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SBK, Giugliano: lo stop? Mi è rimasto sullo stomaco

Il pilota Ducati ironizza: "Il primo round è pesante da digerire. In gara sarà più difficile, ma mai dire mai"

Delle quattro pole position ottenute in SBK, quella di Imola è quasi sicuramente la più significativa per Davide Giugliano. Il romano va fiero delle proprie origini, e fare per la prima volta il giro più veloce nelle qualifiche della classe regina davanti al proprio pubblico ha un sapore particolare. Dolce, sì, ma anche amaro se il pensiero si sofferma alle occasioni perdute durante la lunga convalescenza in seguito al grave infortunio nei test di Phillip Island.

Per stemperare la tensione e fare un po’ di sana autoironia, il ducatista ha attaccato un adesivo sul codone della sua Panigale, raffigurante un piatto di “puntarelle” (tipica insalata capitolina), con la didascalia “Imola, round 01, c’ho nà puntina de acidità”. Certo, giri come l’1'46.382 durante la Superpole aiutano la digestione…

“Ma ancora mi è rimasta un po’ d’acidità (ride), perché fisicamente mi manca qualcosa – ha avvertito il romano – Questi tre mesi non mi hanno tolto la velocità ma un po’ di forma fisica sì. La puntarella alla romana è piena d’aglio, quindi è un po’ pesante da digerire. Essendo il primo round per me, abbiamo pensato a quell’immagine per sdrammatizzare un po'. Ma dopo si digerisce, quindi spero di stare meglio presto”.

La velocità, specialmente sul giro singolo, non è mai mancata al pilota numero 34. Eppure, al rientro dopo 90 giorni di riposo forzato, avendo percorso solo qualche giro di motard per sgranchirsi i muscoli, ha del miracoloso.

“Ero venuto qui apposta per questo – ha aggiunto, con un sorriso – Sapevo di poter essere veloce sul giro secco, ma questo è un po’ il mio forte. Per sabato, possiamo essere contenti. Ho fatto un bel regalo a me stesso, alla squadra, e allo sponsor. Il mio cuore scoppia di felicità. Voglio godermi questo momento con tutta la squadra e le persone che mi vogliono bene”.

E pensare che il tempo di Giugliano avrebbe potuto essere anche più basso. “Ho fatto anche un paio di errori nel giro lanciato, uno alle Acque Minerali ed un altro all’ultima variante – ha confessato – Era dura scendere sotto a 1’46, ma penso di aver lasciato un paio di decimi per strada”.

La tenuta del romano sulla distanza di gara però, specialmente su una pista fisica come Imola, resta però un’incognita.

“Sappiamo che domani sarà più difficile perché non sono a posto fisicamente e penso che faticherò un po’ di più in gara, specialmente da metà in poi. Ma mai dire mai. Con l’adrenalina non si sa mai quello che può succedere. Come assetto mi sembra che siamo a posto, e la mia voglia è sempre la stessa. Le Kawasaki in questo momento sono un po’ più veloci, hanno fatto delle uscite abbastanza lunghe con un passo costantemente veloce. Al momento sono loro le moto da battere”.

Quest’ultima affermazione è stata parzialmente confermata da Sykes e Rea, che si sono indicati a vicenda come i principali candidati alla vittoria. “Fanno bene a non pensare a noi, così se arriviamo tutti insieme ci divertiamo ancora di più”, ha chiosato Giugliano con il sorriso beffardo tipico di un ragazzino all’ingresso di un parco giochi. Uomo, o pilota, avvisato…


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