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SBK, L'Aprilia ‘pneumatica’ tenta Melandri

A Noale si lavora sul nuovo propulsore MotoGP che debutterà a Valencia, e Marco dovrebbe provarlo...

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A meno di una settimana dalla fine del campionato, Marco Melandri non ha ancora sciolto i dubbi sul proprio futuro. Il ravennate è in bilico tra MotoGP e Superbike, ma prima di tutto dovrà tornare in pista per il gran finale, dove non c’è (per lui) in gioco un titolo ma la possibilità di continuare a giocare un ruolo da protagonista.

Di ordini di scuderia, per ora, non se n’è parlato. La riunione con la squadra avverrà sabato sera dopo le prove, e la strategia dipenderà anche da quanto evidenziato durante le qualifiche. Dopo le polemiche di Magny Cours, l’unica certezza è che in Qatar ne vedremo delle belle. Ma poi? Per Melandri e Aprilia si tratta di definire i piani per il 2015. L'accordo per il prolungamento in SBK è stato firmato, ma la voglia del ravennate di restare tra le derivate di serie – ipotesi realisticamente più stimolante dal punto di vista sportivo – implicano una necessità da parte dell’azienda veneta – che ha più volte ribadito lo smantellamento della struttura attuale – di 'girare' il pilota ad un team satellite.

A questo proposito, Romano Albesiano ha detto esplicitamente che la precedenza andrà a squadre già “clienti” di Noale. Infatti le trattative con Red Devils (che comunque avrebbe già ingaggiato Leon Haslam) procedono, anche se a due velocità. A Magny Cours, la squadra ha dato l’accordo per cosa fatta ma Aprilia ha raffreddato gli entusiasmi facendo capire di non aver gradito la loquacità di cui sopra. A prescindere, restano diversi dubbi da sciogliere. Primo, regolamento alla mano, non è detto che la RSV-4 sarà ancora ugualmente competitiva nel mondiale delle derivate di serie la prossima stagione. Cosa più importante, è assai improbabile che Melandri accetti qualunque sistemazione gli venga trovata.

Ad Aprilia, comunque, piace molto l’idea di affiancarlo ad Alvaro Bautista con il team Gresini. A Noale, il nuovo propulsore per la ART aggiornata, con distribuzione a valvole pneumatiche ed un’aspirazione rivisitata, continua a macinare chilometri al banco prova con risultati definiti “incoraggianti” e debutterà nei test di Valencia, dove Melandri potrebbe provarlo anche senza essere formalmente il pilota designato. Arriverà poi il cambio seamless, anche se probabilmente qualche mese più tardi.

Lo spiegamento massiccio delle risorse del reparto corse veneto verso la MotoGP, al momento, fanno pendere l’ago della bilancia di “Macio” verso il motomondiale, dove comunque è realistico aspettarsi un percorso in salita nell’immediato. Ma che altre opzioni ha Melandri? A Magny Cours è stata sondata la pista Ducati, che ha Giugliano e Davies già sotto contratto per l’anno prossimo ma potrebbe schierare una terza moto con il supporto di uno sponsor importante – Aruba – e la benedizione di Gigi Dall’Igna, catalizzatore a suo tempo del passaggio del ravennate sulla RSV4. Da Borgo Panigale arrivano secche smentite, mentre radio paddock dà la cosa per probabile.

A scanso di equivoci, in Qatar c’è un mondiale da vincere, e non esiste modo migliore per solidificare un rapporto professionale.

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