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MotoGP, Iannone: la GP15? Migliorata anche in staccata

"Paragone con la GP14? Due donne diverse". Dovi: "Tempi OK, ma bisogna avere pazienza"

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Da buoni compagni di squadra, Andrea Dovizioso ed Andrea Iannone si sono equamente divisi gli onori di miglior ducatista in pista a Sepang negli ultimi due giorni di test della MotoGP. Se ieri era toccato il forlivese, oggi è stato il pilota di Vasto a portare la nuovissima GP15 il più in alto possibile in classifica, per la precisione in terza posizione a soli 0.254 secondi da sua maestà Marc Marquez di Honda. Quello che più conta, entrambi hanno sensibilmente ridotto il gap dai primi.

“Sicuramente è stata una giornata positiva, il feeling con la moto è migliorato con i chilometri e siamo anche riusciti ad affinare il setup seguendo le idee che ci erano venute ieri – il bilancio di Andrea Iannone Ne è venuto fuori un tempo migliore, nonostante la pista fosse peggiorata come grip”.

Ti aspettavi di essere così vicino alla vetta?

“Sono più contento del lavoro svolto che dei tempi. Senza di quello non sarei riuscito ad andare così forte con la gomma dura. Stiamo lavorando bene, la moto sta crescendo e con lei la mia fiducia. Dall’anno scorso abbiamo fatto tanti passi avanti, ed uno alla volta fanno la differenza”.

Il giro secco c’è. Il passo?

“Siamo stati sempre sul 2’01, non è un certo un cattivo ritmo. Devo ancora abituarmi del tutto, perché cambiano un po’ di riferimenti e un po’ di linee. Non dimentichiamo che è solo il secondo giorno. Non siamo ‘arrivati’, ma nemmeno messi male o peggio che con la GP14”.

Fai un paragone tra le due.

“Ribadisco, è migliorata molto nei cambi di direzione. È più agile. Rispetto alla GP14, ti accorgi che stai guidando qualcosa di diverso. Tutti in Ducati stanno facendo un ottimo lavoro. Oggi è anche migliorata in staccata, provando soluzioni che ci hanno aiutato a migliorare l’inserimento in curva”.

E la frenata?

“La sensazione che ti dà la GP14 è diversa. Non è che sia migliore, ma si comporta in maniera differente in frenata, così come in curva ed in rettilineo. Sono due donne diverse. Comunque oggi siamo andati abbastanza bene anche sotto questo aspetto, quindi possiamo essere ottimisti”.

Programmi per domani? Long-run? Comparative con la GP14?

“Non lo so, decideremo con i ragazzi dopo la riunione tecnica di stasera”.

Dopo l’euforia tipica di chi si trova tra le mani un nuovo giocattolo, Andrea Dovizioso si è rimboccato le maniche com’è solito fare: 58 giri per cominciare a scoprire i segreti della nuova GP15, con un miglior riferimento personale da 2’00.250 (+0.406 da Marquez). Rispetto a ieri, il suo distacco dalla vetta si è più che dimezzato, passando da +0.941 a +0.406. Quello che conta, a detta del forlivese, è però altro.

“È logico avere un po’ di foga, trasportati dall’entusiasmo, perché la moto è migliorata – ha ammesso "Dovi", quarto a fine giornata –  Ma dobbiamo innanzitutto avere pazienza e capire la direzione da prendere. Se lo facciamo adesso, il risultato arriverà immediatamente, nei prossimi test o nelle prime gare. Comunque siamo terzo e quarto, non male, ma per stare con ‘loro’ in gara serve qualcosa di più”.

Un bilancio sintetico odi questo secondo giorno?

“Oggi è andata molto bene. Sono contento per quanto siamo vicini agli altri piloti nei tempi sul giro, ma ci resta da lavorare. Siamo veloci ma non guido ancora come vorrei perché il mio feeling con l’anteriore non è ancora a posto”.

Quali sono le aree alle quali dare la priorità?

“Stiamo lavorando molto, cambiando tanto l’assetto per capire questa moto, perché è parecchio diversa. Nell’ultima parte della staccata e a centro curva non ho ancora la fiducia necessaria per spingere a fondo. La più grande differenza rispetto alla moto vecchia è che riusciamo ad essere veloci anche quando non siamo perfettamente a posto, come oggi. Ma non è abbastanza per stare al vertice, quindi ci resta da migliorare”.

Rispetto a ieri, hai limato più di un secondo ai tuoi riferimenti…

“I tempi mi hanno convinto. Se facciamo un confronto con gli avversari nei vari momenti della giornata, siamo stati veloci. Sono contento della posizione finale e del tempo sul giro. Non sono ancora contento del tutto con la moto, ma è molto giovane e diversa da quella di prima. Dobbiamo ancora capirci, capirla. Abbiamo ancora tante prove da fare”.

Pensi che la GP15 si adatti più facilmente al tuo stile?

“Non è un problema, è il pilota che si deve adeguare alla moto. Ancora non sto guidando come dovrei, perché sono un po’ ‘impiccato’ in frenata e non riesco a rallentarla a sufficienza. Questo condiziona un po’ la linea a centro curva. Comunque è già migliorata molto in inserimento, il che è un grande vantaggio”.

Rispetto a ieri sembri un po’ meno entusiasta…

“Non è vero, sono euforico e prudente, come ieri. Ma non siete abituati a sentirmi così, quindi forse mi avete frainteso”.

Le tue sensazioni e quelle di Iannone sulla moto nuova coincidono?

“Parliamo con aggettivi diversi, ma bene o male sono quelle”.

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