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SBK, Aprilia, Biaggi, tester su due fronti

Parla l'elettronico Bonora: "Max collaudatore sia per SBK che MotoGP. A Jerez per sgranchirsi le ossa"

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Insieme a Ducati, Aprilia è l’unica Casa a combattere la “guerra dei due mondi”, tra MotoGP e SBK. Una sfida impervia, che richiede grande impegno ma, al contempo, può offrire qualche vantaggio tattico. A questo proposito, la Casa di Noale ha deciso di portarsi avanti con i compiti a Jerez, sfruttando i test della Superbike per accelerare lo sviluppo dell’elettronica MotoGP (lo stop forzato dei test nel motomondiale termina ufficialmente il primo febbraio).

“Max (Biaggi) e (Michael) Laverty si sono uniti al team SBK in queste prove anche per aiutarci nel cosiddetto ‘porting’ del firmware della APX2 sulla centralina Magneti Marelli – ha spiegato Paolo Bonora, responsabile dell'elettronica nel team Aprilia – Il firmware usato fin qui è lo stesso delle moto che hanno corso alla fine della scorsa stagione in Qatar, a cui va però aggiunto il controllo delle valvole pneumatiche”.

L'impegno del test team, dunque, è a 360º. Non solo Laverty, ma anche Biaggi ha dato la disponibilità a sviluppare la RS-GP che debutterà a Sepang la prossima settimana. Per il romano non ci sono ancora test in programma, mentre sarà Laverty ad eseguire lo shakedown della moto, con ciclistica e motore evoluti rispetto ai test di Valencia lo scorso novembre, proprio in Malesia.

"Biaggi farà da collaudatore su entrambi i fronti – ha confermato Bonora (nella foto) – Ma prima dovevamo fargli sgranchire le ossa con la SBK".

Da qui l'idea di fare prove anche comparative di elettronica. La Casa di Noale, che in Superbike ha sviluppato un sistema top di gamma, aveva avuto notevoli difficoltà nell’utilizzo dell’hardware Magneti Marelli, divenuto obbligatorio per tutti i concorrenti. Per questo motivo, anche un paio di giorni in più di prove possono rappresentare un notevole vantaggio e garantire una partenza lanciata nei primi test 2015 della MotoGP. Nel frattempo, l’armata Aprilia in Superbike procede di gran carriera.

“Il team è completamente ufficiale dal punto di vista tecnico – ha spiegato Bonora – Abbiamo tenuto quasi interamente la squadra che l’anno scorso appoggiava Guintoli, alla quale si è aggiunto qualche meccanico di Red Devils per dare supporto. Andrea Petricca (team manager dell’equipe capitolina) ci aiuta nella gestione dei piloti e sponsor, ma tutte le nostre figure chiave sono rimaste qui”.

Nella prima giornata, Aprilia ha nascosto comunque le sue carte. La moto di Leon Haslam, dopo qualche problema meccanico al mattino, non ha montato il transponder. Jordi Torres, proveniente dalla Moto2, si è invece concentrato sull’adattamento alla cilindrata piena percorrendo ben 94 giri.

“Non abbiamo cercato il tempo sul giro – ha aggiunto Bonora – Abbiamo utilizzato solo gomme da gara, concentrandoci sul passo e soprattutto sull’affidabilità del motore in configurazione 2015. La differenza in termini di velocità di punta c’è, ma è difficile quantificare perfettamente il differenziale perché Haslam ancora non ha raggiunto le velocità in uscita di curva dei nostri ex piloti”.

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