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MotoGP, Dall'Igna: GP15? la riconoscerete da lontano

L'ingegnere Ducati parla dopo i test di Sepang: "un po' di relax a moto ultimata, ma è l'inizio non la fine"

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I primi test della stagione sono finiti e la Ducati GP 14 ha fatto la sua ultima uscita con i colori ufficiali. Tra una settimana a Borgo Panigale saranno tolti i veli dalla nuova GP 15, una settimana più tardi il battesimo in Malesia. È da un anno che si parla della nuova Desmosedici e ora che l’attesa è quasi finita la curiosità è ancora più alta.

La si riconosce già da lontano, soprattutto senza le grafiche sembra ancora più diversa dall’attuale” sorride Gigi Dall’Igna che non vuole rivalere nulla di più. Si sa che sarà completamente diversa dal modello attuale, più piccola, ma nulla di più.

Partiamo dall’inizio, come si progetta una nuova moto?

“Ognuno ha il suo approccio, noi abbiamo fatto molte simulazioni per capire cosa avrebbe potuto portare vantaggi in termini di ciclistica. Partendo da un modello numerico di una moto si spostano certi parametri fondamentali e si valuta come questa reagisce”.

Per chi come te ha tanta esperienza, cosa rappresenta un nuovo progetto?

Non bisogna mai pensare a quello che si è fatto ma quello che si farà. La gente dimentica presto”.

Dallo schermo del computer alla realtà, qual è stata la sensazione vedendo assemblata la GP 15 per la prima volta? È come la nascita di un figlio?

Non è come la nascita di un figlio, per chi è genitore non è paragonabile. Subentra una sensazione di rilassamento, anche se il vero lavoro in realtà inizia quando la moto è finita. Però c’è stato così tanto stress per progettarla e fare arrivare tutti i pezzi in tempo, che quando la si vede completata ci si sente come quando si arriva in traguardo. Anche se in realtà è l’inizio e non la fine”.

Quanti sono i pezzi che la compongono?

Solo il motore è composto da circa 500 parti, più altre 1.500 nella moto”.

E quale di questi ha dato più problemi?

Quello che determina sempre tutto in una moto, dal punto di vista dei riferimenti cronometrici, è il motore. Per farlo ci vuole tanto tempo, anche tre mesi per un solo ingranaggio. Forse la difficoltà maggiore è mettere insieme tutte le persone che devono lavora per realizzare una moto, perché hanno mentalità diverse. Chi progetta il motore è abituato a ragionare in micron, chi il telaio in decimi e unirli a volte è complicato”.

Cosa ti ha dato più soddisfazione?

Sono estremamente contento, al di là di come andrà, di come stiamo lavorando e delle persone che ho trovato e collaborano con me. Sia dal punto vista tecnico che umano, Ducati è una bella azienda”.

I test appena terminati a Sepang come possono essere utili per la GP 15?

Abbiamo fatto dei miglioramenti nel software che saranno facili da trasportare sulla GP 15. Inoltre abbiamo fatto passi avanti per quanto riguarda sospensioni, ciclistica e motore e questi determineranno il punto di partenza della nuova moto. Partiremo da questo setup per poi progredire”.

Come è possibile, se la moto è completamente diversa?

La distribuzione dei pesi di partenza sarà uguale, poi porteremo avanti lo sviluppo lungo la strada che abbiamo intrapreso e su cui non è più possibile proseguire con la moto attuale. Logicamente la GP 15 sarà una moto completamente diversa che avrà bisogno di un differente setup, ma il concetto di base verrà ripreso”.

Da ex, come giudichi la prima uscita dell’Aprilia?

Conosco bene entrambi i piloti, sia Bautista che Melandri, a casa ho la moto di Alvaro dietro alla mia scrivania. E’ sempre difficile mettersi nei panni degli altri, mi auguro abbiano delle soddisfazioni”.

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