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SBK, Davies: la Panigale? Enormi passi avanti

"Ad Imola già veloce nel 2014, ed ero meno competitivo". Haslam: "Con Vd Mark normale contatto di gara"

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Mentre Jonathan Rea è andato in fuga in campionato con la seconda doppietta della stagione (le vittorie totali sono sei su otto manche), Chaz Davies ha confermato i progressi della Ducati – dopo aver ottenuto ad Aragon una prima, storica vittoria con la Panigale – con due secondi posti ad Assen, una pista che storicamente non aveva fin qui dato particolari soddisfazioni al gallese (quinto come miglior risultato prima di oggi in classe regina), che negli ultimi due GP si è imposto come seconda forza del campionato.

“Oggi abbiamo fatto enormi passi avanti, rispetto allo scorso anno ad Assen – ha commentato Davies – Quando ho visto il passo di Sykes e Laverty due anni, pensavo ‘come cavolo fanno?’. Credo che avessero girato in 1’35.9 al penultimo giro, ed io oggi sono riuscito a fare lo stesso”.

Cosa è cambiato esattamente?

“Abbiamo trovato un assetto che funziona. Lo avevamo già fatto ad Aragon, la moto è più versatile e la squadra ha capito esattamente quello di cui ho bisogno, adattando la moto di conseguenza. Abbiamo anche ricevuto alcuni aggiornamenti tecnici che avrebbero aiutato ogni pilota, ma anche fatto alcune modifiche cruciali per me”.

Del tipo?

“Diciamo che i ragazzi della squadra hanno fatto qualche esperimento, con risultati incoraggianti. Stiamo vivendo un buon momento”.

Tu hai fatto il giro veloce in Gara Due a tre tornate dal termine. Cosa ti è mancato sul finale?

“Rea ha dato uno strappo a cinque giri dal termine, dovevo per forza attaccarlo. Volevo passarlo, se ne avessi avuto l’occasione, ma era troppo veloce e non riuscivo ad accelerare bene fuori dall’ultima chicane. La moto continuava ad alzarsi, un problema con cui abbiamo lottato fin da venerdì, e perdevo un paio di decimi a giro”.

Ora però si va ad Imola. Lì, lo scorso anno, hai mancato di poco la vittoria…

“Sono molto carico. Imola mi piace, e non vedo l’ora di tornare a correre davanti ai nostri tifosi. Lo scorso anno ho capito cosa significhi correre in casa su una Ducati. Ho fatto due volte secondo alle spalle di Rea, ma allora, in confronto ad oggi, non sapevamo veramente come intervenire sulla moto”.

Due volte quarto in gara, Leon Haslam ha visto suo malgrado il proprio distacco da Rea aumentare a 50 punti. Il britannico su Aprilia, in entrambe le gare, era riuscito a restare nel gruppo dei primi fino a tre quarti di gara, salvo poi patire l’usura degli pneumatici.

“Abbiamo avuto problemi con la gomma anteriore, il lato destro era molto deteriorato nonostante avessimo scelto l’opzione più dura per Gara Due. In entrambe le gare, ero veloce fino a tre quarti della distanza, e poi ho perso velocità tutto a un tratto nelle fasi finali”.

Come giudichi il contatto con Vd Mark all’ultima curva?

“Si tratta di un normale incidente di gara. Ho ancora i segni della gomma di Michael sulla tuta, ma capisco che volesse il podio a tutti i costi”.

Rea è più lontano. Cosa ti aspetti in vista del prossimo round in Italia?

“Sto guidando al meglio delle nostre potenzialità. In entrambe le gare sono stato più veloce dei piloti Aprilia negli anni passati, nonostante il regolamento teoricamente renda la moto meno performante. Ci resta da migliorare nei cambi di direzione, specialmente viste le chicane di Imola. Se non altro, l’asfalto lì è poco abrasivo, quindi non dovremmo avere problemi all’anteriore”.

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