Come Stoner, in quella che è la seconda casa dell’australiano, che peraltro ha visto tutto con i suoi occhi all'interno del box Honda. Nonostante il titolo, Marc Marquez ha ancora fame di record e a Phillip Island ha eguagliato quello del suo predecessore in Honda, centrando la dodicesima pole position stagionale (due ancora in palio) grazie ad un tempo di 1’28.408. Lo spagnolo, toltosi il “peso” del titolo iridato, è apparso inarrestabile al momento di aggredire una pista resa teoricamente insidiosa dalla pioggia caduta sul finale della Q1, studiando la preda per poi aggredirla con un colpo da KO al primo giro dopo la pausa ai box per il cambio gomme.
Inutili gli sforzi di un sorprendente Cal Crutchlow (mai in prima fila fin qui con la Ducati, a +0.234) e Jorge Lorenzo (+0.242). Seguono Bradley Smith, Dani Pedrosa, Aleix Espargaró, Andrea Iannone, Valentino Rossi, e Pol Espargaró. I distacchi ridotti all’osso, con le prime tre file racchiuse in poco più che mezzo secondo, non hanno aiutato Andrea Dovizioso, decimo a +0.680. Discorso simile per quanto riguarda il passo: tenendo la FP4 come riferimento, anche su questo aspetto Marquez ha un vantaggio di una manciata di decimi su Lorenzo, Rossi, e Iannone. Dal parco chiuso:
Marquez: “È un momento buono della mia vita, e si riflette sulla moto. In FP4 avevo un buon ritmo e sapevo di potermi giocare la pole, ma domani sarà diverso. Il passo di Rossi e Lorenzo è molto buono, ci sarà da divertirsi”.
Crutchlow: “La pioggia ci ha un po' spaventato (l'espressione originale, più colorita, alludeva ad un fondoschiena irrigidito), ma Ducati ha fatto un grande lavoro e siamo molto contenti dei progressi. La moto è sempre la stessa, ma speriamo di fare una bella gara domani”.
Lorenzo: “Le Ducati, con la gomma morbida, provano a prendere la scia. Ho rischiato di non essere in prima fila, ma la terza posizione è importante per la prima curva domani. Poi, con Pedrosa in seconda fila e Valentino in terza, è una posizione particolarmente buona per me”.
Q2 - Le condizioni dell’asfalto non sembrano aver particolarmente risentito del breve ma intenso scroscio di pioggia al termine della Q1, tanto che Iannone scende sotto 1’29 e Marquez sigla il miglior tempo provvisorio con un 1’28.850. Alle loro spalle, la coppia Yamaha composta da Lorenzo e Rossi, mentre Dovizioso rimane leggermente attardato, in undicesima posizione.
Al secondo giro, Lorenzo sale fino alla seconda posizione, a soli 34 millesimi da Marquez. Rossi non migliora e rimane quarto, mentre Marquez lima altri 20 millesimi. Fa però meglio Pedrosa, capace di fermare il cronometro su 1’28.675.
Dopo la consueta pausa per il cambio gomme, Aleix Espargaró risale momentaneamente fino alla terza posizione grazie anche alla gomma morbida, ma quasi tutti i piloti riescono a migliorare i propri riferimenti. Lorenzo stampa un 1’28.650, Crutchlow è otto millesimi più veloce, ma è Marquez a rialzare subito l’asticella con un 1’28.408. Leggera incertezza all’anteriore per Rossi al primo tentativo lanciato, dopodiché l’italiano non riesce a migliorare ed è relegato all’ottava posizione. Davanti a lui, Marquez in pole position davanti a Crutchlow e Lorenzo, poi Smith, Pedrosa, Aleix Espargaró e Andrea Iannone. Decimo tempo per Dovizioso.
Q1 – Petrucci apre le danze con 1’30.812, mezzo secondo più veloce del suo migliore riferimento precedente. Redding replica, due decimi più rapido, ma è Aoyama a siglare un 1’30.166 e portarsi in prima posizione con il compagno Hayden in scia, secondo. Pedrosa se la prende con relativa calma, scaldando le gomme e cercando pista libera, per poi stampare un 1’29.601 al primo giro lanciato.
Il suo vantaggio su Aoyama è di mezzo secondo abbondante, un margine apparentemente sufficiente. Lo spagnolo invece replica con un 1’29.097, il best lap assoluto del fine settimana fin qui. A cinque minuti dal termine, tuttavia, la pioggia comincia a cadere abbondante, scombinando i piani. Le posizioni restano invariate con Pedrosa e Aoyama a qualificarsi per la Q2. Redding è il primo degli esclusi davanti a Barbera, Hayden, Abraham, Bautista, Hernandez, Petrucci, Di Meglio, Laverty, Parkes e De Angelis.