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MotoGP, Austin: Marquez domina, Dovi davanti a Rossi

Valentino chiude il podio texano. Iannone cede a Lorenzo nel finale

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Un legame indissolubile, impossibile a quanto pare da infrangere. Una cosa è ormai certa: Austin è diventata la roccaforte di Marc Marquez. Lo avevamo capito due anni fa, quando lo spagnolo ottenne il primo successo in MotoGP. Ne abbiamo avuto conferma lo scorsa stagione, quando in solitaria dominò la scena. Adesso siamo di fronte al terzo successo consecutivo del 93 in formato cowboy. Trattasi di dominio vero e proprio quello dell’alfiere Honda, che ad Austin coglie la prima vittoria della stagione.

Dopo il quinto posto del Qatar, lo spagnolo ha saputo rispondere con quello che è il proprio marchio di fabbrica, salendo sul gradino più altro del podio. Nonostante Dovizioso abbia provato a mettergli i bastoni tra le ruote al via, Marquez ha salutato il gruppo al quarto giro, correndo solo ed incontrastato verso la bandiera a scacchi: “Sapevamo di avere un gran passo e così è stato – ha analizzato il campione in carica della MotoGP – non era per niente facile riuscire a stare davanti a Dovizioso, però sono riuscito a dare quello strappo che speravo. Adesso non resta che continuare su questa strada”. Marquez sorride, così come Andrea Dovizioso, il cui secondo posto finale conferma i passi avanti della GP15. Una lotta entusiasmante quella tra il forlivese e Valentino Rossi, dove il portacolori di Borgo Panigale è riuscito a prendersi la rivincita a distanza di quindici giorni: “E’ stata sicuramente una gran lotta con Rossi – ha analizzato - questa è una pista molto difficile, soprattutto per quanto riguarda la conservazione della gomme. Negli ultimi giri ero abbastanza in difficoltà, però sono soddisfatto di avere tenuto dietro Vale”.

Anche in Texas il Dottore voleva tenere dietro la Ducati. Questa volta per la sua Yamaha non c’è stato nulla da fare. Nonostante la terzo gradino del podio che conferma il primo posto nel mondiale, c’è un po’ di dispiacere nel volto del nove volte campione del mondo: “E’ un peccato, perché il mio obiettivo era quello di arrivare davanti a Dovizioso – ha analizzato The Doctor – purtroppo non ce l’abbiamo fatta. Come ben sappiamo questa è una pista difficile – ha proseguito – non si adatta molto alla moto, inoltre abbiamo sofferto le gomme. Rimane comunque la soddisfazione per aver conservato la testa del mondiale”. Ancora una volta resta giù dal podio Jorge Lorenzo, soltanto quarto, seguito da Iannone. Decimo Petrucci, il quale precede Aoyama.

LA CRONACA -  Inizio con il colpo di scena per la gara della classe regina, costretta a ritardare il via di oltre mezz’ora, per la precisione 37 minuti. La causa non è la pioggia, come poteva sembrare ad inizio mattinata, bensì una pozza d’acqua presente in  pista nella parte sotto il ponte. I piloti sono quindi costretti a rientrare ai box e ripetere nuovamente la procedura di partenza. Si parte quindi alle 14:37 con Rossi, Marquez e Crutchlow che optano per la gomma anteriore dura, mentre Bautista unico con la extra soft al posteriore.

Allo spegnimento dei semafori lo spunto migliore è di Dovizioso, il quale passa al comando davanti a Marquez e Rossi, con quest’ultimo che approfitta di una sportellata di Redding a Lorenzo, che fa scivolare lo spagnolo al quinto posto. La sfortuna colpirà in seguito l’inglese, tanto da scivolare a terra centrando Pol Espargaro.

In vetta Dovizioso prova ad andare in fuga, mettendo sei decimi di margine tra la Ducati e la Honda di Marc Marquez, tallonato da Valentino Rossi. Il Dottore deve ben guardarsi dalla Yamaha Tech3 di Smith, che precede un Jorge Lorenzo in difficoltà. Lo spagnolo, infatti, dopo sole tre tornate accusa già un secondo dall’inglese. Nelle retrovie Iannone si sbarazza della Suzuki di Aleix Espargaro, mettendo nel mirino il 99. Gara subito in salita anche per Aoyama, addirittura quindicesimo con dieci secondi da recuperare.

Quando mancano diciassette tornate al termine, Marc Marquez inizia ad affilare le armi, infilando Dovizoso e riprendendosi la testa della classifica. In mezzo al gruppo da sottolineare la cadute in curva 1 di Bradl, a terra in seguito ad un contatto con Miller.

La lotta però è tutta per le posizioni di vertice, dove Marquez ha fretta di chiudere i conti. In una sola tornata, il 93 rifila oltre mezzo secondo alla GP15 di Dovizioso. Se il Dovi fatica a tenere il passo del campione in carica della classe regina, tanto da dover fare i conti con un arrembante Valentino Rossi, Andrea Iannone si sbarazza di Lorenzo salendo al quinto posto dietro a Smith.

Con Marquez in fuga, tanto da poter vantare quasi due secondi di vantaggio sugli inseguitori, i riflettori sono tutti puntati per la lotta al secondo posto, dove Valentino ottiene a quattordici tornate dal termine la seconda piazza ai danni di Dovizioso. Il 46 prova a spiccare il volo, così come Iannone, che mette dietro Smith. Da registrare invece la caduta per uno sfortunato Hernandez. Nelle prime dieci posizioni Lorenzo tenta di tenere il passo della Yamaha Tech 3. Solo a undici giri dalla conclusione arriva l’attacco del maiorchino che lo porta alle spalle delle Ducati. Intanto Petrucci naviga in nona piazza, preceduto da Aleix Espargaro e Cal Crutchlow.

Le posizioni sembrano assestarsi, con Marquez lanciato verso la vittoria e Rossi chiamato a tenere a bada le due Ducati. Segnali di vitalità giungono invece da parte di Lorenzo, che porta a 1”2 il distacco da Iannone. Gara da dimenticare per Melandri, costretto a ritirarsi a dieci giri dalla fine. Stessa sorte anche per Abraham.

Al 15° giro ecco il colpo di scena, con Dovizioso che tira fuori gli artigli passando Rossi in curva tre e assicurandosi la seconda piazza. Valentino sembra accusare il colpo, tanto da accusare quasi mezzo secondo di gap dal forlivese. Alle loro spalle Lorenzo riduce a soli sei decimi il divario dall’altra Ducati GP15. L’attacco decisivo a Iannone giunge a tre tornate dalla conclusione. Per il maiorchino il podio è ormai un lontano miraggio, distante oltre tre secondi. Il 99 deve quindi accontentarsi della medaglia di legno, precedendo Iannone, costretto a tornare ai box sulla moto di Petrucci (decimo) per esaurimento della benzina. Per Aoyama, che in  Texas sostituiva Pedrosa, undicesimo posizione.

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