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SBK, Salom: la caduta? Non finiva più…

Il pilota di Pedercini: "Volevo correre ma ho un dito rotto. In Tailandia sarò in piena forma"

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I piloti sono una razza strana, abituata a camminare sempre su una linea sottile tra genio  e follia. All’indomani del terribile – e, fortunatamente, quasi innocuo – volo durante la Superpole alla veloce curva 12 (da affrontare ad oltre 200 km/h), il pilota del team Pedercini David Salom sembra più rattristato dall’impossibilità di partecipare alla gara di apertura che felice di essere tutto intero.

“Vorrei correre ma ho rotto il medio della mano destra – ha affermato il pilota delle Baleari – Per la Tailandia comunque sarò di nuovo in forma”.

Dopo aver perso il controllo della sua Kawasaki al primo giro lanciato con la gomma da qualifica, Salom ha subito una violenta “centrifugata” nella ghiaia della via di fuga, perdendo brevemente conoscenza qualche istante dopo. Nel giro di pochi minuti però ha dato segni rassicuranti: muoveva gambe, braccia, e si ricordava tutto.

“Non sapevo neanche da che parte stavo girando nella ghiaia – ha aggiunto – Non finiva mai…Quando finalmente mi sono fermato ero a pancia in giù, ho valutato i danni e ho capito che non era nulla di troppo grave”.

Beh, dipende dalla soglia del dolore che ognuno ha…

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