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Sciopero benzina in autostrada dal 3 al 5 marzo

I gestori delle pompe contro le concessionare tipo Autostrade per l’Italia e contro il Governo

Moto - News: Sciopero benzina in autostrada dal 3 al 5 marzo

Sciopero benzinai: protesta contro gli atti di indirizzo per la ristrutturazione della rete. Cercheremo di essere chiari per evitare equovoci. Da una parte ci sono i benzinai, che possiamo chiamare anche gestori dei distributori, o gestori delle pompe. Dall’altra, c’è il Governo Renzi e le concessionarie autostradali (chiamati anche gestori autostradali, visto che gestiscono le rete delle autostrade di proprietà dello Stato). Succede che i benzinai delle aree di servizio autostradali attueranno le prime 48 ore di sciopero generale dalle ore 22.00 di martedì 3 fino alla stessa ora di giovedì 5 marzo.


Tutti concordi


È il frutto della decisione assunta all’unanimità dall’assemblea nazionale promossa dalle organizzazioni di categoria: Faib Confesercenti, Fegica Cisl ed Anisa Confcommercio. Le quali hanno pure deciso di dare formale mandato per impugnare di fronte al Tar del Lazio sia gli atti di indirizzo governativi, sia ogni ulteriore atto eventualmente discendente da questi.


Dov’è il problema


“I ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo economico - si legge in una nota congiunta delle tre federazioni - continuano ostinatamente e senza alcun riguardo dello stato di assoluto degrado e sofferenza del settore, dei consumatori, del bene pubblico soggetto a concessione, dell’interesse collettivo e persino delle leggi vigenti, a difendere unicamente l’ormai indifendibile interesse privato e le ingenti rendite di posizione appannaggio degli ‘amici’ concessionari e degli ‘amici degli amici’. È appena il caso di evidenziare il fatto che invece di farsi promotori di una decisa iniziativa tesa a razionalizzare la rete distributiva e migliorarne gli standard di servizio offerto all’utenza, consentono ai concessionari di eliminare anche la semplice assistenza attraverso la completa automazione”.


La seconda stoccata


"Nessun intervento correttivo - dicono i sindacati - viene previsto e adottato per eliminare quella soprattassa che i concessionari impongono sui servizi prestati in autostrada e che, a esempio, pesa sui prezzi dei carburanti per 18 cent ogni litro venduto all’automobilista, aumentata del 1400% nel giro di sei anni”.


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