Con la crisi, sempre più consumatori vanno a caccia di ribassi al distributore di carburante: il guaio è che talvolta incappi in qualche furbetto. Può succedere alle cosiddette "pompe bianche", quelle no logo, senza l’insegna di una compagnia petrolifera. Proprio di recente, come riporta il “Corriere del veneto”, Confcommercio s’è schierata contro le pompe che fanno ribassi troppo forti: “Dietro gli sconti evasione dell'Iva tramite società estere”. E ora indaga la Finanza.
Commercio illecito
Circola parecchio carburante illegale in Veneto, proveniente spesso dall'estero, dalla Slovenia in particolare, dice il quotidiano. È frutto di mancati pagamenti dell'Iva, quando non addirittura da furti o società-cartiere. Il risultato? Per l'automobilista medio è eccezionale: le pompe low cost fioccano. Moreno Parìn, il rappresentante veneto dei benzinai Gisc, per Confcommercio mantiene i rapporti con la Regione. "Stiamo depositando esposti a raffica, segnaliamo le pompe di benzina che propongono prezzi troppo bassi rispetto ai colleghi. Il servizio può variare il prezzo di due centesimi al litro, non di più".
Quanti problemi
"Staffetta Quotidiana" ha elaborato uno schema di tutti gli illeciti possibili: contrabbando, dirottamento sul territorio nazionale di carichi diretti all'estero (e dunque esenti Iva), cali (perdite strutturali nel trasporto che possono essere dichiarate sebbene non esistenti), frodi carosello tra società intestate a prestanome nullatenenti. “Quella che maggiormente riscontriamo - dice Parìn - è quella dell'evasione dell'Iva con società estere, che dovrebbero pagare la tassa l'anno successivo, ma spariscono". Questi venditori di benzina ultra low cost si avvicinano ai distributori standard con offerte via email molto vantaggiose, col “trucco”. Chi ha il compito dì incassare le accise è Maurizio Montemagno, direttore interregionale dell'agenzia delle Dogane per il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia: "Abbiamo ricevuto recentemente due circolari da parte della nostra agenzia. Ci sono disposizioni su come contrastare il fenomeno grazie anche a nuovi strumenti di controllo. Di certo, le frodi sono aumentate".
E in parallelo…
A proposito di prezzi alla pompa, il Codacons annuncia azioni legali contro i petrolieri, colpevoli di "manovre speculative tese a lucrare sulle spalle dei cittadini che nei giorni di vacanza estiva si spostano per l'Italia". L'ammontare del danno per gli chi si sposta in auto o in moto: 75 milioni di euro solo per i viaggi lungo strade e autostrade legati al controesodo del 29 e 30 agosto. Secondo il Codacons, il mancato adeguamento dei listini di benzina e gasolio all'andamento al ribasso del petrolio sta producendo pesanti effetti per le tasche dei cittadini. Basti pensare che un solo pieno di carburante costa oggi circa 5 euro in più a causa dell'insufficiente riduzione dei prezzi alla pompa. "Chiediamo alla Guardia di Finanza di intervenire con urgenza, disponendo controlli e verifiche presso i distributori di benzina allo scopo di evitare l'ennesimo 'scippo' a danno dei consumatori e sanzionare qualsiasi speculazione - ha affermato il presidente Carlo Rienzi -. L'immobilismo del Governo rispetto a ciò che accade nel settore dei carburanti è inaccettabile, e trova spiegazione nel fatto che lo Stato guadagna grazie ai mancati ribassi della benzina. Dei 75 milioni di euro in più che gli italiani pagheranno durante il controesodo, l'erario incasserà la fetta maggiore, pari a quasi 49 milioni di euro a titolo di tasse e accise”.