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Uber, deciderà la Corte di Giustizia Europea

Sarà l’Unione Europea a stabilire se l’app californiana sia in regola o no

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Uber, il taxi alternativo che ha rivoluzionato il mondo della mobilità, nelle mani della Corte di Giustizia Europea. Infatti, un giudice spagnolo (di Barcellona, per la precisione), ha chiesto alla Corte di esprimersi sul discusso servizio di noleggio auto con conducente.


Il bivio


I giudici europei dovranno rispondere a questa domanda: si tratta di un servizio di trasporto? Oppure di un fornitore di servizi digitali? Se la risposta sarà sì alla prima domanda, allora ci sarà illecita concorrenza coi tassisti, e i vari governi dovreanno prendere le misure adatte a ristabilire le regole del gioco. A favore dei tassisti e contro Uber. Invece, se la risposta sarà che Uber fornisce servizi digitali, cadrebbe l’accusa di concorrenza sleale. Il dirigente Mark McGann conferma: “Stabilirà se le regole nazionali che al momento si applicano ai servizi come Uber sono legali e appropriate in base alla legge Ue”.


Nell’autunno 2016


Coi tempi biblici della burocrazia del Vecchio Continente, la Corte ascolterà i pareri nazionali: la sentenza arriverà nel’autunno 2016. Nel frattempo, i singoli Paesi possono risolvere la questione modificando i vari Codici della strada delle nazioni interessate: si dovrà prevede quella nuova e rivoluzionaria forma di mobilità che è Uber. O consentendo alle berline nere (UberBlack) di partire dalla strada (anziché da una rimessa, come nel caso del noleggio con conducente); oppure permettendo ai privati di fare da tassisti (UberPop). Questo secondo servizio è già stato bloccato in Italia dopo la sentenza del tribunale di Milano.

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