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MotoGP, Rossi a Sepang: la Honda non è scappata

Valentino ottimista: "lavoro di affinamento sulla M1 ma passi in avanti e sto lavorando sulla mia guida"

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Marquez gli ha soffiato la migliore prestazione sul più classico dei fili di lana, ma l’umore di Valentino Rossi non ne ha risentito troppo. Il Dottore al rientro in pista dopo le vacanze ha guidato la lista dei tempi per quasi tutta la giornata a Sepang e il ritardo di poco più di un decimo non cambia le cose. La Yamaha si è mossa sulla via dell’evoluzione lasciando ad altri le rivoluzioni e la scelta per il momento sta pagando.

Valentino, sei ottimista?

Direi di sì, è stata una prima giornata molto positiva. La moto funziona bene e sono sempre stato veloce, sia sul giro secco che sul ritmo. La pista era in condizioni molto buone e le temperature non troppo calde, senza dubbio ha aiutato. Detto questo, rimane ancora molto da fare siamo solo all’inizio”.

Quali sono le aree su cui vi concentrerete?

Stiamo cercando soprattutto di fare lavorare meglio la moto con gomme usate. Era questo il nostro punto debole l’anno scorso, le prestazioni dopo una quindicina di giri”.

Quali sono i piani per i prossimi due giorni?

Dobbiamo scegliere quale strada seguire, di materiale da provare ne abbiamo: telai con diverse rigidezze, forcelloni, più altri piccoli particolari. La moto non è cambiata moltissimo rispetto allo scorso anno, è più un insieme di piccoli dettagli. Anche per questo era importante capire il nostro livello rispetto agli avversari. Dalla Honda ti aspetti sempre un grande passo avanti nell’inverno, come era successo tra il 2013 e il 2014. Invece non è accaduto, Marquez mi ha battuto oggi, ma per appena un decimo, siamo vicini come alla fine della scorsa stagione”.

Per acciuffare la Honda non servirebbero cambiamenti più grandi?

Questo è il modo di lavorare di Yamaha e non si cambia, non fa rivoluzioni ma piccoli passi che portano sempre a dei miglioramenti. A me va benissimo. Honda qui ha portato molte moto è un metodo diverso che ha anche degli svantaggi. Yamaha si è concentrata sui dettagli, la moto è molto bella da guardare, soprattutto senza carene ed è stato fatto un grande lavoro che non si vede dall’esterno”.

Passiamo a te, come hai lavorato nell’inverno?

“Ho cercato di allenarmi il meglio possibile, non sono ancora al 100% della forma ma conto di arrivarci per la prima gara. Devo anche continuare a lavorare sul mio stile di guida, c’è ancora tanto da fare, sto provando nuove posizioni in sella e anche di cambiare il mio modo di frenare”.

L’arrivo del nuovo cambio nei prossimi test potrà vanificare in parte il lavoro di questi giorni?

“Non credo, non porterà grandi cambiamenti se non un piccolo aiuto. Più che altro penso che girando sulla stessa pista per sette giorni si corra il rischio di diventare stupidi (ride). Sarebbe più interessante per i piloti cambiare circuito, magari andare a Phillip Island o in un'altra pista in cui ci siano buone condizioni meteo. I giapponesi però vogliono continuare a provare qui e non rimane scelta”.


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