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MotoGP, Lorenzo: il mio nemico è la mia mente

"Mi servono altre due gare per confermare le mie sensazioni. La Honda sembra in difficoltà"

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Jorge Lorenzo ha passato il giorno del 28° compleanno lavorando sodo in pista. Anche nei test ha staccato il primo tempo a Jerez anche se non ha trovato nulla di particolarmente positivo in quello che ha provato (nuove forcella e frizione, qualche assetto). Le buone sensazioni le aveva ricavate durante in tutto il fine settimana e non sono scomparte. La vittoria lo ha rilanciato come pretendente al titolo.

E’ vero, mi sento bene sia fisicamente che mentalmente, questa notte ho dormito bene – scherza – Ho ritrovato le stesse sensazioni in moto che avevo in passato, ma voglio aspettare almeno due gare per essere sicuro di quello che sento”.

Anche la Yamaha sembra essere migliorati ed è lui stesso a darne la conferma.

La M1 sta andando bene, bisogna approfittare di questo momento e lavorare ancora di più – dice – La Honda sembra soffrire qualche difficoltà, mi sembra una moto nervosa, ma Marquez è sempre veloce: ha vinto ad Austin, è stato davanti in Argentina dove ha fatto la pole e anche qui è stato forte anche con un dito rotto. Però io e Valentino abbiamo vinto tre gare e certi risultati parlano da soli, non sono possibili se la moto non è veloce”.

Bisogna continuare così, perché nessuno fa sconti.

Il mio primo nemico è la mia mente – sottolinea Jorge – Anche se non si corre da soli, me la devo vedere con Marquez e Rossi, due dei più grandi piloti del mondo, e anche le Ducati sono veloci. Ripeto, ho delle buone sensazioni, e bisogna attaccare in ogni pista. L’ho fatto anche nelle prime tre gare, ma non sempre si riesce a essere veloci. Spero di ritrovare quella costanza e quella velocità che avevo a inizio 2013 e a fine 2014, parto da una posizione migliore di quella dello scorso anno: ho più punti”.

Quello che invece ha provato oggi non lo ha soddisfatto.

Non è un problema, me lo aspettavo non avendo cose importanti. Giusto qualche particolare, qualche nuovo assetto, ma nulla di positivo alla fine dei conti”.

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