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Yamaha XJR 1300 "Big Bad Wolf" by El Solitario

Si accresce, giorno dopo giorno, la lista delle Special "Yard Built" Yamaha: ecco la "BBW" del galiziano David Loner di El Solitario

Moto - News: Yamaha XJR 1300 "Big Bad Wolf" by El Solitario

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È una delle muscle-naked più amate di sempre. Non solo dagli appassionati, ma anche dai preparatori di mezzo mondo, desiderosi di imprimergli addosso tutta la propria carica creativa. L'ultimo ad essersi cimentato con la Yamaha XJR 1300, all'interno del progetto Yard Built, è la firma spagnola "El Solitario".


Difficile da inquadrare


A vederla, non è semplice inquadrare la Big Bad Wolf - il grande lupo cattivo - all'interno di un filone ben definito. Lo stile è minimal e la scelta dei piccoli faretti anteriori, insieme ad altri particolari estetici dell'avantreno, sembra richiamare vagamente lo stile post atomico. Poi, però, la colorazione anni '80, unita al codino monoposto aggressivo, fa saltare tutti gli schemi, a conferma della fama di grande originalità, che El Solitario si è andato conquistando nel tempo. Nonostante l'importante lavoro di trasformazione, in ogni caso, El Solitario ha rispettato in pieno le linee guida di Yard Built creando “Big Bad Wolf” senza tagli e saldature sul telaio della versione standard.


Analisi tecnica


La “BBW”, come viene chiamata affettuosamente dal preparatore, è stata interamente customizzata ad eccezione di telaio, serbatoio, manubrio e luce posteriore, con un peso in ordine di marcia di soli 183 kg. Per incrementare l'aggressività e l'appeal sportivo del mezzo, il motore è stato oggetto di profonde modifiche: riviste la testa dei cilindri, aumentata la luce di aspirazione del 50%, mentre la compressione è cresciuta da 9,7:1 (valore della versione di serie) a 10,7:1. Le camere di combustione sono state rimodellate e l’area di squish ingrandita. Per le bielle è stata utilizzata bulloneria in titanio, mentre l'albero motore è stato ri-bilanciato. Sostituito il gruppo di alimentazione con i carburatori all'avanguardia Lectron 42, sviluppati specificamente per la nuova Special da Lectron Fuel Systems. Inoltre è stata installata un'accensione Dynatek programmabile. Il risultato, sono 148 CV di potenza massima. Classic Co. ha realizzato il codone in fibra di carbonio, l'air box e il puntale sottocarena, così come tutte le parti di alluminio che queste modifiche hanno reso necessarie. Gli inglesi di Dymag hanno sviluppato le ruote in carbonio, mentre ISR ha realizzato le piastre forcella, pinze freno anteriori a 6 pistoncini e posteriori a 4 pistoncini, e anche i gruppi completi leve freno e frizione. K-Tech Suspension ha collaborato con Novatech nello sviluppo della monumentale forcella anteriore e delle sospensioni posteriori, mentre lo scarico in titanio è stato realizzato da Asahina Racing in Giappone. Taleo Racing, fornitore ufficiale della MotoGP, ha creato un radiatore dedicato semi circolare, mentre EMD ha lavorato sul paramotore in alluminio. Lo speciale tappo della benzina Racing by TWM spicca dal serbatoio, così come il forcellone in alluminio dei nipponici Over Racing valorizza la parte posteriore della moto. “Big Bad Wolf” è stata cablata con strumentazione Motogadget M-Unit e utilizza il dispositivo M-Lock per l’accensione e lo spegnimento. Il quick shift è di Corona, mentre il gruppo ottico è di PIAA. La particolare grafica, infine, è opera dell'artista londinese Death Spray Custom.


La prima volta col 4 cilindri


"Per noi di El Solitario le moto a quatto cilindri erano una novità" ha dichiarato David Loner di El Solitario. "In un primo momento non riuscivamo ad assimilare bene la sfida e per mesi abbiamo cercato di rispondere alla domanda “come portarla all'estremo?”. A dire il vero se ci chiedevano che cosa ci spaventasse di più, la risposta riguardava in primis prestazioni e tecnologia. Entrambe rappresentavano infatti percorsi sconosciuti e costosi per noi. Improvvisamente, quella “strana avversione” si è trasformata in curiosità e così abbiamo deciso di affrontare la sfida con l’obiettivo di assegnare uno spirito “Racing” alla XJR1300. Considerandoci più “poeti” che ingegneri abbiamo passato molto tempo alla ricerca di chi potesse supportarci al meglio, portando la propria conoscenza del mondo delle competizioni in aiuto al nostro progetto. E proprio la collaborazione con Mauro Abadini di Classic Co. è stata la chiave di volta che ha portato alla luce una Special tra le più muscolose, potenti e straordinarie viste negli ultimi anni. In qualità di direttore tecnico, Mauro ha portato con sé fiducia e competenze da veterano delle corse e da vincitore di moltissime sfide".

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