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MotoGP, Test, Qatar: Ducati e Dovizioso mettono le ali

I TEMPI FINALI: Dovi da record, unico in 1'54, poi Marquez, Iannone, Lorenzo e Rossi

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C’è chi ha lo sponsor che “mette le ali”, e chi ha le ali per davvero. Si tratta della Ducati GP15, che ha rispolverato dal cassetto delle invenzioni i “winglets”, piccoli alettoni posizionati sulla carena per aumentare la deportanza in fase di frenata, fatto sta che la GP15 ha preso il volo nel deserto.

Dopo un duello a distanza tra Andrea Iannone e Marc Marquez, separati da soli 13 millesimi con lo spagnolo in vantaggio, è stato Andrea Dovizioso a salire in cattedra a circa un’ora dalla fine della sessione, scendendo per la prima volta sotto il muro dell’1'55 e siglando il miglior tempo con un 1’54.907, non lontano dalla pole position di Marquez lo scorso anno (1'54.507). Il passo del forlivese resta però di 1’55 alto.

Come detto, Marc Marquez si è dovuto accontentare del secondo posto (+0.184) davanti ad Andrea Iannone (+0.197). La Honda però con il campione in carica ha centrato l’1’55 in venti occasioni, ed è stato il più costante in pista fin qui.

Ad eccezione di Marquez, comunque, nessuno si è avvicinato alle GP15 ufficiali. Jorge Lorenzo e Valentino Rossi si sono piazzati rispettivamente al quarto (+0.593) e quinto (+0.674) posto. Rossi è risalito soltanto sul finale dopo essere scivolato fino alla dodicesima posizione, mettendo comunque a referto uno stint da cinque giri sotto 1’56. La media di entrambe le M1 sulla distanza di gara, stando ai cronologici, è di 1’56, qualche decimo in più di quella di Marquez.

Sesto tempo per Dani Pedrosa (+0.675) davanti a Cal Crutchlow. Il britannico, protagonista di una caduta senza conseguenze, continua a dettare legge tra i piloti satellite in settima posizione ma è incalzato dalla coppia Tech3 composta da Bradley Smith, a soli 24 millesimi da Crutchlow, e Pol Espargaró, 10 millesimi più lento.

Sorprende il decimo tempo di Karel Abraham davanti a Yonny Hernandez ed Aleix Espargaró, un decimo più lento di ieri sulla Suzuki. I distacchi al vertice restano comunque contenuti, con Scott Redding e Maverick Viñales a chiudere un gruppo di 14 piloti racchiusi in nove decimi.

Tornando in orbita italiana, Michele Pirro ha siglato il 19º tempo (+1.569) sulla Ducati “lab” mentre Danilo Petrucci è soltanto 22º non avendo migliorato il suo tempo di ieri. Lavori in corso nel cantiere Aprilia, con Alvaro Bautista a +2.366 in 24ª posizione e Melandri in 26ª a sette decimi dal compagno di squadra. Il ravennate, come se non bastasse, è ancora influenzato.

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