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Moto3, Miller: a Valencia sarà un incontro di boxe

Rigettata la protesta di Marquez jr. Miller: "Ora sul ring siamo rimasti io e Alex"

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Il team Estrella Galicia dopo il Gran Premio della Malesia ha elevato protesta contro Jack Miller sostenendo che in gara ha avuto una condotta antisportiva, tentando di portare deliberatamente Alex Marquez fuori traiettoria.

"Abbiamo esaminato sei sei sorpassi, quattro dei quali non meritano ulteriori indagini - ha detto il Direttore di Gara Mike Webb - in due c'è stato un leggero contatto leggero, ma la nostra decisione unanime è stato che nessuna regola è stata infranta. Però abbiamo avvertito Miller di esserci andato molto vicino".

Una interpretazione che 'Jackass' ha respinto con forza.

"Non ho deliberatamente puntato Marquez, ho lasciato scorrere la moto sulla mia traiettoria - ha detto l'australiano - se avessi voluto far cadere Alex sarebbe stato facile farlo, ma non volevo. Ho guidato il più pulito possibile cercando solo di mettere quanti più avversari possibile fra me e lui. Come sapete i Marquez non sono pulitissimi, e in qualche occasione è stato lui a toccare me, e poi di conseguenza è andato largo".

Alex, visibilmente arrabbiato, non ha voluto commentare. Lo ha fatto al suo posto il fratello maggiore, Marc.

"Ho un sacco di esperienza di queste situazioni con la Direzione Gara - ha scherzato il campione del mondo, più volte sotto accusa per guida aggressiva - ma si è sempre trattato di un singolo contatto. Vederlo fare sei, sette volte, è stato inusuale. Secondo me Miller è stato molto aggressivo, ma Alex ha l'esperienza per rispondergli".

A Valencia, fra due settimane, si potrebbero vedere scintille.

"Sarà come l'ultimo round di un incontro di boxe - l'espressione usata da Jack Miller - ora sul ring siamo solo io e Alex Marquez . Sarà un confronto fra noi due".

"Quello della Moto3 è stato un campionato duro ma come Direzione Gara vogliamo essere coerenti giudicando ogni incidente di per sé - ha ribadito Mike Webb - Per esempio i contatti di Sepang sono stati diversi da quelli di Aragon. Anche il contatto fra Marc Marquez e Iannone durante l'FP2 è stato diverso, perché abbiamo accettato la spiegazione di Marc di non aver voluto superare Andrea. C'era acqua in pista e si è trattato di una perdita involontaria dell'anteriore. Al contrario Iannone a Phillip Island ha ricevuto una penalità per aver intenzionalmente cercato di passare due piloti".

Il team di Alex Marquez, poi ha elevato una seconda formale protesta contro Danny Kent, accusandolo di aver rallentato lo spagnolo nel giro finale alla curva sei.

"In questo caso abbiamo esaminato la telemetria - la risposta di Webb - ed effettivamente abbiamo visto che in quel punto ha chiuso il gas. Ma è stato solo perché la gomma usurata aveva perso trazione. E' stato un semplice errore".

Uno dei tanti. Rimane il fatto che è inaccettabile che la Direzione Gara continui a comportarsi come la Santa Inquisizione, deliberando formalmente ma senza poi stendere un verbale dell'accaduto, come pure dovrebbe fare.

D'altro canto la Federazione Internazionale ha da tempo smesso di vigilare su ciò ed a tutt'oggi nessun comunicato ufficiale sull'accaduto è stato emesso.

Dilettanti. Che appena una settimana fa si sono presi qualche giorno di 'vacanza' dopo Phillip Island per deliberare sull'incidente di Iannone. Comprendeteli: se si fossero comportati da professionisti avrebbero forse perso l'aereo.

 

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