La Suzuki sta arrivando, la doppietta in qualifica a Barcellona non è arrivata per caso e ad Hamamatsu non stanno sbagliando un colpo. C’è anche un po’ di Italia in questi risultati, perché a capo del team c’è Davide Brivio, vecchia volpe del paddock, che però riesce ancora a stupirsi. “Non mi aspettavo un risultato simile, sapevo che Aleix avrebbe dato tanto nella pista di casa, ma lo stesso discorso valeva anche per Lorenzo, Pedrosa e Marquez. Pensavo che sarebbe stata difficile anche una prima fila, è stato strabiliante”.
E’ la dimostrazione che le cose funzionano.
“E’ un piccolo premio per il lavoro fatto, dà morale e fiducia. Però sapevo che la gara sarebbe stata diversa, ma sono contento ugualmente e per entrambi i piloti. La caduta di Aleix non ha cambiato le cose”.
Stai incominciando a sognare?
“Ho i piedi per terra, ci sono sei moto moto ufficiali con piloti velocissimi e l’obiettivo è avvicinarsi. Quando ci riusciremo, ci butteremo nella mischia. Barcellona è stato un passo avanti, Espargarò avrebbe potuto finire 4°”.
Quindi non è stato un caso isolato?
“Non è stata l’occasione della vita, ne avremo altre. Questa è la mia sensazione: Barcellona è stata una tappa importante nel nostro cammino”.
E’ arrivato il nuovo motore, quali sono le prossime novità?
“Non abbiamo un piano preciso. L’introduzione del nuovo motore è stata una miglioramento, ma non basta ancora e soprattutto in partenza. Sull’elettronica continuiamo a lavorare ogni gara ed essendo debuttanti non sarà per noi congelata a fine giugno. Il seamless arriverà per le ultime gare della stagione, o forse in estate a seconda di come procederà il lavoro. Per i test di Barcellona abbiamo portato un nuovo cupolino e mercoledì e giovedì saremo ad Aragon a provare”.
Bravi gli ingegneri ma bravi anche i piloti.
“Sono la coppia perfetta per questo progetto. Sono stati bravi e con una partenza ‘normale’ avrebbero fatto tutta un’altra gara. Maverick è arrivato vicino a Pedrosa, anche se non dimentico che Dani non è in perfetta forma. Per stare dietro a quei 4 devi avere un passo simile”.
Viñales ti ha sorpreso?
“Sta crescendo bene. Faccio un esempio: a inizio stagione non riusciva a gestire la gomma morbida e sabato è stato 2° in qualifica. Inoltre usa molto l’intelligenza in gara. E poi c’è Aleix, che ci prova sempre e ha una grande motivazione. Espargarò ha più esperienza, ma i suoi commenti sulla moto sono molto simili a quelli di Maverick”.