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MotoGP, Valencia: Marquez fa 13, Rossi è vice-campione

Marc ritocca il record di Doohan di vittorie in una stagione. Lorenzo azzarda il cambio moto, Rossi è 2º


Non ci è dato sapere con cosa e come mamma e papà Marquez abbiano svezzato i propri figli, ma forse varrebbe la pena di approfondire la questione e svelarne la risposta a tutti i genitori degli aspiranti piloti. A Valencia, i due fratelli dal sorriso angelico ed il ghigno diabolico hanno fatto la storia, non una, ma due volte.

Prima, diventando la prima coppia di fratelli a vincere almeno un titolo in 66 anni di storia del motomondiale, grazie al trionfo di Alex in Moto3. Poi, con la tredicesima vittoria in MotoGP di Marc, che riscrive l’ennesimo record e diventa il pilota più vincente di sempre nell’arco di una singola stagione. Una domenica indimenticabile per quella che sembra destinata a diventare una dinastia nel circus itinerante delle due ruote, e che ha rubato la scena dopo gli exploit dei piloti italiani (in tutte e tre le categorie) al sabato.

“Ho fatto fatica a concentrarmi a inizio gara, perché 15 minuti stavo festeggiando con mio fratello – ha detto Marquez a caldo – È una domenica stupenda per me, per la mia famiglia, per la mia squadra. Festeggeremo a dovere”.

Lo spagnolo è partito con maggiore calma del solito, lasciando a Iannone e Rossi il compito di apripista mentre le prime gocce di pioggia iniziavano a cadere, per poi ricucire lo strappo con autorità quando il sole tornava a fare capolino tra i nuvoloni sopra il circuito di Cheste. Una tattica rivelatasi impeccabile, e che rende ancora più facile perdonargli le piccole sbavature che si è concesso in questo finale di stagione. Come se non bastasse, Marquez ha anche regalato spettacolo – anche se non quanto Dovizioso e Crutchlow, impegnati in un ultimo tango rovente da compagni squadra – nel botta e risposta con il solito, coriaceo Iannone.

Nel giorno dei Marquez, Valentino Rossi si è dovuto accontentare (si fa per dire) del secondo posto. Un risultato che, alla luce del ritiro di Jorge Lorenzo dopo la scommessa (persa, come del resto quella di Iannone) delle gomme da pioggia, gli basta e avanza per confermarsi vice-campione del mondo. Una stagione da incorniciare nella quale il Dottore, a 35 primavere, ha battuto abbastanza nettamente piloti del calibro di Lorenzo e Pedrosa. Anche perché, come ha fatto notare sportivamente Livio Suppo, “se non fosse stato per un fenomeno come Marc, avrebbe vinto il decimo titolo”.

“Sono contento ma è stata una gara difficilissima – ha dichiarato Rossi, autore di 2 vittorie ed altri 11 podi nel 2014Non si sapeva il limite, ed abbiamo preso alcuni rischi. Ho deciso di non rientrare perché ha piovuto sempre a sprazzi nel fine settimana, quindi mi aspettavo che smettesse in fretta. Quando ho provato a recuperare su Marc dopo metà gara, la parte destra della gomma era un po’ troppo rovinata. Comunque è stata una bella stagione, chiusa con un bel secondo posto in campionato, la pole di ieri, e due vittorie. Dobbiamo solo fare un po’ meglio in campionato”.

Il passo di Rossi, in gara, non era molto diverso da quello di Marquez. Anzi, i due hanno per gran parte girando su tempi identici. A fare la differenza è stato innanzitutto il maggior margine dello spagnolo, capace di scendere in 1’31.5 al bisogno. Questa volta, poi, Marquez ha dimostrato di aver appreso la lezione imparata a caro prezzo ad Aragon. Impeccabile nella gestione della gara, il campione in carica ha forzato il ritmo subito dopo aver passato Iannone, mettendo circa un secondo e mezzo tra sé e Rossi, per poi amministrare il vantaggio, senza strafare. Discorso opposto per Lorenzo, che dopo l'azzardo vincente ad Aragon riprova la strategia del cambio moto anticipato. Come ad Aragon, però, la scelta del maiorchino è stata in parte dovuta alla sua minore competitività in condizioni "ibride" dell'asfalto. Questa volta, purtroppo per lui, il cielo ha retto.

“Marc ha fatto una stagione bellissima – gli ha reso omaggio il compagno di squadra Pedrosa – ed anche la gara di oggi è stata molto difficile. Non sai il limite, ma se rallenti troppo le gomme si raffreddano e cadi. Ogni giro la pista cambiava. L’ultima era bagnata, la prima era asciutta. Lì ho perso molto da Vale e Marc, ma il podio è comunque un bel risultato”.


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