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MotoGP, Sepang: Marquez imprendibile nel time-attack

Marc si ferma a un decimo da 1'58. Poi Lorenzo, Crutchlow e Iannone. Quinto Rossi

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A volte, devi imparare a correre prima che camminare. Sfruttando le temperature più miti delle prime ore del mattino, i piloti della MotoGP sono scesi in pista per il terzo giorno di test a Sepang (l’ultimo con gomme Bridgestone) in assetto da qualifica. Sarà anche vero che i test non assegnano trofei, ma fa sempre piacere (anche agli sponsor) leggere il proprio nome in cima alla classifica dei tempi. Nonostante una pista meno veloce che a Sepang I (fa più caldo ed ha piovuto durante il primo giorno), sono stati ben sei i piloti a scendere sotto il muro dei 2’. Il più veloce di essi, manco a dirlo, è stato Marc Marquez.

Lo spagnolo di Honda, che ieri si era concentrato su prove di elettronica lasciando per oggi la ciclistica, ha fermato il cronometro su 1’59.115, a soli tre decimi dal record di 1’58.867 fatto durante i test di inizio mese. In tutto, Marquez è sceso sotto ai due minuti in tre occasioni in tutto, rifilando distacchi abbastanza netti agli avversari.

Al secondo posto, Jorge Lorenzo (+0.322) ha comunque abbassato di due decimi i propri riferimenti rispetto al primo test nonostante le condizioni meno favorevoli. Se siano o meno quei famigerati due decimi dati dal cambio seamless che funziona anche in scalata, non ci è ancora dato saperlo…

Terzo tempo, a sorpresa, per Cal Crutchlow (+0.543). Il britannico di LCR è stato il primo a scendere sotto i due minuti, limando sei decimi rispetto a ieri. Alle sue spalle, con gomma morbida al posteriore, Andrea Iannone ha portato la GP15 per la prima volta in 1’59 dopo aver mancato l'impresa per soli 98 millesimi ieri, chiudendo con un ritardo di 0.607 da Marquez. Più lento il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso, decimo a +1.353 ed ancora alla ricerca delle migliori sensazioni in staccata, notoriamente uno dei suoi marchi di fabbrica.

Seguono Valentino Rossi (+0.718) e Bradley Smith (+0.768), rispettivamente quinto e sesto ed ultimi sotto il muro dei due minuti. Il Dottore ha effettuato una progressione lineare, iniziando con un 2’00.615 e facendo registrare il proprio miglior giro – un 1’59.833 – al 19º giro dopo uno stop ed uno di lancio.

Settimo tempo per Dani Pedrosa, che accusa quasi un secondo dal compagno di squadra, davanti ad Hector Barbera (con la D16 Open) ed Aleix Espargaró, che lima altri due decimi in sella alla Suzuki con gomma morbida al posteriore. Voto più che sufficiente anche per il rookie Maverick Viñales, che toglie un’altro decimo dal cronometro e si ferma a +1.489, in tredicesima posizione alle spalle di Danilo Petrucci. Restando in tema di esordienti: 22º tempo per Jack Miller, 23º per Eugene Laverty, 24º per Loris Baz.

Da segnalare l’ultimo tempo di Marco Melandri, lasciato anche a piedi dalla sua RS-GP alla prima uscita mattutina dopo soli pochi chilometri. Il ravennate ha raggiunto sconsolato i box, per poi mettere soltanto 11 giri a referto, meno di chiunque altro.

Allerta meteo: acquazzoni previsti per le 13 locali. In tal caso, i piani per i long-run potrebbero saltare.

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