Un nuovo filone sta pian piano facendosi largo tra le proposte delle Case (e le preferenze degli appassionati). Vuoi per la cronica crisi in cui ormai versa il settore delle supersportive, dettata sia dai costi sempre maggiori, quanto dalla scarsa fruibilità sulle strade di tutti i giorni, quella delle "fun-tourer" è una tipologia di mezzi che sembra poter sopperire alla voglia di emozioni forti, sia nel quotidiano quanto nell'utilizzo per i giri fuoriporta conditi da puro divertimento quando ci si lascia andare, magari su una bella serie di curve. Cavalleria alla portata di tutti, linee grintose e motore di carattere, comodità negli spostamenti, tutti ingredienti che possono giocare un ruolo decisivo nel tracciare nuovi scenari soprattutto tra l'utenza sportiva.
DUE FACCE UNA RAZZA - Le protagoniste del nostro confronto, sono due moto che hanno in comune lo stesso concetto ed approccio alla guida. La Ducati Hyperstrada (QUI per il test completo), presentata lo scorso anno, e la nuovissima e più recente MT-09 Tracer (QUI per il test completo), sono mezzi che traggono linfa vitale da due fun-bikes pure come la Hypermotard e la naked MT-09. Per entrambe il messaggio è ben chiaro: divertimento e comfort, sia quando si viaggia, magari in coppia, che quando ci si voglia solo lasciare andare ai piaceri di una guida più smaliziata su strada.
MOTORE - Entrambe le configurazioni, tre cilindri in linea per Yamaha a fronte del bicilindrico ad L di Ducati, offrono innegabili vantaggi nella guida su strada. Simili per potenza (110 Cv per Ducati, 115 Cv per Yamaha), per entrambi abbiamo cavalli e coppia al giusto mix, con l'intrinseco vantaggio del bicilindrico da 821cc che equipaggia la Hyperstrada in quanto a tiro ai medi- bassi: 9,1 Nm a 7.750 giri/min per Ducati contro gli 87,5 Nm a 8.500 giri/min del tre cilindri nipponico. Il layout bolognese rende la moto più pronta alle aperture del gas offrendo notevoli doti di spunto e ripresa, fattore decisivo quando si guida su strade tortuose. Di contro il tre cilindri crossplane della Tracer, pur avendo minor tiro ai medio-bassi, offre quel plus in termini di "morbidezza" dell'erogazione che lo fa apprezzare maggiormente nelle lunghe sgroppate domenicali, nella guida in surplace, pur non demeritando quando si decide di stuzzicare la manopola con un motore sempre pronto quando chiamato in causa. Più reattiva la Hyper, più fluida la Tracer.
ERGONOMIA E COMFORT - In questo frangente appare innegabile il vantaggio della sport-tourer di Casa Yamaha. Le sovrastrutture che ad Iwata hanno aggiunto al progetto MT-09 offrono un valido livello di comfort per quel che riguarda la posizione di guida del pilota che risulta seduto in posizione corretta e ben riparato dal vento. Una volta in sella la Tracer mostra quindi una impostazione maggiormente votata all'utilizzo turistico con un più ampio plexiglass (regolabile), ed un triangolo di seduta più confortevole. Di contro la Hyperstrada, pur più snella della rivale e con quote di seduta riviste rispetto alla sorella Hypermotard offre un meno marcato distacco dal concetto della motard: in sella il manubrio ci è sembrato un po' troppo vicino al busto, nonostante una sella più scavata consentendo una postura meno caricata sull'anteriore rispetto alla Hypermotard; inoltre la Tracer ha il vantaggio di avere anche un maggiorato e più lungo talaietto posteriore, alleato prezioso per il comfort del passeggero grazie anche ad una selleria meglio dimensionata e regolabile (acquistabile in misura diversa e in optional per la Ducati). Sui lunghi percorsi, la Tracer si fa preferire dunque alla Hyperstrada, di impostazione però più sportiva della rivale giapponese.
CICLISTICA E SOSPENSIONI - Le doti di ingombro laterale offerte dal Testastretta 11° qui fanno sentire il loro peso. La Hyperstrada presenta una larghezza ridotta e questo offre un notevole vantaggio sulla rivale quando si decide di viaggiare spediti sul misto. Pur con un interasse maggiore (1490mm contro i 1440mm della Tracer), con la "Rossa" si riesce ad essere più sciolti e rigorosi nelle "esse", merito anche della posizione di guida più caricata sull'anteriore che riesce a trasmettere più feeling in questa circostnza, oltre che di un peso a pieno carico che la avvantaggia di 6Kg rispetto alla MT-09. A conferma dell'indole più sportiva, la Hyperstrada si fa apprezzare anche sul fronte delle sospensioni: forcella e mono posteriore appaiono più efficaci della rivale quando si spinge pur mantenendo un buon livello di comfort. Di contro però, la mancanza di regolazioni sulla forcella della bicilindrica, ne penalizzano le possibilità di intervenire per adattarla alle diverse esigenze di carico e/o di guida, possibilità che è presente sulla forcella della Tracer che però non presenta il comando remoto per la regolazione del mono. Sul veloce si destreggiano bene entrambe, ma ci sentiamo di premiare la Yamaha, che mostra una miglior resa, possibile forse grazie ad un riparo erodinamico più efficace, trasmette più fiducia nel condurla a velocità più sostenuta. La Tracer appare in soldoni più neutra e meglio adattabile al tipo di guida. Digerisce in modo efficace sia la guida da "sparo" che il relax del viaggio.
PREZZO E DOTAZIONE - Yamaha offre un rapporto qualità/prezzo decisamente più invitante. Con 9.590 euro f.c. ci si mette in garage un mezzo dalle doti notevoli, sia sul fronte delle prestazioni che della qualità costruttiva. Qui la Hyperstrada paga dazio: 12.740 euro f.c. si traducono in quasi 3000 euro in più rispetto alla Tracer. Seppur il livello globale di finiture sia appannaggio della moto bolognese. Inoltre per quest'ultima il set valige da 25 lt è di serie, mentre sono opzionali sulla Tracer che dalla sua ha però un serbatoio più capiente (18 lt contro i 16 lt della Hyperstrada), ed un plexiglass regolabile di + o - 30mm.
IN CONCLUSIONE - Due moto che dalla loro sfoderano doti dinamiche incentrate sul divertimento in ogni situazione di utilizzo. Più comoda ed equilibrata la Tracer ha dalla sua armi come il maggiore equilibrio dinamico ed il prezzo. Più sportiva, e dal tipico carattere e fascino delle moto made in Borgo Panigale, la Hyperstrada. Mezzi entrambi dall'indole "fun" abbinata però ad elementi che le rendono adatte anche solo per andare a spasso o macinare Km su strade extraurbane. Dedicate, secondo noi, sopratutto ad un'utenza sportiva, che sta pensando magari ad un ritorno in sella, dopo un periodo di pausa perchè "deluso" dall'esasperazione delle race replica, ma non vuole rinunciare a godersi qualche momento di puro divertimento quando la situazione si fa più...invitante!
IL CONFRONTO IN BREVE: SCHEDA TECNICA