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Multe in base al reddito come in Finlandia: sei d’accordo?

Un guidatore ha preso 54.000 euro di multa per eccesso di velocità. Dite la vostra nei commenti!

Moto - News: Multe in base al reddito come in Finlandia: sei d’accordo?

Lo racconta il sito Iltalehti: in Finlandia, un eccesso di velocità di 23 km/h è costato 54.000 euro a un loro concittadino. Perché è ha un reddito elevatissimo, avendo dichiarato per il 2013 un imponibile di 6,5 milioni di euro. In Italia, la polemica sulla questione s’è infuocata, specie oggi che da noi un disoccupato con una moto tutta scassata paga un’identica multa di un ricco su un Suv extralusso. In molti desiderano una Polizia collegata a un database col reddito degli italiani: più il trasgressore guadagna, più alta la sanzione.


La storia


Ma perché, nel 1921,in Finlandia inventarono le multe calcolate in base al reddito? Per una questione di equità e giustizia sociale, temi particolarmente sentiti in quel Paese. C’è chi vuole un sistema identico da noi, però i problemi non mancano. Primo: l’evasione fiscale la fa da padrona in Italia, con la nostra classe politica capace di massacrare chi ha un reddito da dipendente, senza ricavare nulla di consistente dagli evasori. Per paradosso, un ricco evasore potrebbe perfino pagare multe ancora più basse rispetto all’esborso di oggi. Secondo: è improbabile che in Italia ci possano essere agenti dotati di palmare o comunque di computer con collegamento in tempo reale con l’Agenzia delle entrate. Il fatto è che il coordinamento fra Forze dell’Ordine e vari database è davvero modesto nel nostro Paese: neppure c’è il collegamento con una banca dati delle assicurazioni… Senza dimenticare che da noi è difficile veder sospendere la patente per due infrazioni identiche nel biennio, nonostante il Codice della Strada lo preveda. Il motivo? Forze dell’Ordine centrali e locali hanno database diversi da cui attingere informazioni.


Perché cambino le cose


Alla fine, perché davvero le cose cambino, e perché davvero ci sia una multa legata al reddito, serve che lo Stato abbia sotto controllo le entrate del guidatore, che ci sia un efficiente collegamento tra forze dell’ordine e vari database. E che i Comuni non intendano fare cassa. Oggi, gli autovelox sono “spremitori” di motociclisti e automobilisti in città, senza parlare di telecamere sparse ovunque: se le amministrazioni locali fiutassero il business delle multe ai ricchi, il Grande Fratello vedrebbe davvero un’espansione senza precedenti. Insomma, occorrerebbe pure una seria opera di moralizzazione dei governanti a livello locale, oltre a una moderna rete di collegamenti fra polizia e Agenzia delle entrate. L’Italia è pronta a tutto questo?


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