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Aprilia Caponord 1200 Rally - TEST

Abbiamo provato in Sardegna la nuova maxi enduro stradale di Noale: ecco come se la cava, su strade e off-road!

Moto - Test: Aprilia Caponord 1200 Rally - TEST

La maxi enduro stradale veneta completa la gamma con il nuovo allestimento dedicato (all’occorrenza) anche al fuoristrada poco impegnativo, offrendo caratteristiche da turistica a lungo raggio davvero su ogni tracciato. La nuova versione Rally non sostituisce la conosciuta Caponord, bensì amplia l’offerta crossover di Aprilia che, oltre al modello “standard” vanta anche l’allestimento Travel. Disponibile da subito nelle concessionarie Aprilia in tre colorazioni e con numerosi accessori, il listino della Caponord Rally parte da 17.050 euro.


Aprilia Caponord 1200 Rally 2015: tutte le novità


La nuova Caponord 1200 Rally sfrutta la base tecnica condivisa da tutte le versioni della maxi enduro stradale Aprilia, confermando il motore bicilindrico a V di 1.197 cc ed il telaio di tipo “misto”, a traliccio in tubi d’acciaio collegato a piastre in alluminio. Le sospensioni sono le stesse unità semi-attive ADD (Aprilia Dynamic Damping) già proposte nell’allestimento Travel Pack, coperte da ben 4 brevetti e capaci di adattare la risposta conseguentemente allo stile di guida e alle condizioni del tratto di strada percorso. La dotazione elettronica conferma inoltre il controllo di trazione, le mappature regolabili ed il sistema ABS. Sulla Aprilia Caponord 1200 Rally sono nuovi invece i cerchi ruote a raggi, con anteriore da 19” abbinato ad un posteriore da 17”, le valigie rigide laterali con cover in alluminio, il parabrezza più largo (che mantiene la possibilità di regolazione in altezza), le barre tubolari a protezione del frontale, la culla paramotore ed i fari supplementari a LED posti in posizione frontale. Il design, invariato rispetto alle altre versioni, nella vista laterale sulla Caponord 1200 Rally beneficia della zona anteriore più “piena”, merito del cerchio di maggiore diametro; inoltre, il colpo d’occhio posteriore è caratterizzato dall’assenza del voluminoso parafango a parziale copertura della ruota, con un nuovo portatarga (più ampio) che svolge la funzione di paraspruzzi.


Prestazioni invariate ma più “schiena”


Per quanto riguarda il suo propulsore V2, Aprilia va controtendenza rispetto alla corrente del segmento maxi crossover. Senza rincorrere le prestazioni mirabolanti proposte da diversi altri costruttori, la chiave di lettura della nuova unità è quella della massima trattabilità e versatilità. Snocciolando la scheda tecnica, infatti, si scopre che la nuova moto di Noale vanta esattamente gli stessi 125 CV delle “sorelle”. Quel che cambia (leggermente) è il regime al quale questa cavalleria viene promessa, che scende a 8.000 giri rispetto agli 8.250 giri delle altre versioni. Assolutamente invariato invece il dato relativo alla coppia massima, pari a 11,7 kgm (114,8 Nm) a 6800 giri, anche se, stando alle promesse dei tecnici, l’intero arco di erogazione è stato irrobustito. Da questi riferimenti si traduce come lo sviluppo si sia rivolto essenzialmente all’ottenimento di maggiore spinta ai medi regimi, quindi ad una curva di erogazione ancor più ampia e sfruttabile. In questo senso, oltre ad una serie di migliorie e affinamenti diffusi in termini di setting, fasatura e gestione elettronica, da segnalare l’introduzione di un nuovo compensatore allo scarico posizionato sotto al propulsore.


Elettronica completa


Caponord 1200 Rally ripropone tutte le tecnologie già presentate sugli altri modelli. Il comando del gas è affidato ad un sistema ride by wire (Aprilia è stata la prima ad adottarlo, sul modello Shiver, nel 2007) che gestisce l’iniezione, con due iniettori per cilindro, e l’apertura delle farfalle. Tre le mappe motore disponibili e selezionabili anche in movimento, ovvero Sport, a potenza libera, Touring, più dolce e lineare, e Rain, che limita la cavalleria a disposizione (100 CV) per agevolare la guida su fondi a scarsa aderenza. Sono tre anche i livelli di intervento selezionabili per il controllo di trazione, più o meno invasivo a seconda delle esigenze e delle condizioni, ed eventualmente disinseribile. Nel pacchetto degli accessori di serie è previsto anche il Cruise Control, mentre le manopole riscaldabili, pur in presenza del relativo comando sul blocchetto al manubrio di destra, sono optional.
Sempre tra le scelte opzionali, la strumentazione di serie può essere arricchita con l’accessorio AMP (Aprilia Multimedia Platform, costo 160 euro), che consente di collegare lo smartphone Apple o Android alla moto, ottenendo tantissime informazioni utili, come navigatore, dati di consumo totali e parziali e molto altro.


Ciclistica: tu guidi, lei si adatta


Le sospensioni confermano la forcella rovesciata Sachs da 43 mm di diametro completamente regolabile (con escursione della ruota di 167 mm) e il monoammortizzatore Sachs con piggy back incorporato e regolabile elettricamente nel precarico della molla in 4 posizioni predefinite (visibili tramite icone posizionate nel cruscotto). Entrambi i componenti sono gestiti elettronicamente dal ADD: il sistema misura l’energia trasmessa alla moto dalle asperità dell’asfalto e adegua in tempo reale (10 millisecondi) tramite un solenoide la taratura dell’idraulica di forcella e ammortizzatore per minimizzare l’effetto delle sollecitazioni. Basandosi su un algoritmo di calibrazione “comfort oriented” brevettato, che combina i principi di funzionamento dei noti algoritmi “Skyhook” e “acceleration driven damping”, l’ADD riconosce le fasi di guida (accelerazione, rilascio del gas, frenata, marcia costante) adeguando il setting di base di forcella e ammortizzatore definendo curve specifiche di taratura dell’idraulica all’interno del range di regolazione. La particolarità del sistema Aprilia risiede nell’estrema funzionalità: il pilota ha facoltà di scegliere il precarico dell’ammortizzatore optando tra le scelte di guida con il solo guidatore, con passeggero oppure con passeggero più borse. Eventualmente, l’opzione “Auto” solleva anche da questa incombenza, lasciando all’elettronica la gestione di tutti i parametri. Fatto questo, sulla Caponord 1200 il pilota non aziona un pulsante per variare il setup di base come avviene nei sistemi di sospensioni a taratura elettromeccanica più noti, ma pensa a tutto la centralina ADD, adeguandosi alle differenti situazioni di guida senza richiedere settaggi. L’impianto frenante vede protagonista un doppio disco flottante in acciaio inox da 320 mm all'anteriore, abbinato a pinze radiali monoblocco Brembo M432 radiali a quattro pistoncini. Il disco posteriore è da 240 mm, con pinza Brembo a pistoncino singolo. Entrambi adottano un tubo idraulico in treccia metallica, e sfruttano un sistema ABS a due canali Continental.


In sella: l’equilibrista


“Potevamo stupirvi con effetti speciali” potrebbe cominciare così la presentazione della nuova Caponord 1200 Rally da parte dei tecnici Aprilia, e non ci sarebbe stato nulla di strano. La tecnologia vincente nelle competizioni è lì a dimostrare che se a Noale avessero voluto rincorrere le prestazioni assolute, di certo non si sarebbero tirati indietro. Semplicemente, l’obiettivo della crossover veneta è un altro, e si riassume con una parola: equilibrio. 125 CV, un motore sempre pronto e vigoroso, ed una ciclistica tanto solida e rassicurante quanto facile da interpretare. Ecco la formula.
Ma andiamo per ordine: l’ergonomia in sella è quasi perfetta. Tutto è sotto controllo, e la zona centrale snella contribuisce a creare un feeling immediato. Così come le altre versioni Caponord 1200, anche sulla Rally si conferma il “manubrione” molto ampio che, se da un lato assicura grande comfort, dall’altro necessita di un minimo di apprendimento negli spostamenti da fermo. Per il resto, tutto ok, ovvero posizione di guida comoda e rilassante, ottima protezione aerodinamica e un livello di vibrazioni contenuto ai minimi storici. Il V2 Aprilia si rivela una volta di più trattabile come pochi altri, consentendo una marcia fluida e senza strappi già a soli 2.000 giri. Ne risulta così una semplicità di gestione esagerata anche nelle svolte strette e alle andature più contenute dove, nonostante una rapportatura abbastanza lunga, si viaggia in totale relax anche con una marcia lunga inserita e dimenticandosi del cambio. Passati i 5.000 giri, la Caponord 1200 Rally comincia a spingere forte, con un conturbante rumore di aspirazione che prende forma in maniera concreta creando il sottofondo musicale perfetto per la scalata del contagiri. Da qui in avanti, infatti, il bicilindrico di Noale si distende in un allungo corposo e coinvolgente che proietta in un baleno la lancetta del contagiri a oltre 10.000. Non c’è una vera esplosione, ma una spinta diluita e sfruttabile che si comanda alla perfezione grazie ad una sensibilità sul comando del gas a dir poco esemplare. La sensazione è quella di avere sempre nel polso destro la giusta cavalleria per divorare in un attimo l’asfalto che ci si trova davanti, senza eccessi o apprensione. Strappa le braccia? Forse no, ma c’è davvero molto più di quel che serve anche per soddisfare i pruriti degli utenti più sportivi. Ed è questo il bello della Caponord 1200: una cavalleria importante sempre a disposizione, perfettamente gestibile e capace, all’occorrenza, di proiettare in un lampo a velocità da ritiro della patente immediato. Il tutto è assecondato da una gestione elettronica da riferimento per fluidità di risposta e progressività, di cui ti accorgi dell’intervento solo sbirciando la spia che lampeggia sul cockpit. Delle tre mappe, la Touring è la nostra preferita per l’estremo feeling che trasmette. La Sport è sensibilmente più “esplosiva” nella risposta, ma davvero non se ne sente l’esigenza, mentre con la Rain il taglio di potenza è avvertibile.
Detto del motore, la Caponord 1200 Rally si conferma svelta, agile e reattiva quasi come la sorella. Il cerchio anteriore da 19”, in luogo di quello da 17” restituisce una maggiore sensibilità circa quel che accade sotto alle ruote, con reazioni ancor più composte e lineari. Nella sostanza, aumentando l’inerzia dovuta all’effetto giroscopico del cerchio, la nuova crossover di Noale ha perso in parte l’immediatezza nella discesa in piega delle altre versioni ma ha guadagnato fluidità di azione, il tutto conservando una precisione direzionale da riferimento assoluto. Risulta così estremamente facile alzare il ritmo tra le curve, inanellare svolte e tornanti a passo svelto con la sicurezza di una ciclistica imperturbabile. Il limite? Le pedane che sfiorano l’asfalto alle massime inclinazioni, ma solo quando si esagera davvero. Le sospensioni ADD svolgono la loro funzione in maniera impeccabile, con la Caponord 1200 Rally che si dimostra in grado di affrontare senza batter ciglio le buche e gli avvallamenti più profondi quanto i più impegnativi tratti di montagna affrontati con piglio sportivo. L’adattamento immediato delle reazioni consente di conservare precisione e motricità in tutte le condizioni, con il supporto di un impianto frenante potente e progressivo pronto ad assecondare ogni tipo di maltrattamento.


In questo TEST abbiamo utilizzato:

Casco Acerbis Active Helmet
Giacca e pantaloni: Acerbis Adventure
Paraschiena Dainese
Guanti Spidi H2out
Stivali: Acerbis Jurby Boots

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