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MotoGP, Iannone: Marquez, scuse accettate

"In terra senza accorgermene. Marc è venuto nel mio box. Non voglio polemiche"


"Stavo facendo la mia curva, era la 15, improvvisamente ho sentito un colpo fortissimo sul braccio sinistro e mi sono ritrovato in terra. Quando mi sono rialzato ho pensato di essermelo rotto, perché non riuscivo a piegarlo".

Inizia così il racconto di Andrea Iannone, da investitore (di Pedrosa) nel GP di Australia ad investito, nel secondo turno di prove bagnato della MotoGP.

Con la differenza che se per l'incidente di Phillip island il pilota di Vasto si è ritrovato con un punto di penalizzazione a Marc Marquez, reo di essere entrato un po' troppo allegro in frenata tanto da aver usato l'italiano come sponda per non cadere non è stato dato nemmeno un avvertimento.

"Non voglio fare polemiche, né inoltrerò alcuna protesta - ha proseguito Iannone - Marquez è venuto nel mio box per scusarsi. Ho accettato le sue scuse e per me finisce qui. E' stato un po' come l'incidente fra Lorenzo e Marquez a Jerez, l'anno scorso, solo che Marc è arrivato molto più forte. Mi è andata bene anche se ora sento dolori dappertutto".

Come sempre ci sarebbe comunque da recriminare sull'operato della Direzione di Gara. Andrea infatti è stato penalizzato in Australia, nonostante fosse in gara e dunque si sarebbe potuto tenere conto dell'agonismo, errore in scalata a parte. Marquez, al contrario, era in prova e senza motivo alcuno per rischiare oltre il lecito.

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