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SBK, Aragon: Davies spezza il digiuno Ducati

GARA 2 - Borgo Panigale torna alla vittoria dopo 58 gare. Secondo Rea davanti ad Haslam


La via che porta alla gloria è talvolta irta e piena di ostacoli. Difficile e impervia, in special modo quando si decide di voler abbandonare la vecchia strada affidabile con la nuova, rivoluzionaria, in grado di sconvolgere gli equilibri.

Panigale, quello il nome di un progetto ambizioso, difficile. Via il traliccio, cambiare il concetto di bicilindrico per tracciare una nuova strada, simboleggiato appunto da un nome che evoca le erogini.

Perchè, anche se si intraprendono nuovi cammini, le origini sono importanti. E la storia di Borgo Panigale tra le derivate di serie si è legata spesse volte a uomini, persone in sella di origine anglosassone.

Carl Fogarty, Troy Corser, Troy Bayliss per citarne alcuni. Caratteri diversi, stesso temperamento in pista. Oggi si aggiunge anche Chaz Davies che, dopo 58 gare (Sylvain Guintoli a Magny Cours nel 2012) ha riportato in vetta le effigi di casa Ducati.

Una corsa letteralmente dominata, in un tracciato amato dal gallese che lo ha portato  alla consacrazione.

Ci aveva provato in gara uno, e la vittoria gli era sfuggita per 5 centesimi. Ci è riuscito in gara due. Un successo che lo ha portato letteralmente in paradiso tanto era felice: "Incredibile. Non ci credo! Tanto tanto lavoro dopo 18 mesi e questo è il risultato per tutta la squadra. Perchè non abbiamo mollato. Questo è il risultato. Sono molto molto contento. Sono un pò sorpreso di esser riuscito a scappare. Non mi aspettavo una gara cosi, però...è perfetto!".

La soddisfazione è tutta di casa Ducati, sottolineata anche da Ernesto Marinelli: "Dopo 58 gare è arrivata questa vittoria. E' un momento bellissimo. Il nostro ringraziamento è per i nostri ragazzi a Borgo Panigale. Non abbiamo mai mollato. Grande Chaz, un martello dall'inizio alla fine".

Che però sia l'anno di grazia di Johnny Rea, si vede anche dalle varie situazioni che volgono anche in giornate non perfette. Già, perchè il leader in campionato oggi era veramente debilitato dall'influenza. Ciò nonostante, Johnny ha chiuso con una vittoria in gara uno e un secondo posto strappato con i denti in gara due. "Abbiamo cambiato le gomme, usato le soft, ma la temperatura è aumentata molto e quindi eravamo un pò al limite per l'utilizzo di queste gomme. Sapevo che la Ducati sarebbe stata forte qui. Aspettiamo la prossima gara!".

Il rovescio della verde medaglia è tutta nel risultato di Tom Sykes. Anzi del non-risultato. L'ex campione del mondo è vittima infatti di un high-side fortunatamente senza serie conseguenze per il fisico, ma che potrebbero lasciare degli strascichi a livello umorale dopo un inizio di campionato non proprio esaltante.

Terza piazza per Leon Haslam che migliora nettamente con il caldo le prestazioni di gara uno. "Ducati e Chaz sono stati molto veloci. Avrei preferito portare a casa un risultato migliore. Mi dispiace perchè ho fatto qualche errore. Però va bene dai, noi ci siamo". Si parla spagnolo in quarta e quinta piazza con Torres e Fores, seguiti poi da un duo estremamente combattivo come Salom e Mercado. E se vogliamo parlare di combattività e aggressività sportiva non possiamo fare a meno di parlare delle buone prestazioni di Van der Mark e Badovini - nono e miglior italiano - che hanno dato vita a bei duelli in pista.


LA CRONACA – Holeshot di Chaz Davies che scatta in testa davanti a Rea, Haslam, Sykes, Forés e Torres. Tutti i primi hanno scelto la gomma morbida posteriore, viste le temperature più alte (15 gradi in più rispetto alla prima manche). Da segnalare un dritto di Alex Lowes, giornata da dimenticare per le Suzuki. Davies comanda prendendo quattro decimi di vantaggio al primo giro, ma il gruppo di testa rimane compatto, con sei piloti in rapida successione.

Al primo passaggio lanciato, Davies sigla un 1’51.196, guadagnando altri due decimi sugli inseguitori. Bagarre tra Torres e Forés par la quinta posizione, con i due spagnoli che perdono terreno sul trenino di testa, che invece continua a martellare sul ritmo di 1’51 basso. Si ripete dunque il duello tra i britannici di Ducati e Kawasaki, mentre Haslam e Sykes faticano un po’ di più a tenere il passo. Da segnalare una spettacolare lotta a tre tra Badovini, Vd Mark, e Terol per la settima posizione.

Il vantaggio di Davies, autore di un 1’51.196 al quarto giro, sale a circa un secondo su Rea. Cade invece Sykes (highside) all’ingresso del rettilineo. Il vice-campione viene colpito dalla moto alla gamba, e fatica inizialmente a rialzarsi. A terra anche Guintoli (curva 14). Rea ed Haslam procedono sgranati alle spalle della Ducati del gallese, progressivamente più lenti in 1’51 alto. Il leader in classifica si trova a quasi due secondi dal connazionale a metà gara, Haslam a tre. L’alfiere di Aprilia sente l’odore della preda e, anche per non perdere contatto nella classifica generale, spinge per scavalcare il pilota Kawasaki.

La tattica di Davies sembra vincente. Al nono giro (su 18), il gallese è l’unico ancora in grado di girare sotto 1’52 ed ha quasi tre secondi di vantaggio su Rea, incalzato a sua volta da Haslam, ora a quattro decimi. Un segnale di ripresa da parte di Rea arriva all’undicesimo giro, quando il nordirlandese torna sotto 1’52, ma riesce solo a replicare i tempi di Davies invece che guadagnare sul leader. Anche Haslam, dopo un brevissimo passaggio a vuoto, torna a mordere il codone del connazionale.

L’influenza sembra aver svuotato il “serbatoio” di Rea, che dopo il tentativo di reazione rialza nuovamente il ritmo sopra 1’52. Il nordirlandese sembra faticare specialmente nei cambi di direzione, e finisce più volte fuori traiettoria. Ne approfitta Haslam, che a cinque giri dal termine ricuce lo strappo e si mette in scia a tre decimi dal rivale. Davies, per contro, è in totale controllo della gara. La sua Panigale continua a far registrare 1’51 alto sul traguardo, ed il vantaggio a quattro giri dal termine supera i quattro secondi.

Forte del distacco, Davies può limitarsi a gestire la gara in totale tranquillità nei tre giri finali. L’attenzione si sposta dunque sulla letto tra Rea e Haslam, che però esita a portare l’attacco. Spettacolo tra Badovini, Vd Mark, Mercado e Salom, con continui scambi di posizione nella lotta per la sesta posizione.

Ultimo giro: Davies cavalca verso una vittoria storica, Rea spreme le ultime energie rimaste per tenere Haslam a distanza. L’Aprilia scivola molto al posteriore, ma all’inizio dell’ultimo rettilineo la distanza con Kawasaki non è sufficiente per concedere scie. Vince Davies, vince la Ducati, con Rea ed Haslam a chiudere il podio. Quarto Torres, poi Fores, Salom, Mercado, Vd Mark e Badovini, nono e primo italiano al traguardo. Undicesimo Baiocco, diciottesimo Canepa.

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