Tu sei qui

I pirati della strada aumentano e la legge tarda ad arrivare

Sale il numero di atti di pirateria, mentre di omicidio stradale non c’è traccia

Moto - News: I pirati della strada aumentano e la legge tarda ad arrivare

Allarme ancora più rosso per la pirateria stradale: automobilisti che causano un sinistro e poi fuggono. Talvolta, la vittima lasciata agonizzante per terra è un motociclista, utente debole della strada. Nel primo semestre 2015, il report Asaps (Amici Polstrada) registra 484 episodi gravi o comunque significativi, 20 in più rispetto ai 464 del primo semestre 2014, con un aumento del 4,3%. Il tutto, mentre gli incidenti Istat calano parecchio. A dimostrazione che il fenomeno è sempre più preoccupante.


Numeri inquietanti


Dopo la lievitazione del fenomeno in tutto il 2014 con 1.009 omissioni di soccorso, 119 decessi e 1.224 feriti, anche per il primo semestre del 2015, la situazione è drammatica. Gli eventi mortali sono stati 59 rispetto ai 56 dello stesso periodo dello scorso anno, le persone uccise hanno toccato la cifra record di 61, tre in più rispetto alle 58 vittime del 2014 +5,2%. Le persone ferite invece sono state 575, ben 4 in più rispetto al primo semestre 2014. E a fine luglio gli episodi sono già diventati 580 con 71 vittime e 687 feriti. Ci atteniamo ai gelidi numeri: in crescita i pirati stranieri che hanno raggiunto nel semestre 2015 la quota del 27,1%, con 74 identificati. Un dato enorme, visto che, fra tutti i patentati in Italia, gli stranieri non sono il 27,1%.


Alcol e droga sono i re


A farla da padrona, come causa numero uno, è l’alcol. Unita spesso alla droga. Più o meno, un pirata su cinque era ubriaco. Una statistica falsa, comunque, anche se l’unica possibile: la percentuale sarebbe molto più elevata se solo si potessero acciuffare tutti i pirati, e se a costoro si potesse fare l’alcoltest. Senza contare che, se un pirata viene preso, spesso l’effetto di alcol o droga è sparito: si costituisce ebbro, in modo che la propria posizione, dal punto di vista penale, pur nella sua enorme gravità, sia comunque un po’ meno pesante.


E il governo che fa?


Mentre la pirateria incute timore, il governo non realizza la vecchia promessa: l’introduzione dell’omicidio stradale, quasi volontario, rispetto all’omicidio colposo (per imprudenza) attuale. Il nuovo reato includerebbe anche le lesioni fisiche (non serve la morte della vittima), e nella fattispecie cadrebbero pure i casi di sinistri per infrazione grave non legata all’alcol: grande eccesso di velocità (minimo il doppio del limite), incrocio particolarmente pericoloso senza aver dato la precedenza. Se ne parla da anni, ma, come dimostrano i numeri della pirateria, poi la legge non arriva.


Articoli che potrebbero interessarti