Oggi è stato il giorno in cui Aprilia si è presentata sul palcoscenico della MotoGP per il suo rientro nella massima serie delle competizioni motociclistiche. Sul palco allestito in uno studio della sede Sky di Milano sono allineate le due RSV4 in configurazione Superbike e Superstock e il prototipo RS-GP. La famiglia di moto da corsa nate a Noale.
È stato il presidente del Gruppo Piaggio Roberto Colaninno (forte di 104 titoli mondiali con i marchi Aprilia, Derbi, Moto Guzzi e Gilera) a metterci la faccia e spiegare le strategie dell’azienda italiana per il futuro. Il manager si è fatto filosofo: “vogliamo competere là dove osano gli dei, vogliamo una sfida sempre più impegnativa. Il nostro obiettivo è percorrere una prateria che ci porterà a una tecnologia che ancora non esiste. L’innovazione è un bisogno insito nel DNA dell’uomo e vogliamo dargli quello che ancora non è stato immaginato, andando oltre alle frontiere del mondo moto. Il film 2001: Odissea dello spazio anticipò tecnologie, vogliamo fare lo stesso, lo slogan è 3001: Aprilia nello spazio”.
Da una parte c’è la collaborazione con SAP (leader mondiale per software gestionale) che compare sulla carena della MotoGP e con cui la collaborazione sarà anche in altri campi. Per il momento, però, l’immediato futuro è la MotoGP.
“Sono entusiasta – le parole di Colaninno – Per dirla con una battuta, so quanto sia bella l’emozione che si prova quando gli avversari vedono solo il tubo di scarico della tua moto . Penso che questo sia un momento di grande trasformazione e vogliamo impegnarci nell’innovazione. So che in questa nostra sfida servirà tempo, non vinceremo quest’anno, ma abbiamo parlato molto volte di questa opportunità. Abbiamo valutato tutti gli aspetti e abbiamo deciso di accettare questa sfida consapevoli delle difficoltà e del rischio di fare brutte figure. A volte nella vita di un imprenditore ci sono momenti di follia”.
Più concreto il responsabile Aprilia Racing Romano Albesiano, con la sua mentalità ingegneristica.
“La RS-GP rappresenta l’evoluzione della nostra esperienza negli ultimi anni, compresi gli ultimi in CRT – ha spiegato – Noi siamo un caso più unico che raro nelle due ruote, il basamento del nostro motore è lo stesso della moto di serie. Sappiamo che la strada che abbiamo davanti sarà lunga e faticosa ma entrare subito in MotoGP ci consentirà di accorciare i tempi. Se avessimo solo fatto dei test li avremmo allungati di un anno. Servono tre anni per essere competitivi in MotoGP, see avessimo aspettato, rischiavo di andare in pensione prima. Mi aspetto di fare fatica e avremo tanti problemi, ma per noi saranno una opportunità per imparare, non si può fare altrimenti”.
Albesiano non vuole fare previsioni, ma un traguardo lo ha fissato.
“Penso che sarà possibile e ragionevole lottare per la decima posizione nella seconda metà della stagione – ha dichiarato – Baustista è abituato alla MotoGP e sta facendo un ottimi lavoro. Per Melandri è più difficile, il suo adattamento è logicamente più complesso, ma crediamo in lui al 100% e gli daremo una moto che potrà garantirgli quella fiducia che cerca. Nei test in Qatar porteremo qualche aggiornamento per definire la moto con cui inizieremo la stagione ma ci saranno novità a ogni GP”.
L’ultimo intervento è spettato a Fausto Gresini, capo della squadra.
“Passare da team satellite a Factory è fonte di prestigio e responsabilità che mi dà onore – ha detto – La sfida sarà importante e ci sarà molto da lavorare ma sappiamo come e dove. Mi sento entusiasta e consapevole delle difficoltà, sono sicuro che miglioreremo”.