La Grand Prix Commission, l’organo che riunisce Dorna, IRTA, FIM e MSMA (l’associazione dei costruttori) e che delibera i nuovi regolamenti si è riunita poco prima delle vacanze di Natale. L’interesse era tutto per i nuovi regolamenti 2016, anno in cui diventerà obbligatorio il software unico e non esisteranno più le due sottoclassi Factory e Open, ma per adesso su quel fronte non ci sono novità.
L’unica decisione è stata porre il limite massimo dei litri di benzina a 22 per il 2016, mentre per scoprire peso minimo e motori consentiti in una stagione bisognerà aspettare febbraio del prossimo anno, data entro cui queste questioni verranno risolte.
Le altre norme varate non cambiano il quadro generale, si sono confermate le procedure in caso di flag-to-flag già adottate questo anno, come, ad esempio, l’introduzione della linea che delimita la corsia di uscita dai box che non può essere oltrepassata.
Sul piano tecnico, è stato reso obbligatorio l’uso di un sensore di pressione sul pneumatico posteriore delle Moto2. Per le MotoGP è stato invece deciso il costo massimo dell’impianto frenate (dischi, pinze, pastiglie e cilindri) che sarà di 70mila euro, 60mila nel caso non includa le pinze.
Fissata anche la capacità minima delle vasche raccogli olio posizionate nelle carene in caso di rottura del motore. Per MotoGP e Moto2 dovranno contenere almeno 5 litri, 3,5 per le Moto3.
Passando agli aspetti disciplinari, dal 2015 la Direzione Gara potrà imporre le penalità più basse (fino a 3 punti sulla licenza o multe di massimo mille euro) senza convocare il pilota. Questo potrà comunque presentare ricorso.