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EICMA 2015: quando il "50ino" faceva sognare

Poche novità per i 14enni di oggi, l'ultima edizione della kermesse mostra una preoccupante resa delle Case

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La moto a 14 anni per tante generazioni è stata la meta ambita, l'Eden da conquistare dopo le fatiche  scolastiche, il primo passo verso quella voglia di libertà indipendenza e, diciamolo, anche per esibire quell'arma in più in fatto di appeal nei confronti dell'altra metà del cielo, il pubblico femminile... il che non guasta.

Elementi che ormai da tempo non sembrano più interessare le nuove generazioni, distratte dai nuovi gadget tecnologici. Smartphone tablet e relativi social, se da un lato hanno impresso una forte accelerata ai tempi ed alla quantità di informazioni oggi disponibili, dall'altro sono riusciti a soddisfare quelle esigenze di comunicazione, moda, libertà che un tempo avevano nel "motorino" il simbolo incontrastato.

La rassegna appena chiusa dell'EICMA, tra le tante interessanti proposte per gli appassionati delle due ruote, ha purtroppo evidenziato come anche le Case, ormai ben consce di questo cambio di abitudini, abbiano un po' mollato la presa riguardo il segmento dei 50cc. Tra gli stand, tranne qualche evergreen, poche le proposte per i 14enni.

D'altra parte i numeri parlano chiaro. La serie storica del sell-in nella fascia di cilindrata dei ciclomotori evidenzia come si sia passati dalle circa 685.000 unità del '98, anno di picco massimo, ai 26.000 pezzi del 2014 consegnati alle concessionarie. Dal '99 al 2001 il mercato ha avuto un primo tracollo, passando dalle 551.000 unità  alle 175.000, dovuto ad una inevitabile saturazione, oltre ai minori aiuti derivanti dagli incentivi statali. Un secondo trend al forte ribasso poi è arrivato dal 2008, con l'inizio dell'epoca degli smartphone ed al tempo stesso con l'inizio della crisi economica, si è passati da 123.000 alle 26.727 consegne dello scorso anno (dati Ancma).

Se da un lato la concorrenza dei device elettronici è spietata, dall'altro ci sono anche altri elementi che giocano ulteriore ruolo a sfavore del segmento di mercato dedicato ai giovanissimi. Oggi un 50cc ha oneri di gestione assolutamente irrazionali. Assicurazione in primis, ma anche patente AM (oggi a pagamento, da che era gratis), revisione obbligatoria, senza dimenticare le attuali condizioni di traffico e, non ultimo, il bilancio medio delle famiglie sempre più in bilico tra necessità di vario genere a cui far fronte. Un tempo il caro vecchio "motorino" era il mezzo economico per eccellenza. Pochi doveri e tanta praticità e divertimento, visto di buon occhio anche da una fascia di pubblico adulto che lo aveva eletto mezzo casa-lavoro. Oggi purtroppo non è più così e molte responsabilità di questo sono da ricercare anche nella scarsa voce che hanno i motociclisti a livello di istituzioni, poco attente alle due ruote, trattate alla stregua di auto e SUV in coda nel traffico quando si è deciso di calare la scure delle varie tassazioni e sulle emissioni con seguenti blocchi alla circolazione.

C'è da aggiungere che l'ostacolo da superare, per il giovane desideroso di coronare il sogno della prima moto, era il timore del genitore sulla pericolosità nello scorrazzare in mezzo al traffico sulle strade di tutti i giorni, (e spesso la promessa dei genitori dell'auto a 18 anni bastava  per rimettere le cose a posto), oggi ci si trova nella quasi insormontabile situazione per le famiglie di costi di mantenimento che in molti casi sono equiparabili all'utilitaria, anche se si mette in garage un mezzo usato e dal costo di poche centinaia di euro. Con lo smartphone questo non accade. Anche il più raffinato aggeggio di ultima generazione, se paragonato al nuovo 50cc implica un minore esborso nell'acquisto, ma soprattutto nessuno onere aggiuntivo che non sia un semplice abbonamento mensile da 10 euro o poco più o ricarica periodica del traffico. E' un sostituto più abbordabile e facile da ottenere se ben guardiamo.

A preoccupare il settore per questa scarsa voglia di due ruote è il quadro futuro. Ormai i (comunque pochi) numeri si fanno con moto destinate ad una fascia di utenti compresa tra i 35 ed i 45 anni. Raffinate tourer o mezzi utilitari di cilindrata medio-alta dominano le preferenze del mercato. Ma mollare la presa sarebbe un errore.  Cosa succederà tra qualche anno, quando arriverà chi oggi non ha assolutamente la moto tra le preferenze?

Compito delle case dovrebbe essere quello di stimolare i giovani con mezzi frizzanti, divertenti al giusto prezzo, e qualcosa forse si sta muovendo, ma a livello di 250-300cc che stanno piano piano diventando il segmento d'ingresso. Soprattutto sarà importante che le associazioni dei costruttori facciano sentire la loro voce ai "piani alti" per cercare di calmierare i troppi carichi che strangolano la categoria, favorire l'accesso al credito e nel contempo rendere fruibili gli impianti sportivi per cercare di riaccendere una passione che oggi è, per molti, ridotta ad una foto da contemplare su Facebook.

 


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