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MotoGP, Rossi: con Marquez non amicizia ma rispetto

"Sono in buon momento di forma e contento di tornare in Europa. A Jerez anche un podio andrebbe bene"

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Marquez e Rossi arrivano a Jerez distanziati da 30 punti, ma nella tradizionale conferenza del giovedì le domande sono tutte per loro due e sul contatto del GP di Argentina. “Forse ci daremo qualche bacio in meno, ma a letto non cambierà nulla”, risponde con una battuta a chi gli chiede se il loro rapporto subirà dei cambiamenti, “una risposta stupida a una domanda stupida”.

Dopo le prime tre gare la loro rivalità si è accesa, anche se entrambi gettano acqua sul fuoco. “Se guardiamo al passato, con Biaggi non ho mai avuto un buon rapporto quindi la lotta in pista non ha cambiato le cose – ride – Con Gibernau invece eravamo amici, ma nel 2004 in Qatar giocò sporco facendomi partire dal fondo dello schieramento, ora però siamo di nuovo in buono rapporti. Quando si è uno contro l’altro è difficile parlare di amicizia, ma con Marc come con tutti gli altri piloti c’è rispetto”.

Non è successo nulla di strano in Argentina?

Come ha detto Marc, no. Eravamo in un momento della gara in cui avevamo grande pressione e in quel punto Honda e Yamaha fanno linee diverse.

Considerati i precedenti, qual è la posizione migliore in cui trovarsi in un ipotetico duello all’ultima curva con Marquez?

Qui in quel punto ci sono stati sempre dei bei sorpassi. Difficile scegliere la posizione, dipende anche da quanto si è forti in frenata. Dovesse succedere, sarebbe una lotta interessante”.

Qual è il tuo approccio a questa gara?

Quello di Jerez è sempre un weekend speciale, uno dei migliori della stagione. Si ritorna in Europa, vuol dire meno stress e viaggi. Qui l’atmosfera è speciale, quando passi nelle curve 8, 9 e 10 sembra di essere in uno stadio. Il tracciato mi piace, anche se l’asfalto non ha mai troppo grip e questo complica le cose, bisogna riuscire a mettere a terra tutti i cavalli. Mi trovo in un buon momento di forma, bisogna solo continuare così”.

In questa pista hai il record di vittorie.

Sì , ma l’ultima risale al 2009. Darò il massimo compre sempre, in questo momento della stagione anche un podio andrebbe bene. Non mi piace troppo fare la lepre, anche se è meglio avere punti di vantaggio che il contrario. Su Marquez ne ho relativamente tanti, ma Dovi è attaccato, Iannone è lì e Lorenzo non troppo distante. Marc sarà pericoloso, l’anno scorso ha vinto e in fuga”.

Ci sono tre italiani davanti a tutti nel Mondiale, non era mai successo prima.

E’ un grande momento per l’Italia, io sono forte e in Ducati hanno lavorato bene.  Penso che questa situazione sia una sorpresa un po’ per tutti”.

A 36 anni, dopo tante vittorie, perché continui a correre?

Non sono più giovanissimo ma sono comunque in forma e non ho particolari problemi a portate al 100% una MotoGP, sia dal punto di vista fisico che mentale. Le motivazioni possono cambiare, ma a me questo mondo e il mio lavoro piacciono. Inoltre il sapore che ha la vittoria è diverso da tutti gli altri, è un piacere lavorare per provarlo”.

Marquez arriva con un infortunio che si è procurato con la moto da dirt track, non pensi che questo tipo di allenamento sia troppo pericoloso?

Noi corriamo in moto e il miglior allenamento che possiamo fare è in moto. A tutti piace il cross, è divertente, richiede una guida tecnica con una vera moto da gara. A volte gli infortuni succedo, è accaduto a me e a molti altri, devi cercare di non rischiare troppo e poi essere fortunato”.

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