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Moto3, Ferrari e Manzi: la ricetta del Team Italia

Stefano: "nessun obiettivo, tanto da imparare". Matteo: "voglio dare fastidio alle squadre ufficiali"

Il Team Italia per la nuova stagione si è affidato a un mix collaudato per il 2015: un pilota di esperienza e un debuttante. Il primo è Matteo Ferrari, al secondo anno nella squadra della Federazione Italiana e al terzo in Moto3. Il secondo è Stefano Manzi, giovanissimo, che si è fatto le ossa nel CIV e nella Rookies Cup.

Stefano è talmente giovane che dovrà saltare la prima gara del Qatar perché compirà 15 anni (età minima per il Mondiale) solo il 29 marzo. “Non potrò essere in gara ma i test invernali mi sono serviti per prendere confidenza con moto e team – racconta – La Mahindra mi piace, penso che sia migliorata sotto tutti gli aspetti rispetto allo scorso anno, sia per quanto riguarda il telaio che il motore. Anche della squadra sono molto contento”.

Per lui è stato il battesimo del fuoco tra i piloti del mondiale: “è bello essere qui – dice da Jerez, dove si sono svolte le ultime prove – Sapevo che non sarebbe stato facile, il livello è alto e ho trovato quello che mi aspettavo. Avendo fatto la Rookies Cup conosco già alcune piste su cui correrò, altre invece dovrò impararle, ma sono ottimista sotto questo aspetto perché non è mai stato un problema. Poi c’è Matteo, siamo amici e mi confronto spesso con lui”.

Non è semplice porsi degli obiettivi all’esordio e infatti Manzi vuole soprattutto “fare esperienza, meglio non fissare altri traguardi ora”. Entrare nel Circus iridato significherà anche potere vedere da vicino i suoi idoli, “Valentino e Marquez – svela – Come stile direi che sono più vicino a quello di Marc, che ha una guida più moderna”.

Matteo FerrariLecito invece aspettarsi da Ferrari un salto in avanti, “due anni nel Mondiale ti formano, ho fatto esperienza e ora voglio far maturare quei frutti – afferma – Sono curioso di vedere dove posso arrivare, i team ufficiali partiranno da una base migliore ma noi possiamo dargli fastidio. L’obiettivo minimo è andare a punti in tutti i GP, ma spero di fare qualcosa in più”.

Il romagnolo conosce già bene la Mahindra ma c’è stato anche un cambiamento al vertice della squadra, con Cristiano Migliorati che ha preso il posto di Virginio Ferrari.

Questi test invernali sono stati un po’ noiosi con tutta la pioggia che è caduta e che spesso non ci ha consentito di girare – spiega Matteo – La nuova moto però mi piace: è migliorata a livello di motore e con il nuovo telaio c’è più grip al posteriore. Peccato non avere potuto fare più prove, ma d’altra parte è così per tutti. Con Cristiano mi sono trovato bene da subito, ha molta esperienza anche se questo è un mondo nuovo per lui”.

Ferrari deve ancora esprimere tutto il suo potenziale e sa dove lavorare. “Sul giro secco soprattutto – dice – Anche in questi test sono stato veloce sul passo ma mi manca qualcosa nella prestazione pura. Voglio migliorare, perché è importante partire davanti in gara”.

La chimica con il nuovo compagno di squadra è buona: “ci conosciamo dai tempi delle minimoto e non abita troppo lontano da casa mia. Abbiamo un bel rapporto, ma in pista siamo rivali”.


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