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Suzuki Economy Run 2015 - TEST

Una gara di consumi ed efficienza tra scooter e moto della Casa giapponese. Il risultato? fino a oltre 80 km con un litro!

Moto - Test: Suzuki Economy Run 2015 - TEST

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Quanto consuma realmente una moto nell'utilizzo quotidiano? E uno scooter? Quanto mi costa compiere il tragitto casa-scuola, andare in ufficio tutti i giorni o concedermi una tranquilla gita fuoriporta in sella a una moto? Suzuki ci ha proposto di partecipare alla prima edizione di Motorcycle Economy Run, un’idea già collaudata nel mondo auto e che offre la possibilità di verificare la reale efficienza di alcuni modelli. Partendo dallo splendido scenario del Royal Park - I Roveri di Fiano (TO), in sella al nuovo Address 110, Burgman 200, Inazuma 250 e V-Strom 1000, abbiamo così affrontato tre differenti itinerari, alternandoci tra iper-trafficate strade urbane e tangenziali, guidati dai navigatori TomTom Rider e con l’assistenza dei tecnici Dekra. Se per “gara” solitamente immaginiamo tutt’altro, qui l’imperativo è uno solo: consumare il meno possibile.

 

A tutto gas. Anzi no

 

Con diversi rappresentanti della stampa specializzata al via e l’appetitoso premio riservato al vincitore (un Suzuki Address 110) è inutile dire che abbiamo sfoderato il meglio di noi stessi per agguantare la vittoria. Cominciamo quindi dalla fine: non abbiamo centrato il bersaglio, ma questo non toglie che, divertimento a parte, l’occasione sia stata proficua per fare la conoscenza di un modo davvero differente di concepire le due ruote. E con risultati a dir poco sbalorditivi. In sella al piccolo Address, lo scooter urbano tra le novità 2015 di Suzuki, abbiamo affrontato un tragitto cittadino di 41 km con l’aggiunta di una escursione in zona collinare. Con l’obiettivo di coprire il percorso entro 45 minuti, abbiamo dato fondo ad ogni tipo di espediente che l’esperienza ci ha fornito, tra cui spegnere il motore ad ogni semaforo e affrontare qualche discesa a motore spento. In un utilizzo così “improbabile” nel quotidiano, più o meno replicato da tutti i concorrenti, il risultato è stato quello di ottenere valori medi di consumo pari a 82,9 km/l. Si, avete letto bene, oltre 80 km con un solo litro di carburante. Ovviamente si tratta di un risultato realizzato estremizzando ogni dettaglio della guida (partenza con un filo di gas, rigorosa ricerca delle scie di auto e/o altri scooter e quant’altro) ma è altrettanto significativo il valore ottenuto in fase di collaudo del percorso da parte dell’organizzazione, pari a 62,5 km/l e realizzato con una guida più convenzionale. Nella sostanza, il piccolo monocilindrico 4T si è preso il lusso di stracciare il già strabiliante valore di 51 km/l promesso da Suzuki per il suo urban commuter da 110 cc: come dire che se non siamo di fronte al “moto perpetuo”, poco ci manca.

 

Consumi che impressionano (positivamente) anche sulle strade più veloci

 

In sella allo scooter Burgman 200 ed alla naked Inazuma 250, il tragitto che abbiamo percorso ha visto come scenario alcuni km in città ma anche una discreta percorrenza in tangenziale, per un totale di 60 km effettuati in 60 minuti. Anche qui non ci siamo risparmiati, riproponendo lo stesso corollario di accortezze ai limiti del regolamento pur di contenere i consumi a livelli record. Il valore medio registrato dai partecipanti è stato di 67,1 km/l per Burgman e 56,2 km/l per Inazuma: dati difficilmente replicabili in un utilizzo normale ma comunque di poco migliorativi rispetto a quelli ottenuti dagli organizzatori lungo lo stesso percorso e nello stesso tempo. Quel che fa invece impressione è il fatto di aver più che doppiato i 30,2 e 30,1 km/l dichiarati da Suzuki rispettivamente per Burgman 200 e Inazuma, e che testimoniano senza possibilità di smentita l’inclinazione estremamente parsimoniosa della tecnologia di Hamamatsu. Con V-Strom 1000, pur prendendoci il lusso di divertirci tra le curve (ma solo in discesa…) lungo il percorso da 81 km e 80 minuti complessivi proposto, siamo scesi fino a 41,1 km/l, ben lontano dai 27,4 km/l ottenuti dall’organizzazione. Un risultato entusiasmante perché non eccessivamente forzato con espedienti stravaganti tesi a ridurre al massimo l’utilizzo di benzina, e che straccia letteralmente i 21 km/l promessi da Suzuki per la sua bicilindrica da 1.037 cc.

 

Con una guida attenta si risparmia davvero

 

Prestazioni ed efficienza, sono questi i risultati certificati da Suzuki con la sua Economy Run. Siamo i primi a dire che i risultati ottenuti sono stati strabilianti, per questo non facciamo mistero di aver rimirato decine di volte il file Excel prima di scrivere queste righe. Siamo altresì consapevoli che lo stile di guida adottato da noi e dagli altri concorrenti (lo ripetiamo) difficilmente può collimare con le esigenze del traffico o con gli impegni quotidiani, però rende perfettamente l’idea di quanto è possibile risparmiare spostandosi con “mano leggera” sul gas. Prendendo quale riferimento i soli consumi totalizzati dall’organizzazione, ecco qualche esempio: con un prezzo medio della benzina pari a 1,65 euro, percorrere i 41 km di tragitto urbano con lo scooter Address 110 può arrivare a costare solo 1,08 euro. Nell’ottica di un impiego quotidiano per gli spostamenti casa-lavoro, davvero una spesa minima, in linea, giusto per fare un confronto, con quella di molti scooter elettrici. Lo stesso esempio vale per Burgman 200 e Inazuma 250, che possono arrivare a “pesare” per soli 1,60 euro nel caso di un percorso di 60 km. Di più: muoversi in sella alla V-Strom 1000, senza fretta e con un uso frequente del cambio per mantenere il propulsore entro il regime ottimale, può arrivare a costare soli 4,5 euro per 80 km. Ha dell’incredibile, non è vero?

 

La tecnologia Suzuki: parola d’ordine “ottimizzazione”

 

Se la Casa di Hamamatsu voleva stupirci, stavolta c’è riuscita davvero. Negli ultimi anni, tra le proposte Suzuki è innegabile come sia mancata una novità vera e propria, come una nuova architettura motoristica oppure un modello “di rottura” capace di andare fuori dagli schemi ordinari. Con Economy Run, però, è risultato evidente come la Casa abbia indirizzato il proprio sviluppo nella direzione di una puntigliosa ottimizzazione delle proprie tecnologie, basandosi su progetti concreti e con il risultato di ottenere un livello di efficienza che ha davvero dell’incredibile. Il propulsore V2 da 1.037 cc di V-Strom, ad esempio, è uno degli ultimi progetti nati ad Hamamatsu, e pur rifacendosi strutturalmente al motore dei “vecchi” modelli TL 1000, SV 1000 e V-Strom 1000 prima generazione, si presenta oggi con così tante migliorie da poter essere definito un propulsore completamente nuovo. Questa unità vanta il trattamento SCEM (Suzuki Composite Electrochemical Material) dei cilindri, un riporto superficiale che migliora il trasferimento di calore e la costanza di rendimento, riduce gli attriti tra i componenti incrementando la scorrevolezza e diminuendo la dissipazione di preziose energie meccaniche. Su questo motore, Suzuki ha ottenuto risultati molto interessanti lavorando sull’ottimizzazione della velocità d’ingresso della miscela aria/benzina, con un perfezionamento della vaporizzazione del carburante ottenuta grazie all’impiego di Iniettori multiforo. Il profilo del condotto d’aspirazione e l’inclinazione delle valvole hanno contribuito ad ottimizzare il processo di combustione, grazie anche all’impiego del sistema di doppia accensione ed all’utilizzo di candele all’iridio. Il sistema ISC (Idle Speed Control), impiegato su tutta la recente produzione Suzuki, controlla e gestisce il livello del minimo in qualsiasi condizione d’utilizzo, garantendo così una migliore messa in moto a freddo, e abbattendo le emissioni inquinanti. A queste caratteristiche si associano inoltre i bilancieri delle valvole dotati di cuscinetti a rulli, per un funzionamento più fluido e una riduzione di attriti e usura tra asse a camme/bilancere. Inoltre, i pistoni utilizzano segmenti sottili e leggeri, al fine di ridurre gli attriti ed incrementare la scorrevolezza. L’impiego di queste caratteristiche si finalizzano nell’ottenimento dei risultati sui consumi che abbiamo potuto apprezzare in questa occasione. Ne siamo rimasti molto colpiti.

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