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Ducati Scrambler: l'anticonformista

Il ritorno di un'icona del mondo delle due ruote Stile classico abbinato ad un mix di soluzioni attuali. Gli ingredienti di una moto che punta che punta a scuotere l'animo ribelle dei motociclisti Ci siamo, dopo quasi 40 anni dall’uscita di produzione della Scrambler 450, ritorna un’icona del mondo Ducati e per i tanti nostalgici fan di Borgo Panigale oltre che per tanti motocilisti che hanno vissuto l'epopea della prima Scrambler. Con la presentazione ufficiale avvenuta all’Intermot, la Scrambler fa il suo rientro ufficiale nella mischia di un mercato che richiede sempre più a gran voce moto dalla forte personalità e che sappiano regalare momenti di puro gusto nella guida. Una moto che ha dato il via ad una vera e propria tipologia di mezzi, ed a Ducati va il merito di aver aperto la strada più di 50 anni fa. Classic bike – il design della Scrambler ripropone i concetti che hanno fatto la fortuna di questa moto sin dalla sua prima apparizione nel ’62. Quindi ritroviamo tutti gli elementi distintivi che ce la fanno riconoscere al primo colpo d’occhio: manubrio largo, sella lunga e confortevole, le ruote tassellate, abbinata ad un baricentro basso, tutti elementi che ci parlano della Scrambler, di un mezzo cioè che gioca le sue carte sul tavolo del divertimento e della fruibilità a 360°.  Stile classico, ma abbinato sapientemente a concetti e soluzioni attuali. La forcella a steli rovesciati ed i cerchi in lega, si abbinano al faro tondo e le guance, intercambiabili, del serbatoio in alluminio spazzolato e tappo con impressa la scritta “Born in 1962”, sono un mix di classico e moderno che ben si fondono senza rubare spazio all’uno o all’altro. Un esempio possiamo vederlo anche nella fanaleria dal design old-style abbinata a tecnologie del presente come le lampade a led o nella strumentazione composta da singolo strumento circolare, ma completamente digitale.Inossidabile bicilindrico – Dall’antesignana nata nei primi anni ’60, l’unico elemento che svincola dell’originario concetto è il motore. Se dal ’62 al ’76, troviamo un monocilindrico con distribuzione desmo a coppie coniche da circa 30 CV, nel 2014 a far la voce grossa è l’affidabile unità bicilindrica raffreddata ad aria da 803cc, con valvole sempre a comando desmo, ma dotato di distribuzione a cinghia ed accreditato di una potenza di 75 CV a 8.250 giri\min per un valore di coppia di 6.8 Nm a 5.750 giri\min. Valori che ci parlano di una unità estremamente reattiva e godibile se sollecitata con l’acceleratore già a bassi regimi Ciclistica, un invito al divertimento – Il telaio è ripercorre un classico schema  traliccio e culla aperta. Una tipologia di struttura che riesce a coniugare buone doti di rigidezza al pari della leggerezza d’insieme. Telaio che centralizza le masse attorno al motore, tenendo basso il baricentro. Questo tipo di configurazione è volta ad ottenere il massimo in termini di scioltezza e facilità nella guida. Il peso, che dichiarato è di 170 Kg a secco, sembrerebbe remare contro, ma con una azzeccata distribuzione dei pesi, con masse spostate verso il basso, poco influisce sulla guida. La frenata si avvale di freni a disco ed è dotata di sistema ABS. Come dire, va bene il divertimento e lo stile ribella, ma sempre con uno sguardo ben vigile sulla nostra sicurezza. Un nome un marchio di fabbrica – Scrambler, dall’inglese to scramble, letteralmente significa mescolare, mischiare. Ed è questo che la nuova realizzazione Ducati lascia intendere: una miscela sapiente di più stili di guida. Strada, off road, una fun-bike in salsa classic, dedicata a chi si sente un spirito libero, senza vincoli e dallo stile anticonformista. La nuova Scrambler, che Ducati ha registrato come vero e proprio brand, viene proposta in diversi allestimenti e colori, dalla Urban Enduro alla Full Throttle fino alla Classic, allestimento che riporta alle origini del mezzo, come gli abbinamenti cromatici e le cuciture a rombo della ed i parafanghi in alluminio.


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