le cose siano gestite con maggiore eleganza. Del resto come diceva Vespasiano, 'pecunia non olet'.

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