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MotoGP, Biaggi e Stoner, tester con la moto nel cuore

NEL BLOG La passione brucia per Max e Casey che a Portimao e Sepang tornano piloti

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Biaggi e Stoner nuovamente in sella, come collaudatori rispettivamente per Aprilia e Honda, a Portimao e Sepang. Un ritorno che prelude nuovamente ad una presenza attiva in corsa?

I loro tifosi, che non si sono rassegnati al ritiro, sperano di sì. Ma quale è la realtà?

Si sono fatti, entrambi, tentare dal lato oscuro della velocità: le quattro ruote. Max Biaggi in tempi non sospetti, quando era ancora un pilota in attività provando la Ferrari di F.1 e poi vetture a ruote coperte; Casey Stoner, invece, scegliendo addirittura di partecipare in Australia al campionato delle V8, dopo il suo ritiro.

E' stato però per tutti e due un amore passeggero: chi nasce posseduto dalla passione violenta per le due ruote raramente si trasferisce e poi eccelle nelle quattro.

Scrive Paolo Scalera nel suo BLOG e prosegue.

L'esempio più eclatante è quello di Giacomo Agostini.

Poi, naturalmente, esistono le rimarcabili eccezioni di John Surtess, unico eroe dei due mondi, iridato con la MV Agusta e con la Ferrari e Mike Hailwood, che fu campione europeo di F.2 prima di interrompere precocemente la carriera in F.1 con l'incidente al Nurburgring nel GP di Germania nel 1974.

In linea di massima, però, giunti al momento del ritiro i motociclisti preferiscono dedicarsi al management di team, come hanno fatto Agostini, appunto e poi Kenny Roberts, sino agli esempi recenti di Fausto Gresini e Lucio Cecchinello.

La tendenza attuale però è un' altra, visto la crescente difficoltà legata allo sviluppo dei prototipi: reinventarsi collaudatori, con tutto ciò che comporta il ruolo.

Leggete cosa ne pensa Paolo Scalera, anche con un occhio al passato, nel BLOG.




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