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MV Turismo Veloce: lo Jin e lo Jang

LA PROVA - Una rivoluzione riuscita. La Turismo veloce è veramente la migliore MV mai guidata

Moto - Test: MV Turismo Veloce: lo Jin e lo Jang

Come lo Jin e lo Jang, il sole e la luna, la notte e l'oscurità. Esistono due anime che convivono all'interno di ognuno di noi, due mondi distinti. Come nella vita cosi una volta che ci infiliamo il casco.

Due mondi: uno più competitivo, l'altro più turistico. Come la nostra anima, così l'animo di una moto che nasce dalla catena di montaggio. E, per quanto vorrai soffocare quell'anima, ci sarà sempre una parte che coverà ardente e si eleverà nei momenti più opportuni. Il segreto è trovare il giusto equilibrio.

Sono le ore 08.30 del mattino a Nizza. Un percorso di 200 km mi attende e ho a disposizione una moto. Anzi, una MV Agusta. Perchè papà Castiglioni era solito dire che 'Al mondo esistono molte moto belle, ma MV Agusta è un'altra cosa'.

Oggetti invero dotati di una sorta di aura, di un misticismo, spesso senza compromessi. Probabilmente non perfetti, elitari nello sfruttamento. Su un punto uniche: moto in grado di generare emozioni, senza compromessi.

La Turismo Veloce no. Non nasce con questi presupposti. Il DNA è quello di Schiranna, la volontà è sempre quella di generare emozioni, ma non si è partiti dalle competizioni, quanto dall'idea di turismo.

L'accendo la mia Turismo Veloce, e quel suono metallico del tre cilindri mi rimbomba immediatamente. E' stato trattato per avere una risposta più fluida, una coppia più prorompente, meno cavalli di potenza massima. Mappatura su Touring per prendere confidenza i primi minuti e poi si cambierà.

La routè de Napoleon ci attende..

Salgo in sella e la prima impressione è quella di un mezzo comodo, con la giusta triangolazione. Sono ben seduto in sella, posizionato in avanti si, ma non sento di avere l'anteriore praticamente addosso. Chiaro, sono fortunato a non essere altissimo, quindi anche la protezione aerodinamica risulta piuttosto buona. Il cupolino è regolabile, anche se, in posizione più elevata vibra un pò troppo: meglio tenerlo completamente abbassato.

Bello, molto bello il quadro strumenti. Ci sono tantissime informazioni, forse anche troppe, ma una volta fatto l'occhio è veloce e intuitivo, cosi come l'ergonomia dei tasti a manubrio, migliorata.

Primi chilometri con un esemplare dotato di valige, in mappa Touring, la cui erogazione è puro burro. Ovattata l'accelerazione anche se c'è. Decisamente comoda per i trasferimenti o per i giri nel traffico. Insomma per quelle condizioni in cui non si richiede divertimento o adrenalina. La coppia è ben più ovattata ed anche i cavalli sono 90.

Salgo su verso Tourrette e Vence, dove troviamo strade con un grip veramente eccellente. Via la mappa touring, io voglio provare la Sport. Perchè se finora ho intuito che l'animo turistico è ben presente, voglio vedere se l'adrenalina, lo jin di Schiranna, è rimasta. Seconda-terza, ma anche tornanti da prima. Ora comincio a fare sul serio. Mi diverto e tanto in compagnia di colleghi che, a giudicare dal ritmo, si stanno divertento in egual modo.

Volete sapere come va? Io stavolta parto dalla sintesi, dalla summa finale: la Turismo Veloce è la migliore MV Agusta che abbia mai guidato.

Quando si parla di rivoluzione non lo si è fatto evidentemente a caso. Questa MV Agusta rivoluziona i canoni del marchio di Schiranna ma al contempo non perde la propria identità. Poteva essere un rischio, immettendosi in un mercato particolare, nuovo per quello che è il patrimonio genetico della casa italiana, da sempre dedita alla sportività più esclusiva, anche per moto stradali.

Qui la sportività è viva a livello prestazionale, ma è l'impostazione di base a cambiare. E, per quello che si prefissa questa moto, è solo che un vantaggio. MV Agusta mira a nuovi orizzonti e lo fa con il proprio animo, il proprio stato.

Perchè? Perchè Il motore è semplicemente perfetto: malleabile, corposo ai bassi e medi, con un allungo fino a 11.000 giri e un suono dato dal tre cilindri che sa di musica.

Una fluidità nell'erogazione che ho visto rare volte, cosi come la sinergia tra la manopola del gas e l'apertura che si rivela estremamente diretta, se non per una leggerissima, a tratti impercettibile, asincronia ad andature lentissime in prima marcia.

Continuo a tirare, a spingere e lo faccio con naturalezza, con quella luce negli occhi che ti permette di sentire la moto, sentirla tra le gambe.

E che dire della trazione? Come mi tira fuori dalle curve questa Turismo Veloce è qualcosa di poderoso. Il tutto condito da una sincronia con l'elettronica eccellente ovviamente. La trazione di riferimento si rivela anche per la soglia di intervento del controllo di trazione che anche a livello 3 - settaggio standard - non è per nulla invasivo, ma anzi, risulta decisamente basso.

Nessun problema però, grazie all'equipaggiamento degli pneumatici Pirelli scorpion Trail II, ma anche per l'equilibrio di una moto che permette di farti sentire ciò che sta accadendo in ogni istante, non mettendoti in difficiltà. Ecco, probabilmente è questo il segreto di ogni moto ben realizzata. La familiarità con cui ci si sente in sella e con cui si ha la volontà di spingere fino in fondo.

La ricerca del limite qui è un piacere, una volontà inconscia che prende subito.

Ecco perchè è quasi un controsenso dire che la forcella Marzocchi ed il mono posteriore Sachs risultano leggermente sfrenati. Questione di sensazioni, di feeling direbbe qualcuno. Eppure il principio di questa moto, l'animo,  è il turismo ed è normale, ovvio, naturale che si privilegi la comodità, un affondo più pronunciato davanti ma anche dietro. Anzi, con l'assetto Touring questa impostazione ciclistica risulta perfetta, ed è godibilissima per scorrere tra le curve di un passo e godersi anche il panorama.

Ma come fai a non percorrere la Route Napoleon con quella luce dentro quando hai a disposizione anche un cambio elettronico perfetto sia in innesto che in scalata. Arrivare leggermente lunghi perchè si stacca poderosamente - un plauso per la modulabilità e la potenza dell'impianto frenante - per l'ingresso in una curva e poter togliere una marcia rimanendo concentrati senza nemmeno pensare alla frizione è pura realtà.

Ecco, è vero, in questo caso forse abbiamo una ciclistica un pò sfrenata e quando si entra in curva pinzati si ha un leggero effetto di raddrizzamento, di 'stand up'. Ma provate a mollare i freni, farla scorrere e vi stupirà la rapidità con cui inserisce. Diretta, ma non secca, veloce senza mettere in difficoltà.

Forzo la staccata e sento il posteriore che inizia ad intraversarsi. Lo percepisco facilmente, chiaro, fluido. Ed allora, giocare un pò in ingresso intraversando di proposito è la prassi in alcuni tornanti.

Una ciclistica equilibrata coadiuvata da un motore che, giocando con la manopola è in grado di sollevare l'anteriore in un cambio di direzione anche in terza. Emozionante!

Anche il mono posteriore - se si vuol forzare la mano - meriterebbe una leggera sistemata al registro: sopratutto con le borse laterali, pompa un pò in taluni frangenti.

Attenzione, non si tratta di un problema: questa moto è una moto da turismo, e solamente il fatto di avere un grande equilibrio, una grande sincerità ciclistica e un motore poderoso che permettono divertimento e ritmo elevati portano a rilevare questi appunti.

Perchè torno a ripetere: a fronte di moto sempre rigide, adrenaliniche, estreme, dure, elitarie come sono sempre state le MV, qui si è voluto creare una moto stradale facile, da sentire immediatamente. E pazienza se a 6000 giri/min si avvertono delle vibrazioni sulla sella, se la leva del freno posteriore inizialmente ha una corsa un pò lunga.

La Turismo Veloce solca nuovi orizzonti, partendo da una base differente senza rinnegare la propria anima, il proprio dark side. D'altro canto, proprio nel suo nome risiede il suo patrimonio genetico. Una moto da turismo, ma (estremamente) veloce e soddisfacente. Un'anima esclusiva, data dalla cura per i particolari, dalla storicità di un marchio che vince la sua scommessa, non snaturandosi, ma anzi, esaltando i propri punti forti. Un'esclusività che però ha un prezzo coerente a tali canoni: 15.990 euro per la base, 17.990 per la versione Lusso con le Skyhook.

MV Agusta si è evoluta e non ha caso ha definito questa moto 'Rivoluzionaria'.

Lo Jin e lo Jang, il turismo e l'adrenalina, hanno raggiunto il perfetto equilibrio. 220 km di divertimento purissimo. Questo è la Turismo Veloce.

 

 

 

Abbiamo trovato l'equilibrio in sella alla nuova Turismo Veloce con il seguente abbigliamento tecnico Dainese

 

 

 

Casco AGV AX8 Evo Naked

L’AX-8 Evo Naked è un casco stradale dall'aspetto aggressivo adatto a una vasta gamma di motocilette che comprende le moderne Streetfighter, le Supermoto ma anche le Naked entry level. Si rivolge ad una nuova generazione di road riders dalla forte personalità, alla costante ricerca di un look distintivo e di emozioni forti. Linee tese e moderne, peso contenuto, grande aerazione sono caratteristiche che lo rendono adatto anche ai motociclisti più evoluti. La calotta in fibra tricomposita vetro-aramidica-carbonio garantisce sicurezza e leggerezza (1500 g nella taglia M, versione ECE 2205). La finestra visiera di grandi dimensioni offre una visuale ampia anche nelle condizioni più difficili. La visiera è antigraffio e antifog. Il CX da primato (0,55) ne fa un casco ideale per moto poco protettive aerodinamicamente. La calotta esterna è in 3 taglie con stratificazione SSL (Fibra di vetro, aramidica, Carbonio). L’interno offre la ventilazione IVS (Integrated Ventilation System) con ampie canalizzazioni ricavate direttamente nella calotta per un flusso d’aria più efficace all’interno del casco e migliori prestazioni aerodinamiche, e sulla calotta ci sono 3 prese d’aria anteriori e 2 estrattori posteriori. In più una presa aria sulla mentoniera con posizione aperto/chiuso facilmente removibile e sostituibile senza attrezzi e intercambiabile con quella dell’AX-8 EVO. La visiera è in policarbonato antigraffio ed antifog, e il meccanismo ha la possibilità di personalizzazione apertura. Interni completamente removibili e lavabili, cinturino con regolazione a doppia D. 8 taglie (fino alla XXXL).

CARBON COVER

Anima racing e aggressività caratterizzano questo guanto corto in pelle bovina, pensato per aggredire l’asfalto in sella alla propria moto godendo di un’ergonomia e protezione di alto livello, grazie agli inserti brevettati Microelastic ed all’ergonomia studiata per la guida sportiva.

Dotato di inserti compositi in fibra di carbonio sulle nocche, sulle dita e costruzione del mignolo rinforzata con inserti in TPU, Carbon Cover ST è la scelta dell’utente sport tourer più esigente. Palmo in pelle di capra, costruzione con un pannello unico di pelle a protezione delle cuciture sul taglio della mano, cinturino antiscalzamento e foratura sul lato interno delle dita completano questo guanto disponibile anche in versione Lady.

 

SUPER SPEED PELLE

Abbinare un’ergonomia eccellente ad una tecnicità senza paragoni è da sempre un must per Dainese. Super Speed Pelle diventa il nuovo riferimento per i giubbotti sportivi da moto, grazie agli inserti brevettati Microelastic ed all’esclusiva ed estremamente resistente pelle bovina D-Skin, abbinata al resistentissimo tessuto S1, dalle proprietà elastiche bi- direzionali, nei punti che necessitano maggior mobilità. Spalle co-iniettate con inserti in alluminio, predisposizione per paraschiena e protettore toracico, foratura piazzata, prese d’aria su petto e fianchi, gobba aerodinamica e fodera trattata con ioni d’argento e con inserti in tessuto 3D Bubble sapranno soddisfare anche i motociclisti più esigenti.

P. D1 DENIM

Pantaloni in tessuto denim, rinforzi interni con maglina in fibra di marca. Kevlar® ; Pro-Shape: protettori morbidi certificati secondo la norma EN 1621.1/97

 

 

LONG RANGE C2 D-WP

Viaggiare, attraversando valli e monti, città e campagne, fino al mare ed oltre. La moto come mezzo per scoprire il mondo e lasciarsi la quotidianità alle spalle. Long Range è studiato per i moto-turisti attenti a sostanza e qualità.

Dotato di inserti in nylon sui malleoli e inserto in TPU sulla tibia, questo stivale impermeabile in pelle bovina presenta una chiusura laterale con zip e velcro dalla facile apertura. L’ergonomia della tomaia e l’utilizzo di inserti in tessuto elastico facilitano il movimento del piede durante la guida e una volta scesi di sella, per consentire un comfort adeguato anche dopo molte ore di utilizzo.

 

 

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