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Perchè il futuro degli anni '80 è il miglior futuro che abbiamo mai avuto

In occasione del Ritorno al Futuro Day, facciamo un salto indietro ai prototipi futuristici di 30 anni fa

Moto - News: Perchè il futuro degli anni '80 è il miglior futuro che abbiamo mai avuto

Se avete visto la trilogia di Ritorno al Futuro (se non l'avete fatto, fatelo subito!), ricorderete che nel secondo capitolo Marty McFly viaggia in avanti di 30 anni arrivando al 21 ottobre 2015. Oggi si unisce il futuro immaginato negli anni '80 con quello reale, che è molto diverso da quello della sceneggiatura. Il regista non ha fatto altro che rappresentare l'immaginario collettivo di quegli anni, che guardavano al futuro come a un'epoca di pesante evoluzione tecnologica, conquiste spaziali e mezzi dalle forme estreme. Si immaginavano anni prosperi sull'onda di crescita di quel decennio e anche il design moto ha seguito questa tendenza. 


La cultura pop è stata fondamentale


Rimanendo nell'ambito della celluloide, già nel film di Ritorno al Futuro (qui lo speciale di OmniAuto.it) vediamo le moto della polizia di Hill Valley nel 2015, rappresentate con ampie carene di ispirazione aerospaziale. In quegli anni si viveva ancora del mito di Guerre Stellari, Star Trek impazzava in TV assieme ad altre icone della fantascienza come Battlestar Galactica e Supercar.
Nella mente delle persone la moto del futuro aveva forme ben precise e tagliava di netto con il passato, le linee erano aerodinamiche e si spaziava dalle forme robotiche della moto del telefilm Street Hawk alle rotondità della due ruote protagonista del capolavoro di animazione giapponese Akira del 1988. 


Gli anni della Falcorustyco, della Nuda01 e della Morpho


I film e le serie TV, logicamente, tendono a incantare e accondiscendere ai sogni dello spettatore, ma anche nella realtà le idee non erano tanto diverse. La seconda metà degli anni '80 è stata un tripudio di esperimenti di design, sopratutto da parte dei costruttori giapponesi che nelle diverse edizioni del Salone di Tokyo hanno dato sfogo alla loro creatività. Suzuki è stata una delle più attive di quegli anni, presentando nel 1985 il prototipo Falcorustyco, che di rustico non ha proprio nulla. La meccanica è un semplice monocilindrico raffreddato ad aria, ma l'estetica è unica, con superfici carenate monoscocca che lasciano intravederela meccanica, assenza di cupolino e di manubrio perchè il comando della ruota anteriore è monobraccio con sterzo sul mozzo. Il colore bianco richiama alla mente lo Shuttle e le tute spaziali.
L'anno seguente, nel 1986, è la volta della Suzuki Nuda01, che di nudo non ha proprio nulla. Riprendendo alcuni concetti di stile del concept precedente, estremizza le linee e la monoscocca diventa totale lasciando scoperta solo parte della ruota anteriore e quella posteriore. Questo concept sarà un riferimento nel design degli anni seguenti e finalmente si iniziano a pensare gruppi ottici e cupolini con fari di forme dimensioni molto diverse. Anche qui la sospensione anteriore è monobraccio che diventerà un must nei prototipi del decennio seguente. Poco prima dei 90 anche Yamaha ha stupito tutti con la sua personale interpretazione del futuro: la Morpho introduce il concetto di moto naked ed era capace di cambiare in modo radicale la posizione di guida alzando e abbassando manubrio e sella. 
In Europa, al contrario, si badava un po' più al concreto e benchè gli esercizi di stile fossero di assoluto rilievo (i più importanti designer da quegli anni in poi sono italiani) erano molto più incentrati a sviluppare soluzioni vicine alla serie, senza guardare troppo in là con gli anni.


Il design (anche futuristico) è lo specchio della società


L'opulenza e la sfacciataggine del design di quegli anni erano lo specchio della società occidentale e del "primo mondo". Il benessere cresceva a un ritmo forsennato, l'informatica si faceva largo nella vita delle persone e l'elettronica automatizzava la quotidianità. Negli anni '80 era difficile immaginare un futuro che non fosse abbondante e accogliente, veloce e tecnologico, proprio come i concept descritti.
Questa tendenza ci ha affiancato anche negli anni '90, un altro decennio di crescita esponenziale che è andata via via trasformandosi in qualcosa di molto diverso dal sogno anni '80 e si è radicalmente trasformata negli ultimi due lustri. Dall'abbondanza al minimalismo, dall'appariscenza alla sobrietà, dall'esibizionismo alla cura del dettaglio nascosto. Nel 2015 possiamo accogliere Marty McFly spiegandogli che abbiamo attraversato un periodo di crisi e che il motociclista moderno ne è uscito completamente trasformato, molto più attento alla sostanza e meno all'apparenza, ma che ha nel cuore ancora le linee di quelle moto e quelle auto che hanno segnato un'intera generazione che non è mai più riuscita a immaginare un futuro così grandioso.


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