Il GP di Jerez è stato avaro di soddisfazione per Ducati ed entrambi i piloti hanno visto svanire le possibilità di un buon risultato nelle prime battute di gara. La GP15 non ha potuto mostrare tutto il proprio potenziale e il 6° posto di Iannone e il 9° di Dovizioso sono ben poca cosa dopo i podi delle gare precedenti.
Per l’abruzzese i problemi sono iniziati prima della luce verde, quando al posto di premere il pulsante che attiva il launch control ha schiacciato quello che inserisce la mappatura per il bagnato.
“E’ stato un errore demenziale e me ne prendo tutta la colpa, certi sbagli non dovrebbero capitare a un pilota del mio livello – il suo mea culpa – Sono il primo ad essere arrabbiato con me stesso. Ero concentrato sul semaforo e non ho fatto attenzione al tasto che premevo. Quando me ne sono accorto ero troppo tardi e ho perso altro tempo ad attivare la procedura per la partenza”.
Peggio non sarebbe potuta andare.
“Purtroppo una volta inserita quella mappa è impossibile tornare indietro mentre si guida, perché la procedura è complicata – spiega – Mi sono trovato 11° e la moto si comportava in modo anomalo, ho anche rischiato di essere disarcionato. Il sistema si autoregola con il passare dei giri, ma le gomme rain hanno profili e dimensioni diverse, quindi non riusciva a tararsi. Non era tanto un problema di potenza, quanto dei controlli che non funzionavano come avrebbero dovuto. La gomma posteriore continuava a scivolare, anche a centro curva”.
Per Iannone rimane il rammarico di un’occasione sprecata.
“Mi spiace molto per la squadra, non se lo merita. Senza questo errore avrei potuto giocarmi il podio, sicuramente non avevo il passo di Lorenzo ma avrei potuto lottare con Marquez e Rossi”.
Sicuramente di questa esperienza faranno tesoro gli uomini in rosso, come conferma il direttore sportivo Paolo Ciabatti.
“Per passare dalla mappa da asciutto a quella da bagnato e viceversa effettivamente la procedura non è semplice: bisogna tenere premuto il pulsante per 4 secondi. Il che rende praticamente impossibile farlo in gara – chiarisce – E’ una scelta voluta in modo che un pilota non possa inavvertitamente cambiarla in corsa. Oggi abbiamo scoperto che però può presentare quest’altro inconveniente e ci attiveremo per risolverlo”.
Non è stata invece colpa di Dovizioso il guaio che lo ha portato poco oltre la top ten. Nel suo caso si è trattato di un malfunzionamento al freno motore, che ha rischiato anche di farlo cadere.
“Ero al secondo giro e all’ultima curva, quando ho inserito la prima, la ruota posteriore si è bloccata e sono finito nella ghiaia – racconta – Sono stato fortunato a rimanere in piedi, non so ancora cosa sia successo ma il problema non si è più ripresentato. Ero ultimo e ho dovuto adattarmi a lottare con piloti con cui solitamente non mi confronto. È stata anche un’esperienza utile, perché ho capito che dobbiamo ancora migliorare la trazione nella prima fase dell’accelerazione”.
Andrea pensa che senza l’inconveniente avrebbe potuto “lottare per il 4° posto”. Sembra però un passo indietro, considerando che Crutchlow – che ha terminato la gara in quella posizione – ha pagato 22 secondi da Lorenzo.
“E’ così se guardiamo ai risultati nelle ultime tre gare, ma oggi anche Rossi ha preso 11 secondi – sottolinea – Capisco che le aspettative siano alte, ma ci si dimentica che la GP15 è una moto ancora molto giovane. Un gap del genere può essere generato da varie cose: qui non eravamo competitivi come nelle altre gare, abbiamo cercato di essere più aggressivi per trovare una soluzione e in questo modo si può sbagliare”.
Ducati non si fermerà domani per i test a Jerez ma recupererà al Mugello lunedì e martedì della prossima settimana.
“Saranno prove importanti, avremo nuovo materiale e tempo per fare qualche esperimento. Sono sicuro che a Le Mans saremo più competitivi”.
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Iannone
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Dovizioso
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