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Pirelli Scorpion Trail II: Giano bifronte

Sviluppati in sinergia con la Multistrada, li abbiamo provati durante il nostro test di Lanzarote

Moto - Test: Pirelli Scorpion Trail II: Giano bifronte

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Le strade di Ducati e Pirelli viaggiano parallelamente oramai da tempo. Fin dalla nascita del progetto chiamato Multistrada, nell'ormai lontano 2003, la casa italiana di pneumatici ha lavorato a stretto contatto con Borgo Panigale per cercare di creare una sincronia sempre migliore tra mezzo e gomme. Un 'momento' fondamentale, considerando come è proprio la gomma il 'mezzo' che rimanda le sensazioni al pilota, in piena sincronia con il lavoro ciclistico di una moto.

La prima versione della Multistrada, era equipaggiata con i Pirelli Scorpion Sync, mentre con il nuovo modello - nato nel 2010 - la moto aveva adottato i Trail. Siamo arrivati a quello che - per il momento - è l'ultimo capitolo della crossover in Rosso, e Pirelli ha ovviamente portato i propri Scorpion Trail II.

Si tratta ufficialmente della sintesi tra due mondi opposti, l'incontro tra due strade: i campi da gara off-road, ed il viaggio su strada. Punta forte sull'elevato chilometraggio, la costanza delle prestazioni con un delta di caduta prestazionale estremamente risibile, ed un comportamento sul bagnato di prim'ordine, grazie anche a delle nuove scanalature.

Durante la nostra prova di Lanzarote, il test durò 200 chilometri. Una durata giusta per poter mettere alla prova la moto in quello che in gergo viene definito come 'primo contatto', così come per poter saggiare quindi la bontà di uno pneumatico, ma in talune situazioni ovviamente. Chiaramente non è possibile poter saggiare la bontà di una gomma sulla durata.

Però è indubbio come le prestazioni in assoluto, la velocità di riscaldamento dello pneumatico, e le sensazioni che riesce a trasmettere fin dai primi metri - declinazione essenziale sopratutto per una moto da turismo - considerando le condizioni e le temperature dell'asfalto, possono essere rilevate durante una giornata di prova.

Ecco, in questo, le Scorpion Trail II ci hanno piacevolmente affascinato. Perchè l'isola di Lanzarote, seppur mitigata da un bel sole e temperature comfortevoli durante la giornata, era sovrastata da un vento elevato e da temperature piuttosto basse in prima mattinata, momento in cui abbiamo preso in mano il nostro esemplare di Multistrada.

Pochi metri, e di quella sensazione di legnosità, di poca fiducia all'anteriore da 'gomma fredda' non vi era traccia. Anzi, non vi è mai stata.

Usciti dall'albergo abbiamo 'affrontato' ben tre rotatorie. Capiamo i dubbi di chi sta leggendo "una rotatoria come banco di prova?". Si se la gomma ha compiuto appena 50 metri. La gomma dava un immediato feeling, permettendo subito un primo momento di discesa in piega deciso, preciso sopratutto, senza esitazioni, saldo. Roba non da poco.

Di questa gomma ci è piaciuta la comunicatività, il che fa rima anche - in questo caso - con il concetto di versatilità. La sincronia con la moto e le Skyhook era decisamente buona. Sentivamo tra le mani un anteriore che poggiava bene in fase di piega, con una discesa che accompagnava, morbida, fluida e reattiva.

Più uno pneumatico offre sicurezza nella testa di un pilota, più ovviamente significa che ci troviamo di fronte ad un buon prodotto. Ma come si induce sicurezza? Sostanzialmente con lo stesso principio dell'elettronica: se quasi non ci si accorge dell'intervento, allora significa che sta lavorando bene.

Se non si avverte una resistenza, se non si avverte una 'spigolosità' quando si affronta una curva, ecco, la testa risulta più libera e la guida più fluida. Altresi in appoggio. Momenti fondamentali, sopratutto all'anteriore. La bontà e la versatilità si avvertivano fortemente anche durante la parte di sterrato, dove ancor di più, se l'anteriore bisogna che comunichi stabilità e 'grip' nel vero senso della parola, al posteriore la sensibilità nel pattinamento è tutto. Capire la reazione dello scivolamento della gomma, risulta fondamentale quando le situazioni volute sono di grip precario.

Anche qui, sopratutto qui, dove la mappatura, ha una soglia di intervento inferiore nel controllo della trazione proprio per la natura dell'Enduro, ci è piaciuta la comunicatività nella perdita di aderenza. Un lavoro di sinergia tra la moto, l'elettronica e le gomme che sottolinea il lavoro congiunto nello sviluppo dello pneumatico. Già perchè il nuovo Scorpion Trail II è la summa degli elementi offroad della linea Scorpion, arricchito dall'esperienza maturata da Pirelli con lo sviluppo dell'Angel GT, pneumatico incentrato proprio sul touring di Pirelli. Quest'ultima versione ha ricevuto un nuovo disegno del battistrada e degli intagli, studiati per un miglior drenaggio in caso di pioggia, con una forma a 'binario aperto' nella zona centrale.

Ovviamente parliamo di uno pneumatico bimescola con la fascia centrale il cui obiettivo è quello di garantire un chilometraggio maggiore, mentre la spalla è più indirizzata sulla fase prestazionale.

La volontà da parte di Pirelli è stata quella di creare un'area di contatto più corta, ma al contempo più larga a livello di profilo, per migliorare la trazione, ed avere quindi un miglior controllo.

Noi, come detto, siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla comunicatività di questo tipo di pneumatici, ma anche dalla loro naturalezza e versatilità. Un test nel test per uno pneumatico che a livello di feeling e prestazioni risulta promosso. Per la durata, ci ripromettiamo di metterli alla frusta per qualche centinaio di chilometri in più!

Il nostro primo contatto con le Pirelli Scorpion Trail II? Con il seguente materiale tecnico Dainese

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Un casco estremamente versatile destinato ad un utilizzo tanto stradale quanto off-road. Il design e la linea richiamano inevitabilmente l’AX-8 Evo dal quale è derivato, ma graz

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