Per il 2015 il team Ducati Pramac si è affidato alle certezze e contemporaneamente ha giocato la carta della novità. La prima è Yonny Hernandez, pilota che si è meritato sul campo la Desmosedici GP 14.2, quella guidata da Dovizioso e Iannone nelle ultime gare. “Sarà lui la prima guida della squadra”, sottolinea il team manager Francesco Guidotto. La scommesse è invece Danilo Petrucci, che “salirà in sella GP 14.1, quella utilizzata da Cal Crutchlow durante tutta la stagione”.
Il ternano ha avuto la sua prima presa di contatto con la Rossa nei tre giorni di Valencia e il suo debutto è stato confortante. Nella combinata dei test ha staccato il 9° tempo, vicinissimo ai riferimenti degli ufficiali che hanno però girato solo il lunedì. Mercoledì è stato addirittura 7°, a poco meno di sette decimi d Marquez.
"Definirlo positivo è forse riduttivo – le parole di Guidotti - Quella di Danilo è una posizione completamente nuova, con uno stile di guida che va modificato. Ma è stato bravo ad imboccare subito la strada giusta con un settimo tempo di tutto rispetto per un pilota che ha avuto a disposizione pochi giri per prendere confidenza con la nuova realtà. Qui non stiamo parlando solo di una nuova moto ma anche un sistema di lavoro diverso e delle numerose regolazioni su cui poter intervenire. Anche sul bagnato i dati registrati sono molto positivi al di là del primo tempo ottenuto nel secondo giorno di test. Danilo ha rotto il ghiaccio e lo ha fatto con determinazione".
Se il buon giorno si vede dal mattino, le aspettative per Petrux non possono essere che alte.
"La speranza è che possa andare sempre a punti in tutte le gare – di fa cauto il manager - Bisognerà però vedere anche il livello degli avversari, inevitabilmente destinato a salire. La sua GP 14.1 guidata da Crutchlow ha fatto registrare grandi progressi negli ultimi cinque GP della stagione. Non abbiamo dubbi sul fatto che possa crescere ancora. E' giusto sottolineare il fatto che Danilo non ha mai guidato una moto da corsa vera e questo dovrà comportare un riassetto ed un bilanciamento nel suo stile di guida. La Desmosedici deve essere guidata in maniera più moderna rispetto alle moto con meno potenza su cui è stato in sella finora. Poi avrà intorno un entourage di prim’ordine con tanti dati provenienti dalla stagione 2014 che potranno essere sfruttati. Ci sono quindi tutti i presupposti perché possa superare ogni difficoltà".
Anche da Hernandez Guidottti si aspetta molto, quell’ultimo passo avanti che ancora gli manca e che l’ultima versione della Ducati potrebbe permettergli. Il colombiano ha corso nel 2014, infatti, con l’elettronica Factory ma anche con la GP 13.
"Deve proseguire nella crescita iniziata in questa stagione con una moto che aveva obiettivamente dei limiti a livello di prestazioni – sottolinea - Con la GP 14.2 ci aspettiamo che faccia un salto di qualità. Ma Yonny deve crescere e maturare sia a livello di guida che di approccio alla gara durante il quale deve essere più concreto ed efficace per poter combattere nelle zone della classifica che contano. Risultati? E' chiaro che le aspettative sono quelle di vederlo sempre nelle prime diece posizioni".