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Dieselgate e moto alla luce delle ultime dichiarazioni di Confindustria

Il presidente Giorgio Squinzi sostiene l'ipotesi di ricadute inevitabili sull'intero indotto... la nostra opinione!

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Il Dieselgate Volkswagen va assumendo, sempre più, dimensioni preoccupanti. Al punto che il "day after" potrebbe essere addirittura peggiore di quanto previsto sin ora. È quanto emerge dalle ultime dichiarazioni del numero uno di Confindustria, che ipotizza ripercussioni anche sull'indotto italiano verificabili, nella loro effettiva portata, solo tra 3-4 mesi. Secondo Squinzici vorrà tempo per stimare sia l'impatto di quanto accaduto sul settore automobilistico e sull'economia tedesca, sia le possibili ripercussioni di tipo macroeconomico”.


Non solo auto...


L'analisi di Confindustria si concentra soprattutto sul settore auto; ma va anche oltre, lasciando intendere possibili esondazioni anche in altri ambiti. Basta, dunque, un semplice rilievo su come il gruppo tedesco, attraverso il marchio Audi, abbia il controllo, oltre che di Lamborghini, anche di Ducati (più di mille dipendenti), a riaccendere i timori e ravvivare "paure" che avevamo già paventato giorni addietro.


Paure fondate?


Continuiamo a credere di no, in quanto, come già rilevato a suo tempo, Ducati è un'azienda che - pur ruotando all'interno del mondo VW - produce in Italia dai fornitori che ha sempre avuto e che non hanno nulla a che fare con quelli che forniscono il mondo auto. A patire, eventualmente, potrebbero essere piuttosto eventuali nuovi progetti in cantiere che, col venir meno dei finanziamenti da Wolfsburg, potrebbero essere momentaneamente congelati.

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