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MotoGP, Melandri: non so ancora di cosa ho bisogno

"Senza fiducia impossibile guidare come vorrei". Bautista positivo: "continuiamo a crescere"

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Due settimane dopo il difficile primo test di Sepang, Marco Melandri si trova sulla stessa pista con gli stessi problemi da risolvere. Il ritorno in MotoGP con l’Aprilia si sta rivelando più difficile di quanto potesse immaginare. L’ultimo tempo di giornata – a tre secondi e mezzo da Rossi – non rispecchia assolutamente il suo potenziale, ma allo stesso tempo soluzioni che cambino il volto a questo inverno tardano ad arrivare. La Casa di Noale ha accelerato il suo rientro nella classe regina e le difficoltà da superare sono molte.

Marco, qual è stato il programma di questa prima giornata?

Ho usato la stessa moto del primo test provando diverse soluzioni, come la posizione in sella, alcune hanno funzionato ed altre no. Purtroppo non siamo riusciti a capire a pieno le conseguenze di ogni modifica a causa dell’arrivo della pioggia. Ho inoltre guidato due moto diverse, con differenti distribuzione dei pesi, per trovare quella che mi si adatta meglio ma non siamo ancora vicini a ciò che voglio”.

Qual è la maggiore difficoltà?

L’erogazione con le nuove mappature è migliorata, ma i miei problemi maggiori non arrivano dal motore. È la ciclistica la parte più delicata, quella in cui devo lavorare per trovare maggiore fiducia. Non sento le gomme lavorare, non riesco a fidarmi quando entro in curva, non sto ancora guidando la moto. A volte è come se non sentissi il contatto delle due ruote sull’asfalto, nei cambi di direzione non riesco a essere veloce. Quando guidi così è tutto più complicato e i tempi ne risentono”.

Avete deciso quale strada percorrere?

Adesso siamo troppo lontani da una base che mi permetta di capire quello di cui ho bisogno, molte volte ho sensazioni discordanti ed è strano. Ho problemi di cui non avevo mai sofferto in passato, come fare girare la moto”.

Devi cambiare il tuo stile di guida?

Una cosa è la fiducia, che non ho e non mi permette di essere fluido. Un’altra cosa è lo stile di guida, che non può essere corretto non avendo fiducia. Non sento la moto come vorrei, non posso curvare o farla derapare come vorrei. Finché non troverò questa fiducia non potrò essere veloce. Penso che bisogni procedere all’inizio per piccoli passi per poi farne di grandi.

E’ una situazione simile a quella in cui ti sei trovato quando sei salito sulla RSV4 SBK?

L’anno scorso sapevo ciò di cui avevo bisogno, ora no”.

La Casa di Noale può guardare con più fiducia al futuro grazie a Bautista. Lo spagnolo riesce a interpretare meglio la RS-GP e il suo 12° tempo ne è la dimostrazione. Alvaro ha anche fatto qualche giro sul bagnato per saggiare le potenzialità dell’Aprilia in quelle condizioni e sembra a suo agio nel ruolo di guida dello sviluppo.

"Continuamo a crescere per piccoli passi e possiamo considerarci soddisfatti. Di decisamente positivo c'è che abbiamo già migliorato il nostro tempo rispetto a Sepang1 – sottolinea - Quindi lavoriamo bene, ora bisogna continuare così. Oggi come primo giorno ci siamo concentrati sull'elettronica, per risolvere alcune questioni emerse durante gli scorsi test. Abbiamo anche provato un telaio con una diversa rigidezza, per cercare di migliorare in particolare l'inserimento in curva. Purtroppo al pomeriggio la pioggia ci ha impedito di provare altre configurazioni".

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