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MotoGP, QP: Lo Tsunami Honda si abbatte su Sepang

Pole Record di Marquez in 1'59.791. Anche Pedrosa sotto il muro dei due minuti. Terzo Lorenzo, quinto Dovizioso

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Due uragani si sono abbattuti sul circuito di Sepang durante le qualifiche ufficiali. O meglio, considerando che stiamo parlando di Honda, possiamo parlare di due simbolici Tsunami.

Nel caldo afoso di Sepang, con condizioni del circuito al limite del proibitivo (quasi 60 gradi sull'asfalto) Marc Marquez e Daniel Pedrosa abbattono il muro dei due minuti e si qualificano in prima e seconda piazza. Un risultato eccezionale a livello prestazionale: certi riferimenti cronometrici vengono stabiliti solitamente in inverno, con pista meno calda e più gommata.

Oggi invece, Marquez ha prima avvicinato il proprio record del 2013, poi lo ha demolito nel suo secondo tentativo: un 1'59.791 che gli è valsa la tredicesima Pole Position stagionale. Il campione del mondo però, più che del tempo monstre, si focalizza su Daniel Pedrosa, estremamente veloce e competitivo nel passo gara e nella gestione del degrado delle gomme: "Abbiamo fatto un giro molto molto veloce. E' difficile farlo con queste condizioni, ma sono soddisfatto. Anche Dani è andato molto forte, ha un grande ritmo gara e quindi proviamo a stare con lui per la gara". Proprio il portacolori di Sabadel sembra essere il favorito per la gara di domani.

Da par suo, Daniel glissa, non si sbottona, ma è indubbio che stabilire un tempo del genere - 1'59.973 - dopo aver abortito il primo giro veloce, significa avere un asso nella manica in termini di gestione e velocità, in vista della gara di domani: "E' mancato poco per la Pole, ma lo sappiamo: Marc è velocissimo. Abbiamo fatto un giro molto veloce per le condizioni della pista, molto calde. Oggi fare un giro cosi, è veramente qualcosa di eccezionale, forte. Domani dobbiamo cercare di fare la miglior gara possibile. Le ultime non sono molto buone".

Il primo degli "umani" - coloro che non sono riusciti a scendere sotto il muro dei 2 minuti - in queste qualifiche è stato Jorge Lorenzo, con il suo crono di 2'00.203. Jorge, conscio della forza di Honda in queste condizioni di caldo, è però soddisfatto, come esplicitato in parco chiuso: "Mi aspettavo che le Honda andassero forte con queste temperature. Con la loro accelerazione per un giro veloce sapevamo che era difficile. Però nel ritmo non siamo messi male. In condizione di gara abbiamo lavorato bene. In qualifica abbiamo fatto il massimo che potevamo. Vedremo domani".

Quarta piazza per Stefan Bradl che, sfruttando la scia ed i riferimenti di Marquez, chiude con un ritardo di 681 millesimi dalla vetta. La seconda fila, oltre al tedesco, vede il duo italiano Dovizioso-Rossi in quinta e sesta piazza. Valentino continua a soffrire e patire: più di una volta si è visto mimare con il tecnico Ohlins e con Galbusera segni di instabilità dell'anteriore.

Sulla bandiera a scacchi, il portacolori Yamaha aveva chiuso quinto a 949 millesimi di ritardo dalla vetta, salvo poi essere sopravanzato proprio dall'alfiere Ducati. Per Dovizioso 912 millesimi di ritardo, con un tempo di 4 decimi migliore rispetto a quanto fatto da Crutchlow, comunque ottavo, dietro ad Aleix Espargaro. Nona posizione per Smith, davnati a Bautista e Aoyama, reduci dal Q1. Non hanno girato sia Andrea Iannone che Pol Espargaro, entrambi infortunati.


CRONACA DELLE PROVE DI QUALIFICAZIONE

Q1

Primi passaggi nella Q1 e Hiroshi Aoyama si porta in vetta con la propria Honda Open del team Aspar con il riferimento cronometrico di 2'02.020, seguito da Alvaro Bautista a 2 decimi, poi divenuti soli 68 millesimi, ma attenzione a Yonny Hernandez che si fa minaccioso con 369 millesimi di distacco. Dopo il primo run veloce, Barbera con la Ducati Open è quarto a +0.662 davanti ad Hayden (+0.820) e Redding (+0.854). Settimo De Angelis davanti a Petrucci, Laverty e Parkes.

6 minuti al termine delle qualifiche, e Aoyama riprende la strada della pista. La lunghezza del tracciato permetterà comunque più di un giro veloce. Hernandez esce dai box ma attende l'uscita di Bautista, ultimo tra i big a lasciare la pit lane. Un pò tutti i piloti stanno facendo la classica "melina" per poter attendere qualcuno con cui lanciarsi velocemente e sfruttare la scia ed il tiro. Sembra quasi la fase iniziale di una volata di ciclismo: tutti i piloti nel penultimo rettilineo attendono la scia giusta. Situazione quasi grottesca: molti piloti sono addirittura rientrati in pit-lane - Hayden, Aoyama, Redding, Abraham - per non farsi prendere la scia, ma ora mancano solo poco più di due minuti.

- Anche Hernandez si lancia, ma sbaglia la prima staccata e getta il proprio giro veloce. Finora in questo secondo run, l'unico che si è migliorato è Mike Di Melgio, passato in decima piazza...sfruttando la scia di Laverty.

- Finalmente i big di questa Q1 si lanciano e si accendono i caschi rossi. Hayden 17 millesimi al T2, Heranndez ben 262 millesimi meglio al T2 con una ipotetica seconda piazza, mentre Aoyama non sta migliorando e rischia di rimanere fuori.

- Hayden al T3 però perde molto, e si ritrova a +0.331, cosi come Bautista ed Hernandez. Sul traguardo Hayden transita terzo, con Hernandez e Bautista che arrivano insieme sfruttandosi vicendevolmente la scia a fasi alterne.

Grande giro di Alvaro Bautista che si porta in prima posizione: 2.01.818.

Transita anche Hiroshi Aoyama, ma con un giro lento: nessun problema, seconda posizione per il nipponico e passaggio in Q1. Terzo quindi Hernandez, quarto Hayden davanti ad Abraham, Barbera, Redding, De Angelis, Petrucci, Laverty, Di Meglio, Parkes e ultimo per forfait Andrea Iannone che non parteciperà alla gara


Q2

Si parte per la seconda sessione di qualifiche, che definirà la griglia di partenza delle prime posizioni, con i migliori dieci affiancati dai migliori due della Q1, in questo caso Bautista e Aoyama. Tutti fuori i protagonisti tranne Pol Espargaro per motivi ovviamente fisici, dopo la cauta occorsa in Q3, dovuta ad un detrito che gli ha bucato il radiatore.

- Primi a lanciarsi sono Smith, seguito a ruota da Aoyama, poi subito dopo Aleix Espargaro.

- Scivolata per Aoyama alla curva 6: l'anteriore si chiude e la moto rimane in una posizione piuttosto pericolosa: sulla tangente dell'uscita di curva, proprio in prossimità del cordolo.

- Caschi rossi a grappoli: passa Smith che chiude in 2ì01.3

- Arriva però Marquez e schianta tutti: 2'00.245, con Pedrosa a ruota, solamente a 63 millesimi. Arriva Jorge Lorenzo a 224 millesimi. Tre spagnoli davanti a Dovizioso e Rossi a precedere Crutchlow e poi proprio Smith.

- Marquez e Bradl rientrano ai box, mentre Pedrosa continua a girare con due caschi rossi, ma con questa temperatura al T3 le prestazioni decadono e Dani si trova a 2 decimi di ritardo al T3. Il pilota di Sabadel però non rientra ai box e chiude il giro con 3 decimi di ritardo.

- Nei Box Rossi spiega al tecnico Ohlins e a Silvano Galbusera il saltellamente all'anteriore  che lo penalizza. Nel frattempo, Marquez e Pedrosa escono per il loro secondo tentativo. In Yamaha anche Rossi esce mentre Jorge attende la sostituzione dell'anteriore. 4.30 alla fine: si riparte per l'assalto finale.

- Daniel Pedrosa è il primo a lanciarsi, seguito da Marquez con Bradl in scia. Al T1 Pedrosa ha 52 millesimi di vantaggio. Marquez però è spaventoso: 273 millesimi di vantaggio su se stesso, con Bradl a +0.79. Pedrosa però al secondo intertempo molla la presa. Incredibile Marquez: -0.340 al T2. Qua si scende sotto i due minuti!

Al T3 Marquez mantiene il suo vantaggio: ultima curva, si arriva sul traguardo: 1'59.791!

- Bradl sfruttando la scia di Marquez chiude in quarta piazza ad un soffio da Lorenzo.

- Conclude anche Rossi, con il quinto cronometro, superato però subito dopo da Andrea Dovizioso.

- Attenzione però a Lorenzo e Pedrosa. Sopratutto il secondo ha 9 centesimi di ritardo al T2.

- Honda mastodontiche: anche Pedrosa sotto il muro dei due minuti, con un ritardo di 182 millesimi su Marquez. Terzo Lorenzo davanti a Bradl, Dovizioso e Rossi. Terza fila per Aleix Espargato, Crutchlow e Smith.

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