Il solito enorme caos in materia di controlli elettronici della velocità, con guai che riguardano le omologazioni, le tarature, le verifiche periodiche, le pratiche applicazioni. Ora, protagonista dell’ultima vicenda è il semaforo laser autovelox, che becca chi viaggia troppo veloce. Leggete giù.
Parola al ministero
La situazione è così caotica che è stato richiesto un parere la ministero dei Trasporti, per via della fame di multe che i Comuni hanno verso chi guida. Stando a poliziamunicipale.it, devono ancora restare spenti i diffusi semafori laser in grado di attivarsi all'arrivo di veicoli troppo veloci. E non possono neanche essere posizionati regolarmente i tabelloni luminosi che evidenziano all'utente il tempo residuo di accensione delle lanterne semaforiche. Lo ha chiarito il ministero dei trasporti con il parere n. 3805/2015.
Tutto come prima
Insomma, per adesso, è tutto come prima. Resta tutto invariato ovvero vietato, ha specificato il ministero. L'articolo 60 della legge di riforma stradale dell'agosto 2010 rinvia infatti a un decreto ministeriale la definizione delle caratteristiche per l'omologazione e per l'installazione di questi ingegnosi dispositivi. Questo decreto, anche se in fase di completamento, non è però ancora stato emanato, e comunque diventerà efficace solo dopo 6 mesi dalla sua emanazione. E i dispositivi di count down? Non dovranno interferire con alcun sistema di controllo del traffico e nemmeno con il ciclo semaforico. Inoltre secondo il ministero non sarà possibile installare dispositivi che variano il ciclo delle lanterne in relazione alla velocità dei veicoli, nonostante le diverse indicazioni della legge 120/2010.
Due conseguenze
Primo: chi prende una multa data con quei dispositivi, fa ricorso e vince. Proprio come chi riceve un verbale dato con autovelox mobile non tarato. Secondo: la riforma del 2010 era e resta monca. Sono passati addirittura 5 anni senza che i burocrati competenti abbiano mosso un dito.